RUFFANO (Le) – Tutto accadde per caso, ma le versioni accreditate sono due: costruendo un focolare su un terreno gessoso, i nostri avi preistorici videro che la pietra “cotta” dal fuoco, una volta tornata fredda, si disfaceva e successivamente unita all’acqua dava un curioso impasto.
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Ruffano
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Ruffano
“…è davvero un bell’esercizio di ginnastica per la gambe e per i polmoni e quando si giunge in cima della collina, quell’aria profumata di timo, dal serpillo e dal puleggio par quasi che ci rinfreschi dal consumo dei muscoli e ci fa dimenticare la fatica della salita…”
Lascia un commento“Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Così è scritto” (Marco 1 ,1). Queste sono le parole di incipit del vangelo secondo Marco, uno dei quattro vangeli canonici, anomino, attribuito dalla tradizione cristiana al discepolo palestinese dell’apostolo Paolo, e successivamente di Pietro. Non si sa per certo se conobbe davvero Gesù, ma ne avrà sicuramente sentito parlare tanto dai suoi maestri fino a decidere di scrivere di lui, parte della sua vita. E quelle parole così semplici e incisive, tanto da rimarcare con una manciata di lettere la natura divina del Cristo sono impresse sulla roccia, in una cripta nel ventre di Ruffano.
Lascia un commentoZoccalio o Zunculu, è il nome di una contrada rurale a due passi del bosco del belvedere, fuori dall’abitato di Torrepaduli (frazione di Ruffano),resa celebra dalla magica danza delle spade nella notte di San Rocco. Qui sorge una piccola chiesetta di probabile origine bizantina dedicata al culto di Santa Maria ad Nives, la Madonna delle neve, ma volgarmente conosciuta come Madonna dello Zoccalio o Madonna dello Zunculu. Con quest’ultimo appellativo figurava, secondo il Nuovo annuario di Terra d’Otranto del ’57, nell’elenco delle più note chiese bizantine dell’antica provincia del delfino che morde la mezzaluna turca, insieme ad altri nomi ormai cancellati dalla memoria popolare.
Lascia un commentoCornovaglia Occidentale, Regno unito. Una misteriosa pietra circolare con un ampio foro, posta al centro di un retta che congiunge alle estremità altre due pietre verticali, di epoca imprecisata, viene ribattezzata Mên-an-Tol, un termine cornico che significa per l’appunto “pietra forata”.
4 CommentiSituata al confine tra Ugento, Casarano, Taurisano e Ruffano, la collina del Manfio può essere considerata un vero e proprio tesoro storico-naturalistico, ricca di testimonianze che ci riportano indietro nel tempo in un periodo imprecisato nel quale non era ancora stata “inventata” la civiltà.
Lascia un commentodi Ermanno Inguscio
Articolo tratto da “Terra di Leuca”, febbraio 2011, consultabile on-line a questo indirizzo.
Dopo un primo contributo sul direttore della Biblioteca provinciale “ N. Bernardini”, Pietro Marti (Ruffano, 15.06.1863 – Lecce, 18.04.1933), descritto nella sua preziosa attività di direttore di giornali, in questo secondo intervento si lumeggerà la sua attività di giornalista, sua seconda attività, dopo quella di giovane docente a Ruffano e a Comacchio, lungo il suo peregrinare per la Penisola tra fine Ottocento e il primo trentennio del Novecento.
Lascia un commentoTorrepaduli è la frazione di Ruffano. Questo è un piccolo centro che ha rivestito ruoli importanti nell’antichità, soprattutto per quanto riguarda le operazioni di difesa dalle incursioni piratesche del tardo medioevo. Esistevano infatti tre torri in cui gli abitanti delle zone limitrofe solevano rifugiarsi per scappare da morte certa.
Uno degli eventi più attesi del borgo è la festa di San Rocco, di cui Torrepaduli ne ospita il santuario. La festa inizia la notte del 15 Agosto, subito dopo la conclusione delle processione rituale che trasporta la statua del Santo tra le vie del paese, per terminare all’alba del giorno dopo, quando le folle di giovani che fino a poche ore prima si sono scatenate a suon di tamburelli, lasciano spazio alla tipica fiera in onore del Santo. Credenza popolare vuole che questa festa rappresenti la notte bianca più antica d’Italia.
Contrariamente a quanto succede oggi in onore dei suoi festeggiamenti, San Rocco non era un uomo dedito a feste e baldoria, ma preferiva dedidarsi ad opere di carità e di soccorso del prossimo, così come la famiglia gli aveva insegnato. Aveva origini nobili e un bell’aspetto, tutti quanti invidiavano la sua bellezza e le sue ricchezze.
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