Girolamo Comi, il poeta di “Spirito d’armonia” e “Canto per Eva”
Il 3 aprile 1968 moriva a Lucugnano, frazione del Comune di Tricase, in provincia di Lecce, all’età di 78 anni, il poeta Girolamo Comi. Il 3 aprile 2008 è ricorso il quarantesimo anniversario della sua scomparsa.
Questa ricorrenza è passata senza che la critica specializzata e la stampa letteraria dedicassero interventi ed articoli a Girolamo Comi.
Pertanto, al fine di far conoscere la sua vita e le sue opere, nonché l’impegno che egli profuse per l’arte e la cultura nel Salento, abbiamo ritenuto opportuno preparare questo breve cenno bio-bibliografico su Girolamo Comi nella speranza che questo nostro modesto contributo colmi parzialmente il vuoto e la scarsa conoscenza di un nostro grande poeta.
Girolamo Comi, è ricordato per aver fondato l'”Accademia Salentina”, la rivista “L’Albero” e la successiva Casa Editrice, denominata anche “L’Albero”. Ma chi era Girolamo Comi?
LA VITA
Girolamo Comi nasce a Casamassella, presso Otranto, in provincia di Lecce, il 23 novembre 1890 e muore nel Palazzo di Lucugnano, frazione di Tricase, il 3 aprile 1968.
Figlio di Giuseppe e di Costanza De Viti De Marco, è nipote del noto meridionalista e uomo politico Antonio De Viti De Marco.
Girolamo Comi frequenta l’Istituto “Capece” di Maglie prima e l’Istituto “Palmieri” di Lecce poi, in modo però piuttosto movimentato e irregolare, tanto che alla morte del padre viene trasferito, per iniziativa della madre, a Losanna per il completamento degli studi. E’ questa l’occasione che da a Comi la possibilità di trasferirsi più tardi, per un triennio (1912-1915), a Parigi dove entra in amicizia con importanti personalità come Verhaeren, Claudel, Remy de Coormont, Gourmont, Valery, ecc.
Richiamato in Italia, nel clima rovente della Prima Guerra Mondiale, si stabilisce a Roma fino al 1920, sposandosi il 16 novembre 1918 con Erminia De Marco, dalla quale avrà una figlia, Miriam Stefania Giuseppina, il 7 ottobre 1919.
Il decennio che va dal 1920 al 1930 circa è contrassegnato oltre che dall’intesa spirituale con Onofri e Buonaiuti, e dalla pubblicazione (esattamente il 1929), della prima antologia “Poesia (1918-1928)”, anche da un deterioramento della situazione economica a causa di una scarsa abilità negli affari. Ma indubbiamente sono gli anni ’30 ad essere decisivi per la maturazione poetica ed esistenziale di Comi. Infatti con la pubblicazione nel ’32 di “Poesia e Conoscenza” e nel ’34 di “Necessità dello stato poetico” vengono portate ad un elevato livello di chiarimento concettuale e di sistemazione teorica le convinzioni estetiche e poetiche dell’artista lucugnanese; del ’33 è poi la conversione da una religiosità paganeggiante e dionisiaca, tipica della fase iniziale, al Cattolicesimo “aristocratico” del Comi maturo, la cui testimonianza può leggersi nella “Aristocrazia del Cattolicesimo”, che è del ’37; infine nel ’39 esce la seconda antologia di “Poesia (1918-1938)”.
Intanto le difficoltà economiche e il naufragio del matrimonio diventano sempre più incalzanti, tanto che nel ’46 la rottura con la moglie diventa definitiva e il poeta si trasferisce a Lucugnano. Qui investe nella costruzione di un oleificio le rimanenti risorse finanziarie, ma l’iniziativa si rivela ben presto catastrofica e fallimentare.
Il 3 gennaio 1948 Girolamo Comi fonda l'”Accademia Salentina“. Sono presenti all’atto della fondazione: Oreste Macrì e Michele Pierri, Mario Marti è assente per un lutto in famiglia.
“Il Palazzo baronale di Lucugnano diventa la sede dell’Accademia nella quale convengono, soprattutto durante le festività natalizie e pasquali, non solo gli “accademici” fondatori, ma anche studiosi, letterati, artisti, poeti d’ogni regione d’Italia”.
Nel 1949 iniziano le pubblicazioni de “L’Albero“, rivista fondata dal poeta e da lui diretta fino al n.41-44 del 1966.
Un esito negativo tocca ben presto ad un’altra attività, quella della “Casa Editrice dell’Albero“, legata alle pubblicazioni della rivista e poi, nel 1953, la morte della moglie Costanza. Queste vicissitudini costringono il poeta a vendere tutta la proprietà, rimanendogli soltanto il Palazzo di Lucugnano, nel quale vive con la governante Ernestina (Tina) Lambrini.
