Le schegge della granate austriache sono ancora conficcate nelle facciate delle case di Trento. Nelle notti di luna piena le ossa brillano fra i crepacci dell’altopiano di Asiago. Diceva Hemingway, che quei luoghi li conosceva bene per averci combattuto, a 19 anni, che i primi a dover essere ammazzati nelle guerre dovrebbero essere “i porci che l’hanno dichiarata”.
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Dagli interstizi della quotidianità spuntano versi poetici insospettati, d’inattesa bellezza, intimisti, crepuscolari. Lo smarrimento leopardiano di fronte al mistero, il turbamento esistenziale dell’uomo dinanzi al cosmo, detta versi lievi come le ali d’una farfalla, delicati, puri, intrisi di sentimento, sinceri come il sorriso di una madre, il pianto di un bambino.
Lascia un commentoSi può vivere ‘In grazia di Dio’ nell’estremo lembo del Salento, fiocamente irradiato dal Faro del Santuario della Madonna de finibus terrae? Ai confini della terra conosciuta, dove l’amore è una lettera trovata nel tronco dell’ulivo – scrive Vittorio Bodini, la vita è una conquista dura e amara, come la pietra di queste rocce a picco sul mare, che lambiscono le campagne salentine, unica e ultima risorsa a cui le donne tenacemente si attaccano. I tentativi di uscire dalla condizione di disoccupazione e di miseria si infrangono contro gli scogli della crisi e dei debiti contratti in una attività manifatturiera tessile. Le banche e le finanziarie non aiutano e non perdonano, per la verità neppure lo Stato che chiede il conto salato con Equitalia. La gente del sud sembra condannata alla condizione di vassallaggio nei confronti della terra, il lavoro è duro, ma ancor più i sentimenti e le aspirazioni trovano difficoltà a dispiegarsi, nonostante la bellezza di questa terra e di queste donne che sono destinate a sorreggere il corso dell’economia e della storia, mentre gli uomini si fanno irretire dal facile guadagno illegale o scappano all’estero.
1 commentoE’ un evento atteso e programmato per tutto l’anno dagli abitanti di Tutino, piccolo rione di Tricase ma con un identità propria, che l’ha portato in passato a scontrarsi aspramente con il comune di cui è divenuto successivamente parte.
1 commentoMinervino di Lecce, 21/8/1937: la data di nascita dello scultore in legno e in pietra leccese Vincenzo De Maglie. Intonacatore e cementista da ragazzo, andava in cantiere dal maestro a imparare l’arte: ‘Il mio maestro Antonuccio Nachira ebbe da riparare nel ’49-’50 il mosaico della Cattedrale di Otranto e mi portò con sé. Si rammentava una buca, si cuciva. Quel mosaico mi dette la grazia di imparare l’arte di scultore. Poi venne l’emigrazione in cinque paesi: in Francia, come minatore di carbone, Belgio, Olanda, Svizzera e Germania (8 anni), in tutto 20 anni. Tornato nel 1974, ho ripreso l’attività come contadino per hobby e di scultore per passione che prosegue fino ad oggi’.
Lascia un commentoLa periferia occidentale di Castiglione d’Otranto custodisce un tipico esempio di architettura rurale salentina, ubicato a ridosso della S.P. Montesano-Andrano.
Liame e caseddhe fanno da cornice ad un’atmosfera silente, immutata da quando la quotidianità era intrisa di lavoro, fatica e sudore, epoca in cui lo strepitio dell’attività umana giungeva anche dal sottosuolo, dal buio dei frantoi ipogei, frenetici ed instancabili produttori di “oro giallo”.
1 commentoTutti conoscono la famosa dieta mediterranea, comune, anche se con alcune varianti, a tutte le popolazioni che si affacciano sul mare “in mezzo alle terre”, il Mediterraneo appunto. Una dieta che é stata solo recentemente riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO (dal 17 Novembre 2010) ma che ha le sue radici in tempi antichi, formata principalmente da piatti semplici, figli di una cultura contadina che usava ciò che la terra metteva a disposizione: cereali, legumi, verdura, ortaggi, carne, pesce. A volte magistralmente uniti per formare straordinari miscugli, colonne portanti di una cucina salutare, conosciuta e rinomata in tutto il mondo.
1 commentoIdentificata in origine come Specululizzi III, rinominata poi in Grotta Febbraro, dal nome del proprietario del fondo in cui è situata, a 72 metri sul livello del mare che si può scorgere in lontananza, e da cui è stata violentata durante il periodo interglaciale di Riss/Wurm (da 130.000 a 80.000 anni fa). Siamo a Salve, a contatto diretto con una delle numerose grotte che costellano il territorio, nascoste tra macchia mediterranea e alberi di ulivo.
Lascia un commento“Fermato lo scandaloso progetto per un nuovo maxi-impattante e ridondante porto a stupro di Otranto, patrimonio UNESCO dell’umanità!” – esultano gli ambientalisti del Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino e del Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, che aggiungono ad ulteriore tutela la proposta che le aree salvate dal cemento e le acque marine prospicienti siano incluse nel Parco naturale litoraneo Otranto-Santa Maria di Leuca.
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