Salta al contenuto

Cosa sta accadendo a Felloniche?

Tempo di lettura: 3 minuti

Da una mail pervenuta a Salogentis.it:

Sul promontorio di San Gregorio-Felloniche spunta una recinzione di una porzione di costa, all’interno della quale sussiste un fabbricato e una cisterna/pozzonero a pochi metri dal mare grazie alla quale è assicurato l’approvvigionamento idrico e lo scarico dei liquami allo stabilimento Marinelli effettuati con tubature a cielo aperto.

Il terreno (Foglio 10 Part.1155) di Ha 00.61.29, Cat. PASCOLO CESPUGLIATO è di proprietà del Sig. Muccio Pasquale, confinante a sud con area demaniale e a nord con lo stabilimento balneare Marinelli, il cui concessionario è la Sig.ra Rizzello Maria Domenica moglie del Sig. Muccio Pasquale. La Sig.ra Rizzello è anche la titolare della Concessione edilizia n° 17/08 rilasciata dal Comune di Patù il 07/03/2008 per effettuare lavori di sistemazione di un’area demaniale con attrezzature temporanee e servizi idonei alla balneazione, affidando i lavori alla ditta Muccio Armando s.r.l. il cui amministratore è padre del Sig. Muccio Pasquale. La stessa ditta che co-gestisce con l’ATI, un consorzio di imprese, il servizio di igiene urbana per l’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” di cui il Comune di Patù fa parte.

Lascia un commento

Esiste un dialetto Salentino?

Tempo di lettura: 5 minuti

Sarebbe impossibile sostenere un’argomentazione sul dialetto salentino senza scrivere tomi e tomi enciclopedici che risulterebbero tra l’altro noiosi e probabilmente molto dispersivi.

Cerchiamo di essere quindi più sintetici fornendo alcuni punti chiave che possono aiutare  a porre le basi di quello che è l’identità linguistica di questa sub regione della Puglia composta dalla provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di quella di Taranto.

Si tratta in effetti di un’area territoriale piuttosto vasta che nel tempo ha visto alternarsi varie dominazioni, ha conosciuto varie culture e popoli e, ancora oggi, parte di questo bagaglio culturale è conservato nei vari dialetti locali. Il plurale è d’obbligo, dato che non è possibile identificare un dialetto unico bensì una moltitudine di idiomi che nella maggior parte dei casi risultano essere molto differenti anche tra comuni limitrofi.

Lascia un commento

Inseguendo Dragut… da Salve a Malta, la leggenda de “l’isola della Fanciulla”

Tempo di lettura: 6 minuti

“Aveva il cranio rotondo, la capigliatura folta e crespa, scarsa la barba, carnoso il collo, strette le labbra, perfettissimo il naso, rilevati i pomelli e fisso l’occhio come chi sa pensare, anti vedere, provvedere..”

Bravetta

1 commento

Argerìni, il soprannome degli abitanti di Alliste

Tempo di lettura: < 1 minuto

Il comune di Alliste potrebbe essere stato fondato da un insieme di profughi che fuggiti dalla vicina Felline, inseguito alle incursioni saracene, trovarono rifugio in una terra ospitale sulla quale decisero di porre le basi di una nuova comunità. Il toponimo della neonata cittadina deriverebbe dalla parola “ali”, quelle dell’arcangelo Gabriele per la precisione, le quali avrebbero indicato ai fuggiaschi la strada da seguire per andare incontro alla salvezza, mentre il nemico metteva a ferro e fuoco ciò che i loro avi avevano sapientemente costruito e protetto. Un avvenimento leggendario che trova il suo giusto spazio anche nello stemma civico, una coppia di ali sormontate da una A romana.

Lascia un commento

Torre Santa Caterina

Tempo di lettura: < 1 minuto

A due passi da Porto Selvaggio, nel comune di Nardò, è possibile ammirare la maestosa Torre di Santa Caterina, nell’omonima località, nata proprio come punto di osservazione e di difesa dell’entroterra da possibili incursioni piratesche via mare.

Come molte delle altre numerose torri del salento, anche questa è stata costruita nel XVI secolo anche se, a differenza di numerose sue compagne, questa presenta una struttura un pò più complessa.

Lascia un commento

I “Curraturi” di Parabita e la festa della Madonna della Coltura

Tempo di lettura: 3 minuti

La corsa del chilometro, un vecchio monolite raffigurante un’icona bizantina di una Madonna con il bambino, l’incendio del campanile, una basilica, un lembo di terra adibito ad uso agricolo, sono gli ingredienti che compongono una gustosa e ricca ricetta, quella delle celebrazioni della festività della Madonna della Coltura di Parabita.

Lascia un commento

Tra le scogliere di Santa Cesarea

Tempo di lettura: 2 minuti

Santa Cesarea Terme è una località posta sul lungomare che collega Castro a Otranto, tra scogliere alte e selvagge che hanno fomentato la fantasia popolare nella creazione di leggende e miti di ogni sorta. La leggenda più famosa di Santa Cesarea è sicuramente quella legata alla fanciulla tormentata dal padre tanto da costringerla a scappare per non esserne molestata. L’intervento di una fata salvò la ragazza, facendo precipitare il padre da una scogliera nelle acque dove generarono inseguito correnti sulfuree.

Lascia un commento

L’antica chiesetta della Madonna degli Studenti

Tempo di lettura: 2 minuti

D.O.M
DIVAE MARIAE GRATIARU
DICATUM TEMPLUM
FIDELIUM PIETAS EREXIT
ANNO —— VIRGINIS
MDCCV

Sono queste le poche informazioni certe, e purtroppo anche parzialmente incomplete, che si dispongono sulla piccola chiesa dedicata alla Madonna della Grazia, sita in via Madonna degli studenti a Lecce e, per questo motivo, più conosciuta come chiesa della Madonna degli Studenti. Poche righe scolpite sul portale di ingresso, appena sotto il giocondo viso di un angelo in pietra leccese.

Lascia un commento

I Saracìni di Collepasso

Tempo di lettura: 2 minutiNonostante il comune di Collepasso sia puttosto recente, non manca di aneddoti e curiosità come la quasi totalità dei comuni del territorio salentino. Ad esempio i suoi abitanti sono da sempre conosciuti come Saracini, ossia Saraceni, per descrivere una popolazione poco avvezza ai piaceri della vita, avara e poco socievole. Questi aggettivi però non rispecchiano il reale modo di vivere delle popolazioni islamiche che si comportano ben diversamente; si deve supporre quindi che le cause di questa nomea siano da ricercare altrove.

Come ampliamente descritto nell’Agenda Di Babbarabbà (in bibliografia), le ragioni di questo soprannome possono essere molteplici.

Lascia un commento