Ogni giorno la realtà ci offre degli input che ci spingono alla rivisitazione della Storia. Essi possono arrivare da una traccia monumentale d’improvviso affiorata, un segno cartaceo emerso da qualche parte, una parola o un’espressione gergale enucleata dall’oralità popolare. Basta niente e occorre rimettere mano e revisionare quel che sino a ieri si credeva intoccabile e definitivo.
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Giulio Cesare Vanini nasce a Taurisano nel 1585 da Giovanni Battista, intendente del feudo per conto di Mercurino Gattinara e da Beatrice Lopez de Noguera, una nobile di origine catalana.
Nel 1601 lascia il suo paese natio per trasferirsi a Napoli, dove studia diritto civile e canonico ed entra nell’Ordine dei Carmelitani con il nome di Frà Gabriele.Laureatosi in utroque iure parte alla volta di Padova per proseguire gli studi di teologia e qui viene attratto dalla polemica di alcuni circoli veneziani contro le autorità ecclesiastiche, allontanandolo dal rigore morale dell’Ordine cui faceva parte.
Lascia un commentoPublio, nato da una famiglia nobile e pagana a Rudiae nel 22 d.C, convertitosi al Cristianesimo e ribattezzato come Oronzo, “Risorto”, venne consacrato secondo la tradizione “primo Vescovo di Lecce e delle Japigia” direttamente dall’apostolo delle genti che in lui aveva visto tanto fervore e zelo cristiano. Nella sua terra divenne ben presto una “celebrità”, un vero e proprio VIP per la nascente religione, tanto da procurarsi un nemico potente, Nerone, che si vide costretto ad inviare a Lecce il suo ministro Antonino per reprimere quello che stava diventando per l’imperatore romano una seria minaccia per il suo regno. Oronzo fu costretto a fuggire insieme a Giusto per evitare l’arresto e proseguire con la sua opera di evangelizzazione. La loro fuga non durò però a lungo in quanto vennero arrestati, trucidati e decapitati il 26 Agosto del 68 d.C.
Lascia un commentoIl Comitato “Anti-radar Gagliano del Capo” esprime viva soddisfazione per l’esito della vicenda giuridica che ha visto la bocciatura, da parte del Tar di Lecce, dell’iter di installazione di un radar a microonde ai confini del parco naturale regionale “Otranto – Santa Maria di Leuca” in territorio di Gagliano.
Lascia un commentoA pochi passi dalla chiusa dei Fani nel territorio di Salve, luogo che avrebbe dato i natali alla leggendaria città di Cassandra, immersa in un piccolo paradiso di macchia mediterranea dove campanule dai riflessi violacei e azzurri seducono con la loro cromia gli occhi di un osservatore non casuale, desidoroso di conoscere e scoprire la natura ed i piccoli tesori che essa circonda, si dischiude un piccolo antro che conserva ancora tracce di un passato dai caratteri incerti: una cripta, probabilmente dedicata a San Pantaleone.
2 CommentiContesa tra i due comuni confinanti, Giuggianello, luogo in cui le magie di vecchie streghe si mescolano alle gesta epiche di eroi greci e Giurdignano, il giardino megalitico d’Italia, la contrada Quattromacine rappresenta un piccolo orgoglio per l’archeologia salentina. E’ qui che si erge tra alberi di fico e ulivo, su un banco roccioso calcareo, quasi indifferente ai contadini che chinano la schiena su un fazzoletto di terra, il dolmen Stabile.
Perchè Stabile? Bhe, in effetti già il nome è un piccolo mistero. Potrebbe derivare dalla sua stabilità, dato che si tratta del dolmen meglio conservato nel territorio salentino senza nessun intervento di restauro se si esclude un recente consolidamento. Altre teorie invece ritengono che il termine stabile derivi da stabulare, in quanto si ritiene che vi si stabulassero degli animali.
2 CommentiQuesta raccolta di poesie di Maria Pia Romano, beneventana di nascita ma salentina d’adozione e ora barese per ragioni di cuore, all’insegna della liquidità, dell’umore acqueo, più che al “Panta réi” (Tutto scorre) del filosofo greco Eraclito e alla “invida aetas” e al “carpe diem” oraziani (il tempo che tras/corre e la necessità di cogliere le occasioni che ci offre la vita), concetti rappresentati dal pittore Salvator Dalì negli orologi liquefatti, attinge la sua ispirazione dall’idea di amore liquido, un sentimento basato sulla fluidità, la fragilità e la transitorietà dei legami moderni.
La cripta di San Salvatore di Giurdignano rappresenta una delle massime espressioni dell’arte e dell’architettura bizantina nel territorio salentino esprimendosi in molte peculiarità che la rendono unica nel suo genere.
Scavata interamente nel banco tufaceo, al di sotto del livello del manto stradale quasi tredici secoli fa, è rimasta per lungo tempo nascosta agli occhi dell’uomo.Nel corso degli anni l’area è stata circoscritta ad uso sepolcrale prima e per l’edificazione di un edificio religioso poi, creando una stratificazione tale da impedire qualsiasi accesso all’ambiente ipogeo.
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