Intanto nel ’54 esce la terza antologia con la quale il poeta ottiene il premio “Chianciano”: si tratta di “Spirito d’Armonia”, e nel ’58 la pubblicazione di “Canto per Eva”. Ma in questi anni lo stato di miseria quasi totale, la pressione dei creditori e le crescenti difficoltà per il sostentamento corrodono silenziosamente la salute del poeta. Nel ’60 l’Amministrazione Provinciale di Lecce acquisisce il Palazzo di Lucugnano con l’impegno di saldare i debiti del poeta, al quale, tra l’altro, viene versato un modesto assegno di lire 55.000 mensili.
Nel ’65 si sposa in seconde nozze con la governante Tina Lambrini e nel ’67 pubblica “Fra Lacrime e Preghiere”. Muore nel ’68 con il desiderio che venga scritto sulla sua tomba il seguente verso di Dante: “La tua volontà è nostra pace”.
Girolamo Comi e Tina Lambrini sono sepolti a Lucugnano, nella tomba della famiglia Coppola.
LE OPERE
– LAMPADARIO, Lucugnano, 1920;
– LETTERA A GIOVANNI PAPINI POETA, Lucugnano, 1920;
– VEDUTE DI ECONOMIA COSMICA, Lucugnano, 1920;
– RIPOSI (festivi), Lucugnano, 1921;
– I ROSAI DI QUI (5 sinfonie per musica e pittura), Lucugnano, 1921;
– BOSCHIVITA’ SOTTERRA, Lucugnano, 1927;
– POESIA (1918-1928), Roma, 1929;
– CANTICO DEL TEMPO E DEL SEME, Roma, 1930;
– NEL GREMBO DEI MATTINI, Roma, 1931;
– POESIA E CONOSCENZA, Roma, 1932;
– COMMENTO A QUALCHE PENSIERO DI PASCAL, Roma, 1933;
– CANTICO DELL’ARGILLA E DEL SANGUE, Roma, 1933;
– ADAMO – EVA, 1933;
– NECESSITA’ DELLO STATO POETICO, Roma, 1934;
– DIARIO DI CASA (Inizia questo diario personale nel 1935);
– ARISTOCRAZIA DEL CATTOLICESIMO, Modena, 1937;
– POESIA (1918-1938), Roma, 1939;
– SPIRITO D’ARMONIA, Lucugnano, 1954 (Ottiene il premio “Chianciano” di poesia);
– CANTO PER EVA, Lucugnano, 1958;
– FRA LACRIME E PREGHIERE, Roma, 1966;
– DRAMMA SENZA DRAMMA (Scherzo o gioco scenico-letterario), pubblicato postumo a cura di D. Valli, ne “L’Albero”, n.47 del 1971.
Non ci sembra giusto concludere questo breve cenno bio-bibliografico sul poeta Girolamo Comi senza citare il nome del prof. Donato Valli, docente di Storia della Letteratura Italiana moderna e contemporanea nell’Università di Lecce e Magnifico Rettore, sempre nella stessa Università, dal 1983 al 1992, discepolo, amico e critico paziente e scrupoloso che ha illuminato con i suoi studi non pochi luoghi oscuri e di difficile interpretazione della prosa e della poesia comiane. Citiamo, quindi, “G. Comi – Opera Poetica” (a cura di), Ravenna, Longo Editore, marzo 1977, volume filologicamente rigoroso che si pone come strumento indispensabile per quanti volessero approfondire la poesia comiana; “Girolamo Comi”, Lecce, Milella Editore, settembre 1977 e sulla biografia del poeta: “Datario Comiano”, in “Leucadia 1” – Studi e ricerche, volume curato dalla Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia, Miggiano, Grafiche Salentine, marzo 1986, pp.169-188.
Infine per la biblioteca del poeta si consulti sempre di Valli: “La biblioteca di G. Comi”, in “Nuove Opinioni”, Mensile indipendente di vita e cultura, Tricase, A.III, n.24, gennaio 1979, p.5 e, ultimamente, “La biblioteca di Girolamo Comi. Catalogo”, a cura di Roberto Rucco, e “Archivio Girolamo Comi”, a cura di Maria Ferrecchia, Lecce, Conte Editore, aprile 1998, entrambi della stessa Casa Editrice.
Francesco Accogli
ho avuto modo di leggere qualcosa sul Giornale La Fera che veniva stampato in occasione della Fiera di Santa Lucia a Lecce, bellissimi articoli firmati dal Prof Donato Valli,quantomeno i non letterati hanno avuto modo di conoscere qualcosa della poesia del Comi.