Una lunga carraia che a tratti diventa più incisiva, a volte leggera quasi come fosse solo accennata, si interrompe per lasciare spazio a terra e colture e ipotizzare il tracciato mancante. Si estende per decine di metri, attraversa piccole vasche scavate nella roccia all’interno delle quali confluiscono le acque pluviali grazie ad un sapiente sistema di canalizzazione che sfrutta gli alti e bassi dell’andamento del suolo.
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Santa Cesarea Terme
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Santa Cesarea Terme
Luna piena. Il mare è calmo. Nessuna nuvola osa oscurare lo spettacolo di stelle che si proietta sulle limpide acque dove essere mitologici videro concludersi qui la propria esistenza terrena. Solo l’eco lontano di una risata sinistra disturba quest’armonia di elementi. Fa rabbrividire nonostante il caldo vento di scirocco. Mi soffermo pensieroso per indagare sull’origine e la provenienza di quel suono. Passano alcuni minuti, poi un’anziana signora spezza l’indugio: “Vattene da lì, arrivano le striare!”.
Lascia un commentoUna folta vegetazione, una depressione del terreno che ti porta giù, sempre più giù, 10 metri, fino ad intravedere tra rigogliosi e avidi rampicanti, fichi e ulivi in improbabili posizioni e tappeti di foglie disposte come tessere di un mosaico l’ingresso ad una grotta. La luce del sole penetra a fatica tra i rami delle vegetazione e lambisce a stento l’antro di questa oscura cavità. Larga abbastanza da inghiottire orde di uomini attratte dall’ignoto verso l’ennesima bocca degli inferi modellata secondo l’antica ideologia del mondo greco. Siamo a Vitigliano, nella sua vora.
Lascia un commentoTorre Minervino (Santa Cesarea Terme), una delle tante torri costiere dell’esercito di pietra innalzate tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 su tutte le coste dei possedimenti aragonesi, per difendere i domini di quella che diverrà l’eredità di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero. Recentemente recuperata e inserita all’interno del Parco costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase, non è più frequentata da soldati pronti ad inviare un segnale di pericolo alle altre torri costiere (all’epoca Torre Porto Badisco e Torre Specchia di Guardia le due raggiungibili in linea visiva) ma da osservatori, pronti a godere del magnifico panorama che si tuffa a strapiombo sul mare, e da tanti appassionati di botanica, che proprio su quelle ripide scogliere possono contemplare la magnificenza della biodiversità botanica e delle rarità qui presenti.
Lascia un commentoLe origini di Vitigliano (frazione di Santa Cesarea Terme) risalgono alla fase ellenistica dell’età messapica (2400-2300 anni fa), quando il suo territorio gravitava intorno all’importante città fortificata di Vaste, situata a 1,5 km in direzione Nord-Ovest.
Vitigliano si trova lungo l’antica strada che da Vaste conduceva a Castro, che in età imperiale e tardo antica rivestiva un importante ruolo di approdo di riferimento per la rete di insediamenti rurali sparsi nell’immediato entroterra.
Lascia un commentoIl Comitato di Tutela Porto Miggiano, dopo il successo del Concorso Fotografico, al quale è stato dato ampio risalto dai media locali e regionali, promuove una nuova iniziativa per creare una memoria storica condivisa, fatta di emozioni, sentimenti e ricordi.
Da oggi, e fino alla fine dell’anno sarà possibile inviare racconti, poesie, i propri ricordi legati a Santa Cesarea ed in particolare a Porto Miggiano, a rischio devastazione a seguito di una terribile speculazione edilizia.
Lascia un commentoSanta Cesarea Terme è una località posta sul lungomare che collega Castro a Otranto, tra scogliere alte e selvagge che hanno fomentato la fantasia popolare nella creazione di leggende e miti di ogni sorta. La leggenda più famosa di Santa Cesarea è sicuramente quella legata alla fanciulla tormentata dal padre tanto da costringerla a scappare per non esserne molestata. L’intervento di una fata salvò la ragazza, facendo precipitare il padre da una scogliera nelle acque dove generarono inseguito correnti sulfuree.
Lascia un commentoNel corso dei secoli l’uomo ha sempre ricercato dei rimedi, naturali, magici, religiosi, stravaganti, per curarsi da malattie di ogni genere. Si cercava la panacea, ma spesso quello che si trovava era solo un pò di sollievo psicologico dal male che affliggeva il corpo. In alcuni casi però, alcuni di questi rimedi funzionavano veramente. Se ne accorsero soprattutto i cavernicoli che, girovagando in cerca di un posto in cui ripararsi si imbatterono nelle grotte che costituiscono oggi le famose “Terme di Santa Cesarea“.
L’acqua è da sempre stata considerata come l’elemento della vita: le sono state attribuite a volte facoltà eccezionali, soprattuto se sgorgava da qualche antico pozzo o da qualche sperduta sorgente; se il luogo poi era anche considerato “sacro”, bhe, ecco spianata la strada per una vita in salute e forza.
Santa Cesarea, possiede una delle quattro stazioni termali di Puglia, assieme a Torre Canne, sul litorale brindisino (presso Fasano), Margherita di Savoia, una città conosciuta principalemte per le sue saline (nei pressi di Barletta), Castelnuovo della Daunia, in provincia di Foggia.
Lascia un commentoAlcune delle tematiche dei nostri giorni, come la violenza sulle donne, la ritroviamo di pari passo anche nelle cronache del passato, o meglio nelle sue leggende…
Quella di Santa Cesaria è une bellissima leggenda che narrà la vita di una giovane fanciulla chiamata, per l’appunto, Cesaria.
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