La Madonna del Passo a Specchia
…Si racconta che un pastore pascolava il suo gregge. Terminata la giornata lavorativa si accorse che all’appello mancava la pecora migliore. Era la più grossa e quella che gli procurava più latte. Per lungo tempo la cercò nelle campagne circostanti ma non riuscì a trovarla. Calato il buio svanirono tutte le sue speranze di ritrovarla in vita. Pensieroso andò a casa e si mise a letto.
Tutta la notte pensò alla pecora e non riuscì a chiudere occhio. Di buon`ora si alzo e riprese a cercarla. Trascorse tutta la giornata nel campi nella speranza di trovarla. Stanchissimo, quand’era ormai sulla via del ritorno, sentì un belato lontanissimo. Man mano che camminava il belato si sentiva piu vicino e si trovò nelle vicinanze di una grotta.
Con grande timore entrò e vide la sua pecora inginocchiata dinanzi ad un’immagine della Madonna. Contentissimo corse in paese ed annunciò a tutti l’evento prodigioso. In breve tempo fece erigere una chiesa e la dedicò alla Madonna del Passo.
Nei periodi bui gli specchiesi si rivolgono con fiducia alla Madonna che elargisce molte grazie a chi le chiede con il cuore. [1]
Siamo alla fine del 1500, quando il personaggio di questa leggenda scopre una vecchia cripta basiliana con all’interno la raffigurazione della Vergine. Intorno all’ipogeo verrà presto costruita una chiesa con al centro un altare, sormontato da una baldacchino, contornato da colonne e arricchito da un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino. Ai lati altri due altari, molto semplici.
Nel 1851 la chiesa viene nuovamente arricchita dalla costruzione esterna di un calvario con sculture lignee, realizzato per devozione da un fedele.
La devozione dei fedeli nei confronti della Madonna del Passo rimarrà solida nei secoli, rinnovandosi ogni anno l’8 settembre, giorno dei festeggiamenti civili ai quali tutto il paese partecipa.
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Questa è solo una delle tantissime leggende che corredano il vasto libro del Salento. Molte di queste sono a tema religioso e spesso sono la causa, la conseguenza, o una mera spiegazione, della scelta di uno o dell’altro Santo con la più disparata intitolazione come patrono di un comune.
Molte delle leggende a sfondo cattolico sono anche alla base della costruzione di nuovi templi e chiese, quasi come fosse necessario un pretesto per la costruzione di un nuovo edificio religioso. Alcuni studiosi ritengono che queste leggende nonchè molti dei miracoli o presunti tali operati da alcuni Santi altro non siano che un tentativo per poter rinforzare la fede nel gregge di Santa Romana Chiesa. Un’attività sicuramente di propaganda, atta ad incrementare e consolidare il numero di fedeli in un periodo in cui il paganesimo non era stato ancora del tutto debellato.
Nonostante questo sia anche il periodo in cui si assiste al graduale assorbimento di riti e culti di sfondo pagano in un contesto decisamente più cattolico, i Santi e le Sante assumono di volta in volta i caratteri delle stesse divinità che si cercava insistentemente di eliminare. Il culto del fuoco e degli animali passano dal dio Fauno e Prometeo a Sant’Antonio Abate, le feste dei baccanali diventano dei rimedi per curare il morso della Taranta sotto l’occhio benevolo di San Rocco, e via dicendo.
Viviamo in un mondo fatto di leggende o presunte tali ma, in fondo, se così non fosse, sarebbe ancora bello allo stesso modo?
Marco Piccinni
BIBLIOGRAFIA:
[1 ] testo tratto da: SALENTO meraviglioso mondo di storia, arte e tradizione popolare (1998) – Cultura &Turismo – a cura di Giuseppina Marzo e Antonio Vantaggio, pagg 113-114