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Parabita

I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Parabita

50 sfumature di donna, Maria Teresa Giaffreda (Parabita) caso letterario dell’anno

Tempo di lettura: 4 minuti

Pur lontano dai “santuari” dell’editoria, e dalle patinate pagine culturali dei giornali, sempre con meno autorevolezza (e anche lettori), possiamo considerare “Nessuno mi vuole e ne vado fiera” (Il Raggio Verde edizioni, Lecce 2023, pp. 148, euro 15), romanzo d’esordio della scrittrice e giornalista meridionale (nata in Calabria, vive in Puglia, a Parabita, Lecce) Maria Teresa Giaffreda il “caso” letterario del 2023.

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Quel mare antropomorfo nell’arte di Cesare Piscopo 

Tempo di lettura: < 1 minuto

Il mare se lo porta nella mente, nel cuore e nel dna. Declinato in tutte le sue infinite, barocche sfaccettature. Come si dice: semanticamente affollato. Capace di suscitare mille emozioni, ricordi, sedimentazioni; dar corpo ai sentimenti più veri e più intimi. 
 Un mare antropomorfo, insomma, che riassume ogni forma naturale e interiore dell’immaginario dei popoli, le culture, gli uomini. 
E’ la “poiesis” dell’artista Cesare Piscopo  (Parabita, Lecce), che si propone con la personale “Forme e colori del mare” (“TataMino Bistrot”, via Roma, 199 Salve). 

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La Madonna “du carottu”, Parabita

Tempo di lettura: 3 minutiIl sole stà per tramontare in prossimità del punto più alto del Salento, un piccolo Everest dal quale lo sguardo si getta in ogni direzione alla ricerca di un paese piuttosto che un altro per tentare di riconoscere tra le silhouette dei monumenti più alti, simboli dei rispettivi comuni, quella torre, quel campanile, quella chiesa che vista da tanto lontano e da tanto in alto sembra quasi di riuscire a toccare con un dito incuranti delle effettive distanze che ti separano da essa. Si scorge anche il mare, infuocato dal rosso del sole che da qui a breve si getterà nelle sue acque spegnendo il giorno.

Una leggera foschia si sfuma con un cremisi surreale, dall’alto di un piccolo dirupo dal quale la mente si carica di strane energie e pensieri, le tue immaginarie potenzialità si moltiplicano a vista d’occhio come una colonia batterica. L’attenzione spazia in ogni dove alla ricerca della destinazione del nostro breve viaggio. Siamo a Parabita, nella valle della “Matonna du Carottu”.

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Salento, è festa grande con la “Bohème” della Stajano

Tempo di lettura: 2 minuti

Salento in festa dal 16 al 23 aprile (dalle ore 19 alle ore 24, in contrada Est Bavota) con la manifestazione musicale “Messapia in….rondine” che si svolge a Parabita (Lecce), la città delle celebri “Veneri” e il cui Comitato Organizzatore è presieduto dall’avv. Mario Nicoletti, personaggio molto noto in Salento ed extra-moenia. Questo evento è considerato la festa di primavera di tutta la Murgia Salentina e cade nel periodo della secolare e tradizionale Festa della Madonna della Coltura, protettrice di tutti gli agricoltori, riconosciuta come tale da Giovanni Paolo II nel settembre del 1994, che così rafforzò un culto da secoli è molto sentito dalla popolazione di tutta l’area attorno alla mitica città messapica di Bavota.
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Un villaggio dell’età del bronzo a Parabita

Tempo di lettura: 2 minutiL’età del bronzo indica un arco temporale in cui l’uomo comincia ad utilizzare in maniera sistematica questo metallo per la realizzazione di alcuni strumenti dopo una prima esperienza con in rame. Siamo nell’Eneolitico (che si suddivide per l’appunto in età del rame dai 5000 ai 4300 anni fa ed età del bronzo che va dai 4300 ai 2900 anni fa).

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La grotta delle Veneri di Parabita

Tempo di lettura: 3 minutiIl parco archeologico di Parabita ha consentito di preservare e far conoscere alla comunità salentina alcune degli aspetti della storia di questa incredibile terra probabilmente, anzi no, sicuramente, sconosciuta ai molti. Una piccola città talmente famosa da essere menzionata anche all’interno dei libri di storia dell’arte, nel capitolo relativo all’”arte preistorica”, quando la quasi totalità degli aspetti della storia occidentale taggati con “Salento” vengono oscurati o eclissati. Il sud resta ai margini dell’impero.

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I “Curraturi” di Parabita e la festa della Madonna della Coltura

Tempo di lettura: 3 minutiLa corsa del chilometro, un vecchio monolite raffigurante un’icona bizantina di una Madonna con il bambino, l’incendio del campanile, una basilica, un lembo di terra adibito ad uso agricolo, sono gli ingredienti che compongono una gustosa e ricca ricetta, quella delle celebrazioni della festività della Madonna della Coltura di Parabita.

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