“Hai vistu comu fiata lu jentu?” (hai notato come soffia il vento?). Comincia probabilmente in questo modo un disastro mancato in un giorno come tanti, in un settembre non troppo caldo nè troppo freddo. Gli uomini e le donne lavorano nei campi come ogni giorno. Si fermano soltanto per la “marenna”, una pausa meritata durante la quale nutrire il corpo. Pochi alimenti, poveri, ma sani e nutrienti, di quelli che inconsapevolmente ti temprano il fisico e regalano lunga vita. Ed è proprio quando ci si sofferma quei pochi minuti per mangiare che si avverte un’accelerazione nel soffio del vento. Non è come al solito però. Nessuna nozione di meteorologia, nessuna applicazione per controllare le previsioni meteo, niente televisione, niente radio. Non è il solito vento. Qualcosa stà per accadere. Il contadino non lo sa ma una consolidata esperienza gli suggerisce che è meglio mettersi al riparo, subito! Cocumola, anno del Signore 1832, il 10 di settembre.
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Angelo Torsello oggi è un tranquillo pensionato, vive in Puglia (Alessano, Lecce) dedicandosi alla famiglia e ai nipotini. Mezzo secolo fa era emigrato a Mattmark, Svizzera, Cantone Vallese: lì la notte la temperatura scendeva anche a – 35. Un percorso di vita comune a centinaia di migliaia di meridionali e di pugliesi oggi di terza e quarta generazione.
Lascia un commentoMaggio 1979. Il comune di Giuggianello arricchisce la propria collezione di monumenti megalitici con un nuovo dolmen, appena scoperto a due passi dalla masseria Quattromacine, li dove una campagna di scavi ha portato alla luce importanti resti dell’omonimo villaggio medioevale: il dolmen Ore.
Lascia un commentoMovimento di elettroni. Un concetto semplice, banale ormai anche per chi non ha nozioni di fisica o chimica. Tre parole che spiegano in maniera esaustiva per un pubblico di non addetti ai lavori il fenomeno della corrente elettrica. Se facciamo un salto indietro nel tempo di soli 150 anni tanta banalità non era scontata. Il mondo aveva conosciuto da pochi decenni la pila di Volta e, da qui, un susseguirsi di esperimenti e scoperte hanno cominciato a rivoluzione pian piano il concetto di vivere il giorno e, soprattutto, la notte.
Lascia un commento“Un tempo, prima che nascessero le Muse, le cicale erano uomini. Ma quando nacquero le muse e comparve il canto, alcuni uomini furono colpiti a tal punto dal piacere che continuavano a cantare trascurando cibi e bevande, e senza accorgersene morivano. Da loro spuntò la stirpe delle cicale alle quali le muse hanno concesso il privilegio di cantare fino alla morte senza avere mai il bisogno di nutrirsi e poi di salire fino a loro per riferire su chi le onori sulla Terra e quale in particolare onori fra di loro”. [Parole associate a Socrate nel Fedro di Platone].
Lascia un commentoScoperto negli anni ’30 del XX secolo da Pasquale de Lorentiis e Paolo Graziosi in quella che ora è una proprietà privata nelle contrade di Spongano, il dolmen Piedi Grandi ha suscitato fin da subito dubbi e perplessità nel mondo accademico alimentando due correnti di pensiero che le vedrebbero o meno uno dei tanti dolmen che costellano il territorio salentino.
Lascia un commentoMarmitte dei giganti. Un nome insolito per un fenomeno naturale piuttosto curioso che sintetizza la costanza e la pazienza della natura nel voler modellare e modificare con continuità ciò che è di sua competenza. Grandi recipienti per il rancio, consigliati a uomini di dimensioni abnormi, sono stati utilizzati come termine di paragone per quello che è, a tutti i fatti, un “semplice” fenomeno di erosione.
2 CommentiLuna piena. Il mare è calmo. Nessuna nuvola osa oscurare lo spettacolo di stelle che si proietta sulle limpide acque dove essere mitologici videro concludersi qui la propria esistenza terrena. Solo l’eco lontano di una risata sinistra disturba quest’armonia di elementi. Fa rabbrividire nonostante il caldo vento di scirocco. Mi soffermo pensieroso per indagare sull’origine e la provenienza di quel suono. Passano alcuni minuti, poi un’anziana signora spezza l’indugio: “Vattene da lì, arrivano le striare!”.
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