Cucuma, piccolo vaso di creta. Cumulus, raccolta, accumulo, granaio. Due termini dai quali si fa risalire il toponimo di Cocumola, frazione di Minervino di Lecce famosa anche nella cartellonistica stradale per la buona cucina, che porta il ricordo della tradizione orale di numerose botteghe artigiane di terracotta e di numerose fogge scavate nella morbida roccia.
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Minervino
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Minervino
“Hai vistu comu fiata lu jentu?” (hai notato come soffia il vento?). Comincia probabilmente in questo modo un disastro mancato in un giorno come tanti, in un settembre non troppo caldo nè troppo freddo. Gli uomini e le donne lavorano nei campi come ogni giorno. Si fermano soltanto per la “marenna”, una pausa meritata durante la quale nutrire il corpo. Pochi alimenti, poveri, ma sani e nutrienti, di quelli che inconsapevolmente ti temprano il fisico e regalano lunga vita. Ed è proprio quando ci si sofferma quei pochi minuti per mangiare che si avverte un’accelerazione nel soffio del vento. Non è come al solito però. Nessuna nozione di meteorologia, nessuna applicazione per controllare le previsioni meteo, niente televisione, niente radio. Non è il solito vento. Qualcosa stà per accadere. Il contadino non lo sa ma una consolidata esperienza gli suggerisce che è meglio mettersi al riparo, subito! Cocumola, anno del Signore 1832, il 10 di settembre.
1 commento‘Di che cosa devo parlare, di che materia?’ – Francesco De Maglie mi traguarda come se alla distanza di pochi passi l’uno dall’altro intercorressero tra noi tempi e vicende incontenibili. ‘Partiamo dalla fanciullezza, da quando eri ragazzo?’ – la mia idea di tempo è lineare, quella di Francesco tumultuosa. – ‘Se io debbo raccontare della mia fanciullezza attraverso la prigionia, la guerra, il carcere ti nascono i capelli bianchi!’ – ‘Perché?’ gli chiedo e attacca a narrare.
Lascia un commentoSe si potessero immaginare le scene dell’antico e del nuovo testamento, le immagini e i colori che andrebbero a comporle non dovrebbero scostarsi di molto da quanto già elaborato intorno al XIV-XVI secolo, nella piccola cappella di Sant’Anna, a Specchia Gallone (Minervino di Lecce).
Lascia un commento“Li scusi“, una struttura megalitica eretta migliaia di anni fa, in un periodo compreso tra il V e il III millennio a.C., per “nascondere”, dall’etimologia del nome, qualcosa di cui si ignora l’identità. La moda e l’esperienza vuole che intorno a questi misteriosi monumenti la tradizione popolare abbia immaginato la presenza di un tesoro, appartenuto a chissà quale civiltà scomparsa, contrassegnato da massi imponenti invece della classica “X“.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiOrmai già da sei anni l’Associazione culturale OGM – Officina Giovani Minervino – con il patrocinio del Comune di Minervino di Lecce, organizza l’allestimento di un presepe vivente nel più suggestivo frantoio ipogeo del Salento, risalente al XVI sec. e ritenuto dagli studiosi uno tra i sotterranei più grandi d’Europa, con una superficie di 700 mq.
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