SALVE (Le) – Cos’è mai Salve (in fondo al Capo di Leuca), il paese di Gino Meuli, se non un grumo semantico? Un topos polisemico, che racchiude un universo nelle sue infinite articolazioni, dimensioni, dinamiche? Sociologiche, economiche, antropologiche, culturali, spirituali, etiche e quant’altro?
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CASARANO (Le) – E’ un’epoca in cui non riconosciamo più la bellezza, di folle iconoclastia: la distruggiamo con accanimento e sacrifichiamo volentieri alla dea della bruttezza.
Lascia un commentoSALVE (Le) – “I tuoi occhi/ son l’onda/ irregolare/ e io/ la risacca,/ che si lascia/ cullare”.
Cos’è mai un’onda irregolare se non un capriccio del destino ingiusto che arriva d’improvviso e maligno ci ruba i poeti, mentre noialtri, vaghi e confusi, restiamo a proseguire il nostro folle viaggio verso il nulla?
Lascia un commentoSon trascorsi 120 anni, o giù di lì, ma cosa sappiamo in fondo della dea Eupalla, come la chiamava Brera? Dei suoi disegni astrusi, voleri e capricci? Poco e niente. E forse è proprio questo il suo fascino immortale: quando la palla rotola o vola ne cielo, chissà dove andrà a finire?
Lascia un commentoS. MARIA DI LEUCA (Le) – Il flusso quieto, ininterrotto della memoria proustiana; il tormento provocato dai sensi di colpa dei personaggi di Dostoevskij.
Scorre su questi due livelli il romanzo d’esordio dello scrittore pugliese (nato a Roma nel 1970, studi giuridici, ha collaborato a riviste del ramo, oggi vive a S. Maria di Leuca e fa il collaboratore comunale a Castrignano del Capo) Massimiliano Ivagnes, “Palla al centro” (Una storia di vita qualunque), Albatros Edizioni, Roma 2017, pp. 412, euro 18,00 (Collana “Strade”).
Lascia un commento“E’ caro agli dei chi muore ancor giovane…”, (Menandro citato da Leopardi).
Storia di Marta (5 luglio 1994) che amava il mare e i cani, gli piaceva De Andrè e voleva studiare Medicina (ottimi voti allo “Stampacchia” di Tricase).
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