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Tricase: la cara patria di Ferdinando Maria Orlandi

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Su Ferdinando Maria Orlandi lo studioso Nicola Vacca così si espresse: “Nonostante diligenti ricerche, non sono riuscito a trovare l’atto di nascita di questo benemerito salentino cultore appassionato di agronomia. Ma dal registro dei defunti risulta che Ferdinando Maria Orlandi, U. J. D. e sacerdote, figlio del fu Francesco e D. Maddalena Baldari da Galatina, morì di circa 45 anni nella sua casa in Tricase il 3 dicembre del 1790. Nacque, dunque, circa il 1745”1.

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Il complesso rupestre di Macurano

Tempo di lettura: 3 minutiIl complesso rupestre di Macurano, situato alla base della serra di Montesardo, è uno dei più importanti villaggi rupestri medioevali dell’Italia Meridionale.

Si compone di 31 cavità, in parte naturali e in parte artificiali, di piccole dimensioni, all’interno dei quali è possibile identificare alcune flebili tracce della vita semplice e tranquilla che caratterizzava questo antico borgo dall’incerta origine.

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La dimenticata chiesetta di Santa Barbara a Montesardo

Tempo di lettura: 3 minutiSe non ci fosse una cartello turistico di un bel marroncino con su scritto “Chiesa di Santa Barbara – sec. XIII” probabilmente nessuno, nemmeno gli abitanti di Montesardo, saprebbero identificare un’importante testimonianza dell’arte Salentina in un periodo che spazia dal primo ventennio del XIV secolo alla prima metà del XV. Le origini di questo tempio sono molto incerte ma la presenza ne è già certificata nel 1324 nel rapporto dei collettori delle decimi pontificali.

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Stefano Coppola, poeta morto suicida a trent’anni

Tempo di lettura: 3 minutiStefano Coppola, fratello maggiore di due sorelle (Paola e Chiara), nacque a Roma il 16 settembre 1951 da Waldemaro, primario chirurgo dell’ospedale civile, salentino di Lucugnano, frazione del Comune di Tricase (Lecce), e da Anna Maria Baioletti di Perugia.

A sette anni seguì la famiglia, conforme alla carriera paterna , a Pisa, negli anni dal 1958 al 1959, e a Roma, nel gennaio del 1960. Frequentò la scuola elementare e la prima media al Tasso, poi fino al luglio 1962 fu a Lucca. Qui completò il liceo scientifico nell’Istituto Vallisneri. Nel contempo studiò musica prendendo lezioni dal suo maestro di tromba, che gli morì poco dopo averlo assistito all’Ospedale nella crisi terminale; quello strumento è ricordato in una poesia; si licenzia diciassettenne nel luglio del 1963.

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La cripta della Madonna dell’Attarico

Tempo di lettura: 2 minutiUna cavità naturale ospita un’antica cripta (non scavata dall’uomo) nei pressi dell’abbazzia del Mito, sull’omonima serra, situata nel territorio di Andrano. La sua origne è molto probabilmente basiliana, a giudicare anche dalla tipologia di affreschi che si possono ammirare sulle sue pareti. Questi ritraggono una madonna con il bambino e vari santi. Purtroppo l’incuria del tempo e la forte umidità ha seriamentre danneggiato questi dipinti che risultano ora molto sbiaditi di difficile lettura.

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Adolfo Colosso, onore e vanto di Ugento

Tempo di lettura: 5 minutiIl 14 Novembre del 1915 si spense improvvisamente in Ugento, suo paese natìo, all’età di sessantuno anni , il cavaliere dott. Adolfo Colosso, uomo di grandi benemerenze civili e molto amato dai suoi concittadini e da molti della provincia di Lecce.

Unanime fu il dolore per la sua dipartita, che colpì tanto più profondamente, quanto meno era attesa. Nel paese, dove fu Sindaco per 15 anni, ebbe funerali grandiosi, imponenti, ai quali partecipò tutto il popolo, senza distinzioni di classi e di partiti. Nelle assemblee della provincia e in qualche altra, dove coperse per molti anni importanti cariche pubbliche, fu commemorato e ricordato con sincero rimpianto.

Uomini chiarissimi per sapere ed elevati per posizione politica e culturale espressero il loro cordoglio con parole che non erano di semplice convenienza.

Sembra opportuno adesso, a tanti anni di distanza, ricordare chi fu Adolfo Colosso, cosa fece in vita, quali risultati dette l’opera sua a profitto degli altri, in che modo concorse al benessere del suo paese.

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Cassandra, la città leggendaria, e le navi di Pirro arenate a Torre Pali

Tempo di lettura: 4 minutiLa città di Cassandra si adagiava sulla ferace collina del Fano che scendeva, con i suoi pendii dolcemente ondulati, verso il vicino mare.
Il Veneri scrisse:

“Nell’ampio cerchio del territorio salvese e nella distanza di circa 4 miglia verso l’ovest del comune, vi è una collina prossima al mare, quale chiamasi Fano, della circonferenza di circa 5 miglia.
E’ cosa nota che gli antichissimi primi popoli, nel fondare le città, preferivano le vicinanze del mare per favore del commercio, e le alture a godere la via con la salubrità dell’aria nella quale si respira. Credesi che nella parte più alta di questa collina, ove ora dicesi Profichi, avessero fondato la piccola città che nomarono Cassandra e qua, religiosi dei loro idoli, vi avessero eretto il tempio che dedicarono a Fauno da cui dicesi che vi prese nome la collina e la dissero Fano.”

Fauno era un’antica divinità italica: “Dio campestre e protettore dei pascoli e del bestiame”, ma è anche probabile che il nome della collina derivi da “fanum” con cui si indicava un luogo sacro, un tempio dedicato ad una divinità. “Fanum”, infatti, è sinonimo di “templum”.

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Un giro per Depressa: la Cupola, i Pozzi Messapici e la grotta dei Municeddhri

Tempo di lettura: 3 minutiDepressa, frazione di Tricase, è un piccolo borgo di origini molto antiche, tanto che alcuni ritegono che sia sorta sulle rovine di un precedente villaggio, Salete, distrutto dall’avanzata turca dopo la presa di Otranto nel 1480.

Quello che di certo si sa su questo paese proviene da alcuni documenti: il più vecchio è datato 1269 e confuta la tesi precedentemente esposta.

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