Chiamata anche pane dei crociati, poiché leggenda vuole che costituisse uno dei principali vettovagliamenti delle truppe cristiane durante i viaggi in Terra Santa, la frisa, o frisella, o tutte le sue denominazioni dialettali, è sicuramente un piatto principe dell’enogastronomia pugliese. Diffusa in buona parte della regione (e anche in Campania e Calabria) è nel Salento che la frisa assume la sua posizione egemone. Per consumarla basta solo bagnarla in acqua!
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Ipnotiche, maestose e numerosissime sono le torri colombaie del Salento, i cosiddetti palumbari, che costellano il territorio in qualsiasi punto cardinale lo si guardi e che spesso non sfuggono all’interrogativo: che cosa sono?
Lascia un commentoPaesaggi di pietra: un ambiente interamente costruito adattando la natura alle necessità della vita; pietre intrise di umanità e di sudore[…]. Le pietre sono testimonianze di rapporti remoti tra l’uomo e la natura: menhir, dolmen, tumuli di specchie, ma soprattutto pietre sovrapposte con perizia secolare per costruire una miriade di piccole costruzioni o di muretti […]. In questa regione affamata di terra la pietra si trasforma da ostacolo in materiale da costruzione, amalgamandosi con la natura [1].
Lascia un commentoMessapi. Un antico popolo che recentemente sembra essere stato riscoperto anche dalla stampa e dalla televisione nazionale, che abitava un tempo l’estrema propaggine del territorio salentino, dal Capo di Leuca fino al sopraggiungere delle prime murge.
1 commentoE’ la croce della Fausa che indica la strada. La strada il cui nome riscopre l’originale intitolazione delle Centoporte di Giurdigiano, l’antica abbazia di San Cosma e Damiano.
Lascia un commentoGiunta alla XVI edizione, con “Novello in Festa” la cittadina salentina di Leverano celebra da venerdì 8 a domenica 10 novembre uno dei suoi prodotti più caratteristici, il vino novello.
1 commentoE’ la denuncia del Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino e il Forum Ambiente e Salute del Grande Salento. Sarebbe grave “la sordità” con cui viene ignorato il parere scientifico diffuso dalla Accademia dei Georgofili di Firenze a proposito del disseccamento degli ulivi al solo scopo di fomentare in Puglia e nel Salento “un clima terroristico, che insieme agli olivi minaccia l’intero territorio salentino, la sua economia, i suoi cittadini e la libertà di tutti!”
1 commentoA due passi da Piazza Comi, di fronte al prospetto meridionale del castello baronale, sorge una cappella semplice nella struttura e proporzionata nelle dimensioni.
L’edificio di culto si affaccia su via Fosso, che nel nome serba ancora memoria della sua originaria funzione, sulla strada che conduce verso le contrade Fogge e Cignorosso. La chiesetta, probabilmente, è stata eretta dopo la sua obliterazione.
Lascia un commento“A San Martino ogni mosto diventa vino”. Un modo di dire che risuona ormai come un imperativo nella penisola dello stivale ma che a Taviano diviene più incisivo, come un eco che ritorna a farsi sentire per ribadire un concetto appena affermato, più e più volte. Ed è proprio qui, nel cuore del Salento che San Martino offre il suo patronato alla popolazione con la quale ha sempre avuto un rapporto “amichevole”, quasi da “cameratismo”.
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