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Gallipoli

I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Gallipoli

Gallipoli, a settembre l’alta moda: torna la dolce vita

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GALLIPOLI (Le) – Corsi e ricorsi: Gallipoli torna ai fasti del passato. Gli anni Sessanta, in particolare, quando era considerata la Versilia del Sud. La mondanità visse stagioni molto belle e intense: i vip di mezzo mondo (cantanti, attori, intellettuali di successo, che facevano trend, ecc.) passavano le vacanze a Lido San Giovanni, coccolati dal cavalier Francesco Ravenna, un grande personaggio che purtroppo non c’è più.
Notti magiche sul mare colmo di luci, feste nelle ville, movida nei locali in, struscio su Corso Roma, fra le bellezze barocche del cento storico, le chiese, i frantoi ipogei. Il mare dai mille riflessi è nelle post-card attaccate ai muri dei locali che conservano la memoria.
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Kallí Pólis, la leggenda della città bella

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Il suo nome era conosciuto in tutta la Grecia e l’Asia Minore. Ovunque andasse era rispettato e temuto. La sua fama era quella di un bruto, di un violento, che uccideva ormai per abitudine più che per necessità.

La sua spada, unica fedele compagna di vita, aveva trapassato numerosi corpi impregnansosi del sangue di coloro che nella mente del loro assassino avevano un volto, una storia, ma non un nome che valesse la pena ricordare. Il principe che la impugnava non ricordava, ormai quasi più, cosa volesse dire avvertire quel brivido che ti percorre dalla testa ai piedi nel momento in cui si pone fine ad una vita. Era diventata una routine, una reazione del tutto automatica e priva di una reale motivazione.

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Gallipoli, se la cultura trascina il turismo

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La ruggente estate di Gallipoli scolora nei colori autunnali. La città è ancora colma di turisti. Quest’anno c’è stato il boom di presenze, la città ha retto a stento. Siccome, per sommo masochismo, occorre sempre rovinare qualcosa che funziona, verso la fine della stagione qualcuno ha pensato bene di accoppiare l’alcol alla violenza e così di vietare la movida che richiamava, trend che fu anche dell’estate 2012, migliaia di ragazzi da tutto il Salento. Magari l’input sarà venuto da qualche bacchettone sofferente d’insonnia.

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Il parco naturale “Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo”

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Con legge regionale n.20 del 10 Luglio 2006 si sancisce la nascita del Parco naturale “Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo”. Si estende sul tratto litoraneo a sud di Gallipoli fra le località “Li Foggi“, “Punta della Suina” e “Torre del Pizzo“, la famosa torre cinquecentesca di vedetta resa celebre dal video del brano “Non vivo più senza te”,  di Biagio Antonacci, nonchè meta preferita da vacanzieri, autoctoni e appassionati di kite surf che decidono di trascorrere qui le proprie giornate al mare, in un contesto che comprende scogliere e spiagge sabbiose, crocevia di rotte migratorie di uccelli provenienti dal Nord Africa e dall’Europa centro-meridionale.

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Spiaggia la Puritate (o della purità), Gallipoli

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La spiaggia delle Puritate di Gallipoli è una delle mete più gettonate per chi decide di trascorrere la propria vacanza nel Salento, ma anche di chi, costretto a star lontano da casa per studio o per lavoro durante tutto l’anno, si ricongiunge con la sua terra d’origine nel periodo estivo.

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La fontana Greca di Gallipoli

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La fontana dello scandalo! con questa espressione ci si riferisce spesso a quello splendido capolavoro scultoreo che rende orgogliosa Gallipoli da tempo immemore. Una datazione che non è possibile definire con certezza dato che in molti si dibattono ancora sulla data della sua realizzazione. Stiamo parlando della fontana greca di Gallipoli.

I più romantici e campanilistici la vorrebbero edificata nel III secolo a.C., attribuendole di fatto il titolo di fontana più antica d’Italia. I più razionali e cauti invece la datano al rinascimento, con un ritrovato stile e contenuti a carattere ellenico-romano.

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Un episodio della Rivoluzione del 1799 a Gallipoli in una cronaca sincrona

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Il 23 Gennaio del 1799 cade il Regno di Napoli in seguito alla disastrosa campagna indetta dai Borbone per liberare Roma dai francesi. Ferdinando IV fu costretto a riparare a Palermo, consegnando di fatto le chiavi del regno al nemico che aveva cercato di allontanare dai propri confini ma che invece divenne a tutti gli effetti il padrone di casa. Nacque la Repubblica Napoletana.

Gli interventi politico-amministrativi adottati dai francesi non furono accettati di buon grado dai napoletani: soprusi, saccheggi, violenze, servizio di leva obbligatorio e alte imposizioni fiscali fecero ben presto rimpiangere la monarchia, tanto da indurre il popolo alla creazione di numerosi movimenti filomonarchici per la restaurazione del potere borbonico. Quello più famoso fu l'”armata” dei sanfedisti, capitanata dal Cardinale Fabrizio Dionigi Ruffo.

Il nuovo periodo di transizione che ne seguì favori l’insorgere di alcuni episodi di totale anarchia, uno dei più famosi è forse quello di Gallipoli, descritto ampliamente in un documento dell’epoca pubblicato, a cura di Roberto d’Otranto, sulla rivista Rinascenza salentina, nel primo numero del  Gennaio – Febbraio 1933. Se ne riporta integralmente il testo.

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La Madonna del Canneto

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Il 2 Luglio la città di Gallipoli festeggia la Madonna del Canneto. Una ricorrenza antica quanto la devozione dei gallipolini nei confronti della Madre di Dio che palesatasi ad un pescatore che, in un giorno come tanti, si recò al porto per una consueta giornata di lavoro che sarebbe stata ricordata, a sua insaputa, in  una vera e propria tradizione che si sarebbe perpetuata per oltre 7 secoli.

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Turisti arabi e cinesi, “Kalle-polis” ha una maschera, lu Titoru, e anche il suo gelato

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GALLIPOLI – In ogni angolo del Regno delle Due Sicilie, a Parigi, Londra, ovunque in Europa, la Puglia portò la luce. Non i Lumi: il sostrato culturale-filosofico-politico era cristallizzato dalle baronie, bensì quelli dell’olio lampante.

I geni europei, da Diderot a Cartesio, da Marx a Voltaire a Hume, potevano speculare in notti insonni grazie all’olio di Gallipoli e la sua infinita Provincia. Non ci fosse stato il dono di Athena, i britannici alticci di brandy non avrebbero trovato la via di casa e la belle-epòque di Toulouse-Lautrec sarebbe stata triste negli amati bordelli.

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