Nell’autunno del 2005, grazie ad una segnalazione dei signori Luigi Carbone e Luigi Marra, sono stati rinvenuti numerosi frammenti fittili torniti di età medievale e post medievale in località Pozzelle, periferia nord orientale di Miggiano (ad una distanza di circa 100 metri dall’abitato moderno), non lontano dalla zona Mila laddove l’Arditi e il Maggiulli segnalarono la scoperta di tombe di età romana, con gli scheletri provvisti di una moneta in bocca.
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Miggiano
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Miggiano
In tempi di crisi la realizzazione di nuovi impianti industriali non può che portare una ventata di aria fresca alla popolazione di quella famigerata “Terronia” esasperata da anni di disoccupazione e precariato; “sfruttata” a partire da quel 17 Marzo 1861 come un immenso portafoglio dal quale attingere denaro alla bisogna. Il regno delle due Sicilie era il terzo in Europa per industrializzazione, posizione di prestigio persa in seguito alla proclamazione del neonato stato Italiano a causa del decentramento delle attività industriali e commerciali del sud per favorire lo sviluppo del ben noto Triangolo Industriale.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSarà presentato a fine novembre, a Miggiano, il volume “Il culto dei Sette Elementi Cosmici e la rutta di Miggiano”, a cura di Luigi Carbone (presidente dell’Associazione socio-culturale “Medianum – Terra di Mezzo”), edizioni Dell’Iride.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiE’ una festa pagana, che più pagana non si potrebbe. In cui emerge con forza lo spirito dionisiaco e barocco del Salento arcaico tra due mari.
Esiste e resiste da secoli, sempre alla terza domenica d’ottobre. Cambia pelle, come il serpente, si adegua alla complessità della modernità, colori, suoni, profumi, ma “Misciànu ci boi” (Miggiano – piccolo centro del Leccese – quel che cerchi, cioè tutto) resta unica anche con le contaminazioni inevitabili: i neri che vendono maschere apotropaiche, i cinesi jeans a poco prezzo, i nordafricani bigiotteria. E, da una decina d’anni, ci hanno collegato l’Expo: circa 200 aziende che espongono i loro prodotti.
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La cripta di Santa Marina è collocata sotto l’omonima cappella, la cui struttura originaria risale al XIV secolo. La cripta è costituita da tre ambienti: un vano più ampio, collegato con l’esterno da una scalinata di recente costruzione, un dromos che immette in un piccolo ambiente di forma trapezoidale e un altro ambiente (probabilmente l’abside) di forma semicircolare, adibito fino agli ultimi restauri – risalenti agli anni 90 del secolo scorso – ad ossario dell’adiacente cimitero. Il piano di calpestio è in cementizio (realizzato nel corso degli ultimi lavori di restauro, sostituendo l’originale in sterrato); il soffitto si presenta leggermente arcuato nella direzione dell’invaso originale. In tutti gli ambienti sono presenti il gradino-sedile e diverse nicchie.
Secondo la dott.ssa Manuela De Giorgi, che ha approfondito lo studio sulla “Dormitio Virginis” di Miggiano, l’ipogeo avrebbe avuto la funzione principale – almeno nella fase di XI secolo – di cappella funeraria. Questa ipotesi – come sottolinea la stessa studiosa – potrebbe essere avvalorata dall’effettuazione di piccoli saggi di scavo all’interno del piccolo ambiente trapezoidale, che con molta probabilità porterebbero alla luce delle tombe.
Nell’ambiente adsidato sono presenti due reperti di dubbia interpretazione: si tratta di un tronco di colonna con un incavo a sezione quadrangolare sulla superficie superiore ed una presunta base di altare.
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