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Alessano

I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Alessano

Aristotele, Galileo e Balduino per la Montesardo “turistica”

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Tempus ordo numerus et mensura”, Il tempo è ordine e misura di tutte le cose. Galileo riprende e approfondisce Aristotele (Fisica, Libro IV).

Ancora leggibile, l’epigrafe è incastonata nel frontespizio di una bella casa nel centro antico di Montesardo (via Chiesa), a due passi da Piazzetta Sauli, che nei secoli scorsi si chiamava Piazza Belisario Balduino (1518/20-1591): il Vescovo di Larino qui nato, che intervenne autorevolmente al Concilio di Trento (1545-1563) e istituì il primo seminario della cristianità appunto nel Molise, a Larino (1564).

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Geografia Economica, il prof. Calignano chiamato dall’Università di Bologna

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Gran Bretagna (London School of Economics), Norvegia (Stavanger), Austria (Vienna). Collaborazioni con riviste scientifiche prestigiose, studiosi e istituzioni accademiche di fama planetaria. Una recente performance a Parigi (OCSE).

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Montesardo, l’antica devozione dei Cazzato per il Cuore di Gesù

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MONTESARDO (LE) – La famiglia Cazzato e il Cuore di Gesù: un legame solido e una devozione antica, che affonda le radici nella notte dei tempi. Precisamente dal secolo scorso, quando, nella prima guerra mondiale (1915-1918), Ippazio Cazzato da Montesardo perse il figlio Francesco sul campo di battaglia, a Monte San Michele: era il 16 giugno del 1916, gli austriaci per la prima volta usarono i gas tossici, i morti italiani furono 6mila, 4mila tra feriti e dispersi. Francesco aveva vent’anni e fu riconosciuto dal padre. Che spesso raccontava: “Il Piave era di colore rosso per i tanti soldati italiani morti…”. Si ignora dove poi fu sepolto, almeno i Cazzato non lo sanno. Per devozione e in memoria dello sfortunato ragazzo, fu fatta la statua.

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Dal Salento al Kazakhstan, storia del manager “energy” Sergio Torsello

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Bamboccioni che a 40 anni vivono ancora barricati nella stanzetta, aspettando la minestrina della mamma e la camicina ben stirata? Magari sdraiati sul divano di cittadinanza, a fare zapping fra una serie Sky e una Netflix? Incapaci di muoversi dalla dolce vita del paese e affollando di semantica l’antica sagra del pesce fritto la processione del protettore con le bancarelle e lo zucchero filato?

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L’attualità di Balduino in un saggio di Donato Torsello

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“La Chiesa cattolica era segnata, nel XVI secolo, da una forte decadenza dovuta alla politica papale incentrata più su ambiti mondani che spirituali…”.

In questo incipit c’è, sottinteso, tutto il senso della mission storica di Belisario Balduino (Montesardo, 1518 – Larino, 1591), vescovo di Larino (Campobasso, ma al suo tempo di Benevento), uomo della Chiesa Universale, grande personalità, diplomatico, tenace idealista, pragmatico, capace di cogliere le istanze modernizzanti dal sottosuolo più profondo della società e della Chiesa in un momento difficile per il cattolicesimo e tradurle in riforme tuttora incardinate nella complessa architettura ecclesiastica.

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Clean-up Alessano, una lezione agli sporcaccioni

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Solone (VI sec. a. C.) considerava l’ulivo una pianta sacra e nella sua Costituzione prevedeva la pena di morte a chi lo “scalza o lo abbatte”. Principio che condivise Aristotele più tardi.

Secoli sono passati e non vogliamo comminare la stessa pena a chi degrada l’ambiente intorno a noi con minidiscariche a ogni angolo in cui c’è un campionario della nostra quotidianità, fra plastica, metalli, ceramiche e quant’altro.

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Il “Bianco d’Alessano” torna a casa

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Questa è una storia che riecheggia le radici magno-greche di Terra d’Otranto, sospese fra odissea e anabasi. Si racconta del dolce ritorno a casa di una pianta, un vitigno di uva da vino che per secoli è vissuto a due passi da Jonio e Adriatico, fruttandosi perciò di sale e di nostoi, di epos e di leggende, e poi, per quei barocchismi che la storia spesso offre, si era quasi estinto in loco per emigrare in altre lande e continuare a illuminare il sorriso, la vita, la convivialità, la tavola degli uomini e degli dèi.

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