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Il bosco di Rauccio

Il Bacino “Idume” è un bacino di origine artificiale che occupa la zona retrodunale della località di Torre Chianca, frazione costiera di Lecce che prende il nome dall’omonima torre costiera cinquecentesca, oggi parzialmente diroccata.

Il paesaggio è quello tipico di una laguna costiera, caratterizzata da ampie distese di canneti (Cannuccia di palude) e giuncheti (Giunco pungente) che circondano il bacino, costituito da acque dolci.  In esso confluiscono tre canali: “Rauccio”, “Gelsi” e “Fetida”. È una zona importante perché sito di sosta per l’aviofauna migratoria.  Nella zona del bacino “Idume” sono presenti diverse specie floristiche rare inserite nella lista rossa delle piante in pericolo d’estinzione:

-“Orchidea di palude” (Orchis palustris) = rarissima orchidea del tipo geofite, cioè dotata di apparati sotterranei che le permettono di passare riparata la stagione avversa;

-“Cecere con una resta”;

-Giglio marittimo (la raccolta da parte dei bagnanti porta verso la sua estinzione);

Santolina delle spiagge (Otanthus maritimus) = Specie tipica dei litorali sabbiosi, è divenuta molto rara in seguito alle profonde modificazioni subite dalla fascia litoranea.

Tutto questo contribuisce alla definizione di un piccolo bosco, situato nell’entroterra del comune di Lecce, lungo la costa Adriatica in località Spiaggiabella: è uno spaccato del tipico paesaggio rurale salentino, il Parco Naturale Regionale Bosco e Paludi di Rauccio, istituito con Legge Regionale Puglia n.25 del 23 dicembre 2002.

Esistono due ipotesi riguardo all’origine del nome Rauccio (che è anche il nome della masseria situata nell’immediato entroterra ): da “rao”, tipo di arbusto spinoso o più verosimilmente dai Raguccio di Meresgallo, antica famiglia di feudatari locali.

operandi.it

Parco del Rauccio (Fonte: operandi.it)

L’attuale bosco di Rauccio è solo un minuscolo frammento di quella che un tempo era l’antichissima foresta di Lecce, che intorno al 1396 si estendeva fra la città e la costa. Poi, purtroppo, il disboscamento legato alla volontà di mettere a coltura queste terre, interventi di bonifica e di ingegneria idraulica che modificano marcatamente l’assetto idrogeologico della zona, e l’impatto devastante dell’azione dell’uomo hanno portato ad una graduale ma drastica alterazione dell’ecosistema boschivo, che ad oggi è ridotto ad appena 18 ettari. Ciò che probabilmente ha salvato questo esiguo lembo di bosco è il fatto di trovarsi su di un banco di roccia calcarenitica non utilizzabile per scopi agricoli.

L’area di Rauccio oltre a rivestire un grande valore naturalistico per il suo patrimonio boschivo e per le zone paludose limitrofe alla lecceta, presenta anche alcune emergenze architettoniche di rilevanza storico-artistica: la torre “Rauccio”, complessi masserizi fortificati e torri costiere.

La torre nel Parco del Rauccio (Fonte: comune.lecce.it)

La torre nel Parco del Rauccio (Fonte: comune.lecce.it)

Il Bosco di Rauccio si presenta come una fitta boscaglia costituita da alberi di leccio  giovani e coetanei (hanno tutti 70 anni circa), in quanto frutto dell’operazione di ricostruzione del patrimonio boschivo precedentemente distrutto. Il fatto che tutti gli alberi siano coetanei impedisce al sottobosco di svilupparsi (perché c’è troppa luce) e rende il bosco un ambiente ancora molto fragile.  Lungo il sentiero di accesso al bosco, oltre alle tipiche piante della macchia mediterranea (lentisco, mirto, cisti, gariga, dafne), si incontra il leccio più antico e maestoso del parco.

Finanziamenti legati al Programma LIFE Natura 1994-1997 sono stati erogati per la salvaguardia e riqualificazione di un habitat d’interesse comunitario. È stato censito tutto il patrimonio naturale e culturale, sono stati realizzati dei percorsi naturalistici, prevedendo anche capanne di osservazione attrezzate per garantire l’accesso di disabili, però non più praticabili perché abbandonati all’incuria a causa del disinteresse del Comune di Lecce.

Giuseppe Arnesano


2 commenti su “Il bosco di Rauccio

  1. De Vitis Vittorio ha detto:

    In questo articolo ci sono diverse inesattezze e approssimazioni.
    Sono disponibile a inviarvi una scheda completa del parco (gratuitamente) accompagnata da immagini inedite.
    Cordiali saluti

    prof. Vittorio De Vitis
    Studioso e appassionato naturalista del parco di Rauccio dal 1987

  2. Marco Piccinni ha detto:

    Grazie! Ne saremo lieti!

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