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Castro

I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Castro

I coralli di Castro

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Guarda sempre dove metti i piedi!” Una frase che riecheggia come un mantra tra le pareti della scatola cranica di ogni bambino che si appresta a muovere i suoi primi passi in un mondo a tratti incerto, spesso privo di appigli, ma ricco di sensazioni da esplorare, di luoghi da raggiungere, di mete da consumare.

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Grotta Palombara, Castro

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“La costiera è squallida, chiazzata di macchie sanguigne, corrosa e franata alla base, irta di scogli fulminati, fra i quali verdeggiano cespi di mesembriantemi, di sedi e di capperi selvaggi che subiscono una concia naturale sotto gli spruzzi del vento e dell’acqua marina.

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Grotta Romanelli

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La committenza di una Madonna di Lourdes, apparsa per la prima volta nell’omonima cittadina francese 42 anni prima, spinge uno stimato pittore salentino a ridiscendere le scogliere di Castro con una modella per cercare una grotta in grado di contestualizzare in Terra d’Otranto il prodigioso evento. La sua passione per le scienze naturali e i fossili che da sempre raccoglie e cerca di interpretare, con l’ausilio di alte rappresentanze del mondo accademico, lo inducono all’identificazione nel terreno di un molare atipico, di un ippopotamo, che lo porterà a setacciare l’area circostante fino ad effettuare una scoperta importante. Siamo nel 1900, Paolo Emilio Stasi scopre Grotta Romanelli.

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A Castro Marina fa freddo

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A  Castro Marina fa freddo, eppure non si trova agli antipodi dell’oikoumene abitato… né tanto meno in una nottata di giugno inoltrato, quando si passeggia sui bastioni e non si teme, traguardando con la mano a visiera l’orizzonte, l’improbabile arrivo di galee turche…

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14 Luglio 1979: Paolo Pinto attraversa a nuoto il canale d’Otranto

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La storia dell’uomo è fatta di tanti piccoli episodi, diversi tasselli di un puzzle che ritrae un’immagine in cui ogni individuo riesce a riconoscersi come protagonista.

La vita di un grande imperatore, di un brillante scienziato, di un umile contadino, si raccoglie nella medesima immagine. Un interminabile catena di cause-effetto. Uno spontaneo susseguirsi di azioni e reazioni. La naturale predisposizione verso il caos nel quale siamo totalmente e inconsapevolmente immersi. Cosa sarebbe il mondo senza quell’insieme di tante piccole decisioni che indussero spesso grandi cambiamenti, grandi innovazioni. Tra tutti quei tasselli ce n’è anche uno di colore blu che porta la firma di Paolo Pinto. Blu come il mare, il mezzo che gli ha consentito di realizzare un obiettivo, un sogno: attraversare a nuoto il Canale d’Otranto.

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Castrum Minervae

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Riprendiamo il nostro itinerario domenicale lungo i sentieri e le ondulate coste di questa, ancora per poco, affollata penisola salentina. Il sommo poeta latino racconta nell’Eneide l’approdo di Enea in Italia, avvenuto presso quella che era considerata “Castrum Minervae” e che da quell’alto promontorio si ergeva il maestoso tempio consacrato a Minerva,ossia alla dea Atena dei Greci. Di recente proprio su quell’altura rocciosa, sede dell’arcaica acropoli di Castro che domina da sempre quel furioso incontro/scontro tra mare Adriatico e Mediterraneo, sono stati ritrovati gli imponenti resti di un tempio dorico ed una statuetta votiva rappresentante Atena; ciò ha convalidato l’ipotesi che il piccolo centro salentino funse da attracco naturale al virgiliano mito di Enea in fuga da Troia.

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Le scogliere di Castro

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La cittadina di Castro, comune che si affaccia sul mar Adriatico, è sicuramente uno dei luoghi privilegiati dai turisti durante l’estate salentina ma, indubbiamente, manifesta il suo fascino anche durante i periodi invernali.

Forse, attratti principalmente dalle sue scogliere, pochi sanno che questa località vanta numerose leggende e approdi leggendari. Virgilio infatti sostiene che Enea sia approdato in Italia proprio lungo le coste di Castro, antico centro di culto della dea Minerva di cui è stato recentemente rinvenuto un tempio a lei dedicato.

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La leggenda della grotta della Zinzulusa

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Molte delle leggende che si narrano lungo le coste del Salento sono spesso tra loro molto simili, gli stessi personaggi, aneddoti quasi simmetrici e scenari molto comuni. Questa ricorrenza di storie potrebbe essere inputata al fatto che le leggende erano spesso inventate di sana pianta, esclusivamente per cercare di dare una spiegazionea quello che la scienza non era ancora in grado di sipegare. Ne è un esempio la leggenda della grotta della Zinzulusa…

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Castrum, ecco il porto che accolse Enea

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Articolo pubblicato sul quotidiano LA REPUBBLICA del 26 aprile 2007 – Cronaca Nazionale – Pagina 37

ROMA – Lì approdò Enea. Lì mise finalmente piede in terra d´Italia. La terra promessa, l´”antica madre” come gli aveva predetto l´oracolo di Apollo. E per la prima volta dopo tanto vagare, si sentì a casa. Accadde a Castro, cittadina sulla costa adriatica del Salento, come dimostrano le ultime scoperte degli archeologi dell´Università di Lecce. Perché Virgilio racconta che Enea, già prima di attraccare, aveva scorto da lontano il porto e “sulla rocca il tempio di Minerva”. E secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso (e poi tutti i commentatori di Virgilio), Enea sbarcò in una località chiamata Castrum Minervae. Dunque il nome di Minerva ritorna, insistente. E a Castro, nei giorni scorsi, è venuto alla luce proprio il suo tempio. «Non ci sono dubbi», dice Francesco d´Andria direttore della Scuola di specializzazione in archeologia dell´Università. «Abbiamo trovato frammenti di una statua di divinità femminile, e molte armi in ferro a lei offerte. In quel tempio si venerava una dea guerriera. Si venerava Minerva».

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