SPECCHIA – Forse fu lo stesso disagio esistenziale ed estetico che portò Paul Gaugain (1848-1903) in Polinesia a condurre Vincenzo Valente dalla Puglia in Egitto. Peraltro, sono contemporanei (Specchia, Lecce, 1846 – Napoli, 1889).
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Specchia
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Specchia
Tempo di lettura: < 1 minutoSPECCHIA (Le) – “Borgo in Scena”, la prima edizione della rassegna regionale dedicata alla scuola di recitazione è stata un successo.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiQuel dolce, sensuale fluire della memoria, che da Omero a Proust e Garcìa-Màrquez ci seduce come un mantra delizioso e lirico, è la password per entrare nel mondo incantato di Federica Murgia ne “Il paese della rosa peonia” (Sa ‘idda de s’orrosa ‘e padenti), il Raggio Verde edizioni, Lecce 2015, pp. 64, euro 12 (collana “Storie e Natura” diretta da Giusy Petracca, progetto grafico di Antonietta Fulvio).
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSPECCHIA (Le) – Da un covo sequestrato alla banda della Magliana (Roma nord) ha ricavato un centro di accoglienza per poveri e sbandati che la vita ha ricacciato ai margini. Nello stanzone dove i criminali si riunivano, ora c’è una cappella dove dice messa e i banchi sono sempre affollati degli emarginati del quartiere popolare tristemente famoso. Sulla porta, il ritratto di Giuseppe Di Matteo, il bambino figlio di mafioso che nel 1996 fu ucciso e buttato nell’acido.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiIndimenticabile…, come canta Gianna Nannini che tra questi corridoi ha girato parte del video del suo omonimo successo. E’ l’aggettivo che più di ogni altro qualifica l’esperienza vissuta all’interno di questo antico luogo di culto dove si intrecciano leggende, arte e spiritualità.
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Sinistre figure antropomorfe di pietra e metallo si contorcono, se pur in un’innaturale rigidità, sulla collina dei peccatori. Eroi, divinità, elementi architettonici, si uniscono all’unisono in un contesto che abbraccia cristiano e pagano allo stesso tempo. E’ la pietra la vera protagonista di questa affascinante inquietudine di corpi che emergono dalla terra. Quella pietra che richiama le sue sorelle vicine, disposte regolarmente al fine di formare un tracciato, un antico basolato dalle dubbie origini che si alterna a carrerecce scavate nella roccia.
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Tempo di lettura: 4 minutiUn signora dolcissima di 81 anni, ultima discendente dell’anarchico Nicola Sacco, maestra elementare in pensione (“Apposta parlo così tanto!”), è stata la protagonista della 13ma edizione della Festa degli Emigranti di ieri e oggi indetta dall’Associazione Italiani nel Mondo di Specchia (Lecce). Quest’anno è stata celebrata (con una mostra di foto in b/n) nel nome di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, martiri del lavoro e la passione politica, accusati dell’omicidio di Andrea Salsedo (in realtà era stata la banda di Celestino Maneros a uccidere l’operaio siciliano): ma l’accusa non cadde nemmeno dopo la confessione, e nonostante gli intellettuali di tutto il mondo chiesero la loro libertà furono uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927, nel Massachusetts, dopo 7 anni di carcere: patirono orrende torture.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSarà Fernanda Sacco l’ospite d’onore alla 13ma edizione della Festa degli Emigranti di ieri e oggi di Specchia Preti (Lecce), organizzata dall’Associazione Italiani nel Mondo (presieduta dall’ex emigrante in Svizzera Fernando Villani) in programma il 9 e 10 agosto nella location incantevole di Piazza del Popolo. Si tratta dell’ultima discendente dell’emigrante anarchico pugliese (di Torremaggiore, Foggia), che il 23 agosto 1927 fu giustiziato sulla sedia elettrica negli Usa (a Boston) insieme a Bartolomeo Vanzetti, che invece era piemontese, di Villafalletto (Cuneo). Sulla loro storia di passione politica scrisse una celebre canzone la folk-singer americana Joan Beaz, “La ballata di Nick and Burt” e fu anche girato un film di successo.
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