Caldo, invitante, irresistibile. Ha da tempo superato i confini salentini insieme ad un suo dolce compagno, il pasticciotto, divenendo di fatto una forte attrattiva per quanti, avendone sentito parlare, muoiono dall’irrefrenabile voglia di addentarlo e perdersi nell’estasi della mozzarella filante, della besciamella e del pomodoro pepato. E’ lui, il rustico leccese!
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Un importante rinvenimento avvenne nel 1924, in un altro fondo, posto però a destra della strada (S.P. che da Salve conduce a Posto Vecchio – Strada Comunale di Mare – nel tratto compreso tra la Cappella e la Masseria S. Lasi) e distante da essa un centinaio di metri, sempre al piede della stessa collina. Nell’eseguire lo scasso per la piantagione di un vigneto vennero fuori dei frammenti di un bassorilievo, con la didascalia in lingua messapica. Il tutto misurava una lunghezza di circa 60 cm e 40 cm di altezza; ma era una parte dell’intero. Quella mancante, rimasta certamente nel terreno, nessuno si preoccupò di trovarla. Il cimelio, dal rilievo alquanto danneggiato, fu portato nel museo di Gallipoli[1].
Lascia un commentoPuò un dolce essere salutare? L’esperto dice sì. Scoperta e degustazione di dolci realizzati con Olio EVO. Nella prossima “Buona (e sana) Domenica” sono di scena il PanSorriso, il PanGioia ed il PanBellezza con ingredienti sani a km 0.
Lascia un commentoNella ‘Cucina del Salento’ Giorgio Cretì passa in rassegna il repertorio delle ricette salentine, non prima di aver definito il Salento o Terra d’Otranto coincidente grossomodo con la parte della provincia di Lecce posta a sud del capoluogo, la terra dei ‘Pòppiti’, suddivise in cumpanaggi, gli antipasti, le minestre e i sughi, i secondi di terra e di mare, – non dimentichiamo che la penisola italica, come dice Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, ‘apre il suo grembo da ogni lato al commercio dei popoli e lei stessa che, come per aiutare gli uomini, si slancia ardentemente verso i mari!’ – gli ortaggi, i legumi e le verdure agresti, e infine le coseduci, i dolci.
Lascia un commentoNel primo romanzo di Giorgio Cretì, “L’eroe antico”, pubblicato nel mese di giugno 1980, ci sono delineati già tutti gli elementi che confluiranno nella sua successiva produzione letteraria: la fierezza di un mondo contadino umile e semplice, che vive di poco, dai sentimenti elementari; il paesaggio salentino di erbe spontanee che si accompagna alla descrizione del lavoro nei campi frutto di una agricoltura millenaria e rimasta cristallizzata nei gesti e nelle movenze; la fatica del vivere tipica di una cultura povera di tutto ma che trova nella tradizione la forma di sopravvivenza alle condizioni subalterne nei confronti dei proprietari terrieri e delle autorità civili e religiose.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minuti“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Così è scritto” (Marco 1 ,1). Queste sono le parole di incipit del vangelo secondo Marco, uno dei quattro vangeli canonici, anomino, attribuito dalla tradizione cristiana al discepolo palestinese dell’apostolo Paolo, e successivamente di Pietro. Non si sa per certo se conobbe davvero Gesù, ma ne avrà sicuramente sentito parlare tanto dai suoi maestri fino a decidere di scrivere di lui, parte della sua vita. E quelle parole così semplici e incisive, tanto da rimarcare con una manciata di lettere la natura divina del Cristo sono impresse sulla roccia, in una cripta nel ventre di Ruffano.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiLa storia, le foto, la musica, la cucina e la lingua: il 21 dicembre dalle ore 18 alla Bussola di Muro Leccese, in via Malta 103, la giornata conclusiva e la presentazione dei materiali della ricerca. Ma che cos’è questo progetto ‘Gitanistan’?
Tempo di lettura: 2 minuti“…ecclesia sub titolo Sancte Marie de Pulpignano…”, un semplice titolo, parte di ciò che resta della chiesa dedicata a Santa Maria di Pompignano, edificata nell’omonimo villaggio medioevale nei pressi di un piccolo insediamento di età messapica e tardo romano, in agro di Sanarica, sul confine con il comune di Muro Leccese, che su alcune guide e depliants ne vanta la proprietà geografica.
2 CommentiTempo di lettura: 4 minutiVenne privata alla luce del mondo il 13 dicembre 304. Quella luce della quale divenne la custode e patrona, per la quale sarebbe stata invocata dalle generazioni dei secoli futuri. Lucia di Siracusa.
Vittima poco più che ventenne di una tra le più violente persecuzioni contro i Cristiani, alimentata da Diocleziano e Massimiamo, tra il 303 e il 311, alla quale Eusebio si riferisce, nella “Storia Ecclesiastica”, affermando che «Le carceri di ogni luogo furono allora piene di vescovi, lettori, esorcisti, cosicché non vi restava spazio per i condannati per i delitti comuni».
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