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I Templari nel Salento

Chi più e chi meno nella sua vita sarà rimasto affascinato dalle gesta e dalle cronache che riguardano l’ordine cavalleresco più famoso della storia, i cavalieri Templari. Più che delle imprese, nella maggiorparte dei casi quello che colpisce è il fitto alone di mistero che circonda questi monaci guerrieri, che abbracciarono un ordine fondato nel 1118 in terra Santa con giuramento di povertà e totale obbedienza a Cristo.

Il loro compito era originariamente quello di proteggere i luoghi della fede cristiana in oriente ma si spostarono anche in tutta europa assumendo con il tempo ruoli di prestigio e di forte rilievo politico-economico. Le loro ricchezze crescevano di pari passo  alla loro fama e potere. Tutti coloro che intendevano far parte dell’ordine dovevano consegnare a quest’ultimo i propri averi, che sarebbero poi serviti a mantenere l’ordine stesso e finanziare gli interventi dei cavalieri rosacrociati in Terra Santa nonchè per il normale sostentamento individuale. Si diventava cavalieri solo se liberi da ogni forma di legame, affettivo e patrimoniale. Niente di quello che possedeva un cavaliere poteva dirsi effettivamente suo, anche gli indumenti e l’armatura che portava (la sola maglia metallica di protezione arrivava a pesare anche più di 60kg) era di proprietà dell’ordine, e all’ordine ritornava una volta morti: il corpo di qualsiasi cavaliere veniva denudato e avvolto in un drappo, per poi essere sepolto nella nuda terra.

Cavalieri Templari

Cavalieri Templari

Investitura di un cavaliere templare

Investitura di un cavaliere templare

Sono molte le celebrazioni in giro per l’italia che rievocano questo antico e sacro ordine e non c’è nazione in europa che non l’abbia ospitato anche se per breve periodo.  I cavalieri templari godevano infatti del totale appoggio della chiesa, sia morale che economico,  e per questo divennero molto potenti e temuti, almeno fino a quando Clemente V (durante il concilio di Vienne con la bolla Vox Clamanti in excelso), nel 1512, non sciolse l’ordine accusando i templari di eresia e di pratica occulta di riti pagani.

Gli insediamenti templari in Italia erano diffusi su tutto il territorio, se ne contavano oltre 150 di cui poco meno di un terzo nella parte meridionale della penisola, soprattutto in Puglia. Questa ha assunto un ruolo fondamentale in quanto dotata di numerosi porti in grado di stabilire rapidi legami commerciali tra oriente e occidente, nonchè come punto di appoggio per l’approvvigiamento di risorse per gli eserciti Cristiani impegnati nelle crociate. Numerose sono le testimoninze della presenza templare soprattutto nel Gargano, nelle murge e a Sovereto, luogo di culto delle Vergine Nera e ritenuto un centro di energia (omphalos) per le popolazioni pagane che veneravano la Madre Terra.

Cerimonia di sepoltura di un cavaliere Templare

Cerimonia di sepoltura di un cavaliere Templare

Ex Cappella Templare a Lecce

Ex Cappella Templare a Lecce

La Puglia è stata anche meta di pellegrinaggio di fedeli diretti alla Terra Santa. Il percorso che erano soliti svolgere si snodava per tutta la regione per raggiungere il santuario di Santa Maria di Leuca per poi imbarcarsi per l’oriente. I Templari dovevano quindi assicurare la protezione dei pellegrini e guidarli verso il capo di Leuca. Lungo il tragitto sorsero quindi cappelle, piccole chiese e numerosi ospedali per dare il supporto religioso e spirituale ai pellegrini nel loro lungo viaggio. Si ha notizia del passaggio dei cavalieri in molte provincie salentine tra cui Lecce, con la cappella di Santa Maria del Tempio o della Sanità; a Galatina nella quale si suppone l’esistenza in passato di una chiesa sempre dedicata a  Santa Maria del Tempio; a Tricase, con un tempio con la stessa nominazione di quelli di Lecce e Galatina ma tutt’ora esistente e da poco restaurato; a Otranto, nella quale antichissimi documentati attesterebbero la presenza di cavalieri le cui caratteristiche ricordano molto quelle templari; a Andrano, nel quale abbiamo noi stessi ritrovata una croce templare affrescata sulla volte di una cripta di origine basiliana; e chissà quanti altri comuni ancora hanno altro da raccontare in merito.

Caratteristica comune a tutti gli insediamenti urbani templari (o precettorie) è la loro collocazione al di fuori della cinta muraria, a volte erano delle vere e proprie fortezze difese da torri e alte mura. Si trattava di complessi autosufficienti che comprendevano di norma: una cappella (in alcuni casi vi era una cappella ad uso esclusivo dei fratres ed un’altra aperta al pubblico), le scuderie, la selleria, le fucine, l’armeria, il mulino, la cantina, il forno, i depositi per conservare le derrate alimentari, l’infermeria e l’ospitale, il cimitero e il vivarium (pescheria) ove si allevavano pesci, molto consumati dai Templari durante i periodi di astinenza dalle carni precedenti il Natale e la Pasqua.

Alcuni studiosi ritengono che i Templari non siano del tutto scomparsi dopo la repressione adottata dalla chiesa in seguito allo sciogliemento dell’ordine e, la costruzione di molti edifici di carattere religioso e laico in molte regioni d’Europa, con un fiorente simbolismo Templare, ne sarebbe la prova. Sono in molti a credere che spettasse ai Templari la custodia del famoso Sacro Graal, che alcuni sostengano sia la coppa in cui bevve Gesù nell’ultima cena anche se molte restano le controversie.

Quest’articolo non vuole essere una trattazione esaustiva sui cavalieri Templari sui quali si potrebbe sconfinare con numerose e numerose pagine, ma solo una sunto di quello che fu la storia che ci ha consegnato alcuni segni del passaggio di questo famoso ordine ma che spesso resta sconosciuta in quanto oscurata da vicende di maggior rilievo o interesse.

Marco Piccinni

SITOGRAFIA:

MONDI MEDIEVALI.net


2 commenti su “I Templari nel Salento

  1. Nicholas ha detto:

    Mi molto che voi revocate le antiche tradizioni templari e desidero essere uno di voi

  2. silvio ha detto:

    Mi sembra piu’ che doveroso in questa data ricordarel a tragica persecuzione dei Cavalieri ad opera del francese. Venerdi 13 Ottobre 1307 – 2017. silvio Biginelli

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