Torre Minervino
Torre Minervino (Santa Cesarea Terme), una delle tