ROMA – Un’inquietudine intensa, energica, decisa, vigorosa, magica: carica di bianchi e neri pronti a “fermare” il movimento del tempo e il senso del fluire delle cose, cercando in quell’attimo l’equilibrio dell’immagine per ricrearlo.
Se è vero che “ci sono fotografi che guardano il mondo per farne fotografie e quelli che fanno fotografie con l’esigenza di raccontare il mondo”, il pugliese Giuseppe Resci appartiene decisamente a quest’ultima categoria.
Lascia un commento





