“Cara mujere ti friccio e sabbione ca quist’annu le rolle sono piccalissime. Quannu vini porta tre mbrilli”. (Traduzione: Cara moglie ti faccio sapere che quest’anno i semenzai sono piccolissimi. Quando vieni porta tre ombrelli).
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Corsano
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Corsano
Tempo di lettura: 2 minutiCORSANO – Ha ibridato i sapori millenari della cucina araba delle Mille e una notte con quella italiana altrettanto ricca di gusto, da Apicio all’Artusi, sovrapponendo cibi e spezie che vengono da lontano a quelli a km 0, componenti di piatti e ricette personalizzati.
Lascia un commentoTempo di lettura: < 1 minutoUn tripudio di colori e maschere in festa quello che per Corsano è ormai diventata una tradizione consolidata a tutti gli effetti e che si rinnova e inorgoglisce sempre di più da ormai 30 anni.
Non è il Carnevale dei blasoni dei suoi fratelli provinciali, non può vantare radici storiche ne tanto meno maschere autoctone. Ciò che fa numero sono le oltre 50.000 presenze ogni anno, le centinaia di volontari che si prodigano anima e corpo senza chiedere una lira in cambio, se non quella soddisfazione che inorgoglisce e gratifica, i sorrisi dei bambini che si lasciano coinvolgere dalla stravaganza di un mondo in cui per pochi giorni all’anno domina il non-sense e tutte le leggi che fino poco tempo prima la facevano da padrone sembrano magicamente abolite. Allora bhe, chè dire, ogni impulso di confronto cade per lasciare spazio solo alle lodi di un grande successo.
Lascia un commentoIl libro Le Vie del Sale. Antichi saperi e nuove emozioni dal Tacco d’Italia è una raccolta di notizie e “appunti presi al volo”, grazie al lavoro di ricerca storica ed antropologica, condotto dai volontari dell’Associazione Gaia, diretta da Corrado Russo.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiChi non è del posto avrà sicurmante notato, soprattutto nelle zone rupestre non ancora intaccate dai centri urbani, la presenza di particolari struttute achitettoniche come paiare e muretti a secco che caratterizzano la tradizione edilizia del Salento. Si tratta di costruzioni realizzate dal semplice incastro di pietre di varie dimensioni. La dicitura “a secco” indica, infatti, l’assenza di qualsiasi materiale collante.
Molti di questi muri e di queste paiare sono ancora così come furono costruite dai contadini salentini secoli addietro e numerosi tentativi di recupero su alcune zone dimostrano come l’edilizia moderna non riesca a reggere il confronto con quella dei nostri antenati, risultando molto spesso poco accurata e volta a cementificare tutto quanto distruggendo cultura a tradizioni.
Corsano è uno dei paesi che ha conservato al meglio parte del suo patrimonio rupestre e paesaggistico. Per chi ne avesse voglia è possibile intraprendere un percorso naturalistico avventurandosi in quelli che vengono definiti “li tratturi“.
2 CommentiSan Biagio, vescovo di Sebaste in Armenia, è un santo ed un martire ritenuto poliedrico. Lo dicono medico, ma non ci sono documenti attendibili in proposito. San Biagio è onorato per la protezione che concede agli animali, che guarisce con un segno di croce e a quanti sono affetti dal mal di gola o a coloro che hanno a che fare con tosse, laringiti e faringiti. Ma si racconta che il protettorato di San Biagio viene esercitato anche su cardatori e tessitori, strumentisti a fiato e fidanzati, legati dal comune desiderio di cercare e volere il “bello”, per mezzo della ricerca estetica delle cose e il sentimento dell’amore.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiCarcagni Tosti, con questo simpatico soprannome che significa calcagni induriti, sono stati classificati i Corsanesi nei secoli passati.
Il soprannome deriva molto probabilmente da due aneddoti che hanno caratterizzato notevolmente la vita degli abitanti di questa ridente cittadina.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiMai come in questa occasione ci sovviene il noto interrogativo di Alessandro Manzoni posto sulla bocca del curato Don Abbondio: “Carmelo Cazzato: chi era costui?”
Carmelo Cazzato era un grande ellenista salentino, un appassionato studioso e profondo conoscitore della lingua neoellenica moderna, che egli rendeva in veste italiana con fine gusto e con ammirevole intuito interpretativo. Ma la storia gli è stata nemica ed egli è stato, come tanti altri salentini , ingiustamente obliato.





