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Cosa sta accadendo a Felloniche?

Da una mail pervenuta a Salogentis.it:

Sul promontorio di San Gregorio-Felloniche spunta una recinzione di una porzione di costa, all’interno della quale sussiste un fabbricato e una cisterna/pozzonero a pochi metri dal mare grazie alla quale è assicurato l’approvvigionamento idrico e lo scarico dei liquami allo stabilimento Marinelli effettuati con tubature a cielo aperto.

Il terreno (Foglio 10 Part.1155) di Ha 00.61.29, Cat. PASCOLO CESPUGLIATO è di proprietà del Sig. Muccio Pasquale, confinante a sud con area demaniale e a nord con lo stabilimento balneare Marinelli, il cui concessionario è la Sig.ra Rizzello Maria Domenica moglie del Sig. Muccio Pasquale. La Sig.ra Rizzello è anche la titolare della Concessione edilizia n° 17/08 rilasciata dal Comune di Patù il 07/03/2008 per effettuare lavori di sistemazione di un’area demaniale con attrezzature temporanee e servizi idonei alla balneazione, affidando i lavori alla ditta Muccio Armando s.r.l. il cui amministratore è padre del Sig. Muccio Pasquale. La stessa ditta che co-gestisce con l’ATI, un consorzio di imprese, il servizio di igiene urbana per l’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” di cui il Comune di Patù fa parte.

Il Sig. Muccio Pasquale è co-titolare di una impresa di costruzione e movimento terra denominata ATI Dominasud s.a.s, alla quale, nel giugno 2006 il Comune di Patù aveva affidato l’appalto per l’esecuzione dei lavori congiunto all’acquisizione dei beni immobili che venivano realizzati per un centro commerciale a San Gregorio, adottando una variante urbanistica che consentiva la realizzazione di locali commerciali non altrimenti possibile nell’ambito di una zona destinata a servizi.

Nel sistema prescelto dal Comune di Patù si prevedeva infatti la cessione in diritto di proprietà dell’area alla ditta esecutrice dei lavori per un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato.

Si fa rilevare che nella località di Felloniche, il numero dei parcheggi è notevolmente sottodimensionato rispetto al flusso di bagnanti che frequentano la spiaggia, tanto che il acomune di patù ha dovuto stravolgere la viabilità e realizzare dei parcheggi lungo la viabilità esistente e creando disagi agli abitanti. Il Lungomare di Felloniche, inoltre ricade in area demaniale marittima di mq. 3074 in località Felloniche agro di Patù, dove l’Area Organizzazione e Riforma dell’Amministrazione – Servizio Demanio e Patrimonio Gestione Demanio Marittimo della Regione Puglia, ha autorizzato il Comune di Patù ad eseguire i lavori oggetto dell’Atto di sottomissione n. 1/1996 del 08.06.1996 finalizzata all’esecuzione dei lavori relativi al progetto: “Interventi di potenziamento delle infrastrutture specifiche di supporto al Settore Turismo” di cui al POR 2000/2006 ambito Asse I Misura 4.16; A tale proposito, segnaliamo che per la sistemazione della strada del Lungomare, è stato utilizzato materiale bituminoso e che la ditta esecutrice dei lavori è sempre la ditta Muccio.

Come è noto da tempo, l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico oltre che essere di notevole interesse archeologico, in quanto le testimonianze del porto messapico di San Gregorio sono da mettere in stretto collegamento con l’antica città di Vereto. Questo viene fatto rilevare dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto con due note del 1968 e del 1971 con le quali invita il Comune di Patù “nel caso che dovessero essere richieste autorizzazioni per licenze edilizie, si prega codesto Comune di voler inviare a questa Soprintendenza per esame e parere i relativi progetti e di evitare lavori di sbancamento, essendo anche in corso la pratica di vincolo archeologico.”

Nella scheda delle criticità e delle sensibilità del Comune di Patù relativa al Piano delle coste della Regione Puglia, lo studio dell’Università di Bari, inoltre riporta che la costa del Comune di Patù ricade negli Ambiti Distinti dei PUTT con una estesa area sottoposta a vincolo archeologico.

Il Comune di Patù continua a non tenere in considerazione le indicazioni della Soprintendenza e della Regione Puglia in quanto nel rilascio delle concessioni, non vengono considerate le autorizzazioni archeologiche, nonostante l’interesse storico della costa San Gregorio-Felloniche sia riconosciuto dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce e dalla Soprintendenza Archeologica di Puglia.

Evidenziando l’importanza storico-archeologica e naturalistica dell’area, vogliamo lanciare un appello alle autorità competenti e ai cittadini e chiediamo come mai il Comune continua a rilasciare concessioni edilizie senza effettuare prima un’indagine conoscitiva storico-naturalistica approfondita? E come mai una parte di costa così importante viene recintata? Sarà messa a servizio dello stabilimento balneare confinante? Come verrà utilizzata visto che la categoria catastale alla quale appartiene il terreno è “Pascolo Cespugliato”? Inoltre auspichiamo che vengano attivate tutte le azioni per tutelare la memoria storica del luogo e che i bagnanti possano fruire liberamente della costa avendo la possibilità di attraversare un itinerario che permetta di visitare le ricchezze archeologiche e della flora mediterranea spontanea, nell’ottica di promuovere un vero turismo ecocompatibile e responsabile.


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