Piciuttàri, gli abitanti di Alezio
Il termine “Piciuttàri“, con il quale si identificano gli abitanti di Alezio ha due possibili derivazioni: una, dal carattere decisamente più simpatico, attribuirrebbe questa denominazione al famosissimo termine “Picciotti” in uso nel dialetto siciliano. Alezio era infatti in passato luogo di residenza di molti pescatori siculi. Quando questi uomini lasciavano le barche al porto per tornare in paese, salutavano i loro compagni dicendo loro che sarebbero andati dai picciotti, termine con il quale venne di li a poco identificato ironicamente il paese ed i suoi abitanti con la distorzione dialettale locale: piciuttari appunto.
La seconda ragione ha invece radici storiche e si baserebbe su un episodio comune che ha visto protagonisti moltissimi comuni salentini: l’estenuante lotta contro le incursioni saracene.
L’antichissima città di Alezio, il cui nome messapico era Alixias o Alytia (lo stesso nome della regione greca dell’Acarnania da cui provenirono i suoi fondatori), fu rasa al suolo da una delle numerosissime incursioni saracene che devastarono gran parte delle coste e dell’entroterra salentino dal tardo medioevo fino al XVI secolo.
Carcando una via di fuga, gli abitanti di Alixias si stabilirono “temporaneamente” nei paesi limitrofi non attaccati dai pirati, come ad esempio Gallipoli, dove i loro discendenti rimasero per ben quattro secoli.
Come spesso accade però, la lontanza e la nostalgia della patria natia può far insorgere numerose insofferenze e disagi. A quei tempi la principale forma di comunicazione e diffusione delle conoscenze era per via orale e molte famiglie narravano alle generazioni più piccole quello che fu della propria giovinezza e di quella dei propri avi. I racconti di una florida, ricca e potente cittadina come quella di Alixias, hanno arricchito l’immaginario dei più giovani fino a quando la situazione politica e sociale che si respirava a Gallipoli non fece traboccare quel vaso ormai pieno da anni di sogni di una nuova indipendenza. Molti cittadini si misero in viaggio e raggiunsero nuovamente quella terra distrutta secoli prima per fondare una nuova cittadina, il Casale d’ALezio.
Grazie ad importanti forme di concessione, come l’enfiteusi, un importante signorotto conosciuto come “Fransisco Alemanno dicto Picciotto de Gallipoli“, il casale ebbe un importante fioritura ed una rapida estensione tanto da costiruire una nuova cittadina chiamata prima “Villa Picciotti”, da cui il soprannome degli abitanti, e poi dal 1873 Alezio.
Marco Piccinni
BIBLIOGRAFIA:
“Agenda di Babbarabbà 1997. Soprannomi paesani nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto tra storia e fantasia” – supplemento del “Quotidiano” dicembre 1996 (Arti grafiche Mondadori) a cura di Antonio Maglio