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La chiesa di San Donato a Taurisano

Ormai è praticamene un rudere ma, nonostante tutto, sembra non voglia arrendersi all’inesorabile trascorrere del tempo che la vorrebbe completamente diruta, calpestata, dimenticata. La chiesetta di San Donato a Taurisano sembra abbia ancora qualcosa da raccontare.

Chiesa di San Donato

Di quello che doveva essere un tempio religioso, probabilmente ad unica navata, resta in piedi solo l’abside e parte delle mura laterali. Queste non nascondono rozzi tentativi di restauro nel tempo, effettuati con massi squadrati di dimensioni e materiali diversi e incastrati come in un puzzle per tamponare falle strutturali e piccoli cedimenti.

L’area circostante, in parte occupata da un campo sportivo dell’oratorio di San Giovanni Bosco e in parte da coltivazioni di ulivo, non sembra voler restituire nessuna informazione su quello che sia stato il passato di questo piccolo luogo di culto e di quelle che potessero essere le sue origini, né tantomeno sono state ancora promosse campagne di scavo per trovare il “filo di Arianna” che sancisca un legame definitivo tra il presente e l’epoca di realizzazione dell’edificio.

Pochi dettagli pittorici sopravvivono ancora sull’arcata absidale: una mano, ancora molto nitida, che sembra voler porgere un saluto al visitatore che scruta attraverso le assi di legno poste a sostegno di ciò che rimane dell’antico complesso. E’ l’Eterno Padre, con accanto una figura vescovile, forse San Donato. Altre piccole decorazioni, di contaminazione medioevale, delimitano cornici e inscrivono delle scene, ormai di difficile lettura, in contorni specifici. Alcuni numeri, poche lettere, forse delle iscrizioni, alle quali è difficile dare anche solo un’interpretazione abbozzata.

Dettaglio affresco absidale

Un solo dettaglio è in grado di fornire alcune informazioni molto importanti e che renderebbe i ruderi della chiesetta degni di nota: un abside poligonale. Un elemento architettonico insolito in occidente e di tipica contaminazione orientale, in un periodo che si colloca tra la fine del V secolo e gli inizi del VI. Associato solitamente a nomi di costruzioni altisonanti e di tipo monastico, come la chiesa di San Giovanni Studita a Costantinopoli (463), questa peculiarità trova riscontro in altri edifici dell’area salentina, come la chiesa di Sant’Eufemia, a Specchia Preti, e l’abbazia delle Centoporte, o di Santa Cosma e Damiano, a Giurdignano. Per quest’ultima si ipotizza un edificazione dell’impianto originario proprio nello stesso periodo di erezione delle chiese orientali e, probabilmente, con la medesima funzione.

Dalla memoria collettiva di chi l’ha vissuta invece emergono altri dettagli di carattere devozionale. Gli anziani del paese ricordano di quando, minacciati da un’epidemia di febbre gialla, conducevano i moribondi in prossimità della chiesa attendendo il sopraggiungere delle morte. Una volta che la bieca mietritice aveva compiuto il suo dovere di triste ambasciattrice per una nuova prospettiva di “vita” ultraterrena, i cadaveri dei compianti venivano imbottiti dei calce viva prima di essere inumati in prossimità della chiesetta. Lontano dal centro abitato, lì dove il ricordo della loro triste si doveva dimenticare.

Marco Piccinni


Un commento su “La chiesa di San Donato a Taurisano

  1. FRANCESCO LOPEZ Y ROYO ha detto:

    credo che a Taurisano nemmeno il casale di Varano sia stato troppo studiato, in line d’aria non troppo distante dalla chiesetta di San Donato.

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