Lucugnano e il suo territorio, Centro Culturale Ricreativo Sportivo Lucugnanese
Sulla via dei pellegrini, nel paese dei vasai.
L’autore, con cura e passione, passa in rassegna le attrazioni e i monumenti del paese natio e dei dintorni, fino alla chiesetta di Sant’Eufemia a Specchia.
Accompagna sapientemente il lettore nella descrizione puntuale dei palazzi (Capece e Comi), dei luoghi sacri ( Chiesa parrocchiale, Cappella dell’Addolorata, di Santa Croce, della Madonna delle Grazie, di san Giuseppe),senza trascurare le località rurali (Santamaria, Matine, Campotomasi, Patri- Alfarano).
In un itinerario paesaggistico avvincente si scoprono così, tra masserie con annesso bosco, cave e cavità-rifugio, anche peculiarità rare del nostro territorio, come la pajara con monolite antistante l’ingresso.
Luogo di transito sul tracciato viario verso il santuario di Santa Maria di Leuca, come testimoniato dalle numerose croci incise sulla parete della Casa dei Pellegrini, nel fondo Sciardinieddhi, Lucugnano è da sempre terra di maestri cretari, una attività che comincia ad essere documentata soltanto in età moderna ( XVIII sec.).
Con l’argilla delle sue cave, adatta soprattutto a manufatti grezzi, sono state realizzate le tegole di copertura dell’architettura rurale e urbana del suo habitat.
A un metro dal sottosuolo, tra una grotta e l’altra, sotto uno strato di terra rossa abbondano infatti i banchi di argilla, storica risorsa locale, a lungo prerogativa feudale dei baroni che potevano proibirne l’utilizzo anche ai legittimi proprietari ( “niuno può far arte ancorché sua fosse la possessione”). Gli artigiani lucugnanesi hanno in seguito plasmato al torchio le diverse forme delle suppellettili e dei contenitori per uso alimentare con argilla importata, fino a quelle maiolicate di oggi.
Esplorare il paese di Papa Galeazzo, il leggendario arciprete famoso per le sue divertenti arguzie, significa inoltre ammirare il palazzo baronale dei Capece e il vicino Palazzo Comi, sede oggi di Biblioteca provinciale.
Proprio nel signorile edificio, ritrovo di intellettuali e poeti amici di Girolamo Comi, è stato possibile attivare lo straordinario sodalizio che ha visto nascere la prestigiosa rivista L’albero, nel contesto di una dimensione culturale di risonanza nazionale.
Ad inoltrarsi tra le vie del centro storico poi non mancano le bellezze tipiche del Salento più autentico: case a corte, raffinati altari cinquecenteschi e chiese barocche, di notevole pregio architettonico, come la cappella di San Giuseppe(1783) che con la sua elegante facciata a lieve incurvatura concava ,rimanda a moduli tipici dello stile locale.
Il libro è arricchito da un racconto di Marco Cavalera sull’eccezionale ritrovamento, nella casa dei Pellegrini, del diario di Heduiga e Simone, anziani consorti elvetici, viandanti verso Finibusterrae. Lo scrigno che conteneva il diario, miracolosamente sottratto a lavori agricoli di sbancamento diventa, oggi più che mai, metafora di un ricco patrimonio culturale e storico che può essere cancellato in un istante anziché essere custodito per sempre.
Antonio Lupo