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Sciusci, gli asini di Melpignano

Tempo di lettura: 2 minutiNon si tratta della fonte principale dell’economia della cittadina salentina, famosa per la “Notte della Taranta”, ma di un epitteto offensivo che fu attribuito agli abitanti di Melpignano in seguito ad un aneddoto che coinvolse un contadino ed il suo asino, o Sciusciu, secondo il dialetto locale.

Il contadino vedendo un nido di uccelli sulla sommità di un albero, decise di mettere una scala a pioli sul dorso del suo asino in modo da poter raggiungere la destinazione e impadronirsi dei teneri uccellini che gli facevano tanto gola…in questo modo avrebbe potutto fare un degno regalo ai suoi figlioli.

Una volta raggiunta la sua meta e afferrato il tanto agognato nido, il contadino pensò ad alta voce:

“Ma cosa succederebbe se qualche stupido, passando da queste parti, dicesse “Aaa”?

Aaa” è l’espressione utilizzata dagli uomini per incitare un asino a muoversi quando non ne ha voglia. Data l’abitudine, ogni suono che possa ricordare all’animale questo comando, potrebbe essere inteso come un invito a muoversi…e infatti così fu!

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Giuseppe Codacci-Pisanelli

Tempo di lettura: 7 minutia cura di Francesco Accogli

Il 2 febbraio 2009 è ricorso il 21° anniversario della morte dell’On. Prof. Giuseppe Codacci-Pisanelli. Libero docente in Diritto Amministrativo, Magistrato, Pretore di Tricase, componente dell’Assemblea Costituente, più volte Deputato, ministro della Difesa nell8° gabinetto De Gasperi, Rettore del Consorzio Universitario Salentino, Presidente dell’Unione Interparlamentare, Ministro per i rapporti con il Parlamento nei governi Fanfani e Leone. Sindaco di Tricase dal 1962 al 1968, Rettore dell’Università degli Studi di Lecce.

Giuseppe Codacci-Pisanelli è stato sicuramente l’uomo politico più importante del Salento negli anni dalla caduta del fascismo sino al 1985.

A questo proposito per quanti volessero approfondire gli aspetti bio-bibliografici dell’illustre salentino, pubblichiamo di seguito una dettagliata descrizione.

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Torre Vado, marina di Morciano di Leuca

Tempo di lettura: 2 minutiTorre Vado è la marina di Morciano di Leuca… c’è chi pensa che il suo nome, “Vado”, si riferisca alla vicinanza ad un vadum che in latino significa “guado” e identifica un luogo agevole per accedere al mare. E c’è chi sostiene, invece, che la parola derivi dallo spagnolo ovado che, nella nostra lingua significa “ovate”, un luogo ideale per la deposizione delle uova  da parte dei pesci.
La Torre è testimonianza storica di quanto accomuna tutta la costa Ionica e Adriatica del Salento. Correva il secolo XVI, quando l’imperatore Carlo V decise di costruire queste Torri Saracene lungo le Coste per proteggere queste estremo lembo di Terra proteso verso l’Oriente, dalle frequenti invasioni dei “Mori”…popoli d’oltre mare…

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Historia della città de Leuche

Tempo di lettura: 4 minuti

“Regnando Carlo Magno Re di Francia, figliuolo del Rè Pipino Rè di Francia, & Imperator di Roma negli anni del Signore 768, & essendo Re Carlo dopo la morte del Rè Pipino suo padre  stato eletto nuovo Imperator di Roma, non ancora essendo stato Incoronato: perché havea promesso per vuoto a Dio, de non portar Corona de l’Imperio se prima non acquistava il camino di San Jacomo  apostolo di Galitia , e quello fù nel tempo del Santo Padre Papa Leone III. Et inanzi che Rè Magno stato fusse eletto Imperator di Roma, più e più anni passati li Saraceni haveano tenuto e , e posseduto in Tirannia quasi tutto il Regno di Napoli, quali con grandissima effusion di sangue de Christiani acquistato l’haveano; da lì pervennero nella Provintia di Terra d’Otranto, e molte terre presero in questo modo…”

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Torre del Serpe, antico faro romano

Tempo di lettura: 3 minuti

Stemma della città
Stemma della città (Fonte: wikipedia)

Molti degli stemmi dei comuni del Salento sono caratterizzati da disegni a volte al quanto bizzarri, simboli che nascondono significati arcani, aneddoti realmente accaduti o semplicemente racconti o leggende le cui origini si perdono ormai nella notte dei tempi. Ad esempio, vi siete mai chiesti perchè lo stemma del comune di Otranto rappresenta una serpente avvolto intorno ad una torre?

