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Le ruspe non partiranno

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Risposta del Presidente del Comitato 275 all’articolo del 22 Dicembre 2012

Nel mondo umano è prassi che il bene si scriva sulla sabbia e il male si incida sulla dura pietra; nel mondo degli umani è consuetudine sbagliare, essere in un certo senso cagionevoli di perfezione, soprattutto se si fa qualcosa, se ci si attiva nel tentativo di migliorare la società del mondo degli umani.

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Il Presepe Vivente di Tricase

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Nella classifica dei presepi viventi più belli e più grandi d’Europa vi è indubbiamente il Presepe Vivente di Tricase, organizzato da un comitato di volontari, sito in località Monte Orco e conosciuto come la Betlemme d’Italia. Il percorso calpestabile si snoda per più di 2 km, su una superficie di oltre 4 ettari caratterizzata dalla presenza di strutture tipiche del mondo contadino di un passato non poi così lontano. Pajare, vecchi forni, casolari, torri, locande e bivacchi, alcuni dei quali spiccatamente di stampo salentino ma con un rimando ad un paese lontano sotto il controllo romano, la città di Betlemme, con la quale Tricase è gemellata (dal 2005) e dalla quale ogni anno riceve la “luce della pace“, proveniente direttamente da una fiamma perennemente accesa nella grotta della Natività.

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SS 275 Maglie-Leuca a 4 corsie: ruspe a gennaio?

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Metti una sera sotto Natale a discutere appassionatamente di S.S. 275 Maglie-Leuca a 4 corsie, mentre i tecnici fanno gli ultimi rilievi aggirandosi come ombre minacciose sul territorio e già nelle prime settimane del 2013 potrebbero arrivare le ruspe. E’ accaduto a Maglie, alla Libreria “Universal” (la splendida location inventata anni fa da Anna Rita D’Alba, Paolo e Alessio Amato, in via Ospedale, 28), alla prima presentazione di “Quattro corsie e un funerale” (275 “no” al Salento sfregiato), il libro di 168 pagine (costo 14 €) curato dal giornalista Francesco Greco e appena uscito per le edizioni Miele di Gagliano, con la bellissima cover di Roberto Russo, il progetto grafico di Antonio Pizzolante e le foto di Dario Carbone.

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Il Natale del ’33

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Non posso fare a meno di ricordare (è una caratteristica, forse una deformazione professionale di noi bibliotecari che abbiamo la memoria piena di autori e titoli, luoghi di stampa e nomi di editori) in apertura di questa nota un bellissimo romanzo di Mario Pomilio, a me molto caro, Il Natale del 1833 pubblicato nel 1982 e forse sconosciuto alla maggior parte dei miei lettori, che rievoca un episodio della vita del Manzoni, tragico ed indimenticabile. Basandosi su pochi documenti, fra cui l’abbozzo dell’ode incompiuta che dà appunto il titolo al libro, alcune congetture e molti elementi di fantasia, l’autore riesce con grande maestria a restituirci l’atmosfera di casa Manzoni, il peso e il significato di quel triste Natale, che a causa della morte della moglie Enrichetta, lasciò sul suo animo un segno profondo.

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Cronaca di una serata a Palazzo Comi

Tempo di lettura: 4 minutiPalazzo Comi non è una semplice residenza nobiliare di metà XIX secolo. La facciata, dallo stile architettonico armonioso e lineare, cela un luogo intriso di storia e cultura, letteratura ed umanità.

La Casa di Girolamo Comi chiude a meridione una piazza, oggi intitolata allo stesso poeta, grande quasi quanto il paese. Un giardino cinto da una bassa siepe, qualche agrume, una palma ad alto fusto e un mezzo busto colpevolmente senza targa identificativa, proteggono da sguardi indiscreti l’ingresso poco monumentale del palazzo.

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SS 16 Maglie-Otranto, il dialogo fermerà le ruspe?

Tempo di lettura: 3 minutiMAGLIE – Mentre i mezzi meccanici alla periferia est spianano le testimonianze del passato di una terra antica e magica qual è il Salento, i segni di una storia millenaria (fra cui l’insediamento preistorico con oggetti in selce, ossidiana, calcare duro appena emerso in agro di Palmariggi e segnalato da Cristiano Villani di Cannole) che al contrario andrebbero recuperati, valorizzati e messi in un circuito virtuoso che crei sviluppo e Pil, e i primi ulivi secolari carichi di frutto sono maciullati dalle ruspe, d’incanto si scopre la forza del dialogo, il fuoco della parola e ci si diede a un tavolo per parlare dell’allargamento a 4 corsie della S.S. 16 Maglie-Otranto.

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“Puoi chiamarmi Sonsiray”, bell’esordio di Manuel Pitton

Tempo di lettura: 3 minutiI tormenti del giovane Ivan. Parafrasando Goethe e il suo Werther, due secoli dopo ritroviamo immutati i furori, i pudori, i chiaroscuri dell’animo della generazione 2.0, confusa, smarrita, turbata dalla Babele semantica che la avvolge come peplo malefico, dall’eccesso di icone che la contemporaneità impone in modo aggressivo, tese all’omologazione, alla formattazione di specificità e individualità.

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