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Cenni storici ed eventi estivi del comune di Collepasso

Tempo di lettura: 4 minutiCollepasso è un comune della provincia di Lecce, posizionato geograficamente a centro sud della penisola salentina e in latitudine, nel mezzo della linea che collega il Mar Ionio al Mar Adriatico con riferimento alla città di Gallipoli da una parte, e Otranto dall’altra.

Il comune si trova sui pendii del colle Sant’Eleuterio e confina con i Comuni di Parabita, Matino, Casarano, Galatina, Cutrofiano, Neviano e Tuglie. Nella città risiedono all’incirca 6500 abitanti, ma nel periodo estivo la popolazione cresce, dato il ritorno degli emigranti dal Settentrione o Paesi esteri. Quindi, il paese rappresenta un punto d’appoggio verso le mete turistiche salentine per emigranti e loro parenti, ma anche per turisti (non a caso negli ultimi anni sono nati molti bed&breakfast).

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La Basilica di Santa Croce a Lecce

Tempo di lettura: 3 minutiLa basilica di Santa Croce a Lecce, sita in via Templari, è certamente uno dei monumenti più belli che abbiamo nel Salento. La maggiorparte delle meraviglie dell’architettura leccese, sono state costruite con gli introiti economici derivati da una fiorente attività intorno all’albero di ulivo.  Ogni anno venivano prodotti centinaia di migliaia di litri d’olio ed il ritrovamento di un numero sempre maggiore di frantoi ipogei nel sottosuolo non può che avvalorare questa tesi. Uno dei ritrovamenti più ricenti in questo senso riguarda il frantoio sito sotto il suolo calpestabile di piazza Sigismondo Castromediano, nelle immediate vicinanze di Santa Croce, e da poco recuperato e reso visibile al pubblico.I lavori di costruzione della basilica, anche se il progetto originale prevedeva solo la costruzione di un monastero, cominciarono nel 1353, per volere di Gualtiero de Brienne, conte di Lecce e signore di Morciano ma la sua morte, giunta tre anni più tardi, causò un brusco blocco del progetto, che riprese solo nel 1549 grazie all’iniziativa di un discreto numero di architetti leccesi e maestranze locali.

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San Biagio, patrono di Corsano

Tempo di lettura: 3 minutiSan Biagio, vescovo di Sebaste in Armenia, è un santo ed un martire ritenuto poliedrico. Lo dicono medico, ma non ci sono documenti attendibili in proposito. San Biagio è onorato per la protezione che concede agli animali, che guarisce con un segno di croce e a quanti sono affetti dal mal di gola o a coloro che hanno a che fare con tosse, laringiti e faringiti. Ma si racconta che il protettorato di San Biagio viene esercitato anche su cardatori e tessitori, strumentisti a fiato e fidanzati, legati dal comune desiderio di cercare e volere il “bello”, per mezzo della ricerca estetica delle cose e il sentimento dell’amore.
Dal punto di vista storico la datazione più probabile colloca le vicende terrene di San Biagio nel quarto secolo e pone la storia del Santo all’interno delle persecuzioni ordinate nell’epoca di Licinio. Altre fonti fanno riferimento, invece, a Diocleziano e a Giuliano l’Apostata. Sicuramente San Biagio fu costretto ad abbandonare la cattedra armena di Sebaste e altrettanta certezza circonda la notizia del suo martirio: sottoposto a torture con uncini e pettini di ferro e, quindi, alla fine decapitato. Risale proprio al periodo del martirio il miracolo che lo avrebbe reso famoso e ne avrebbe accreditato il nome presso la religiosità popolare.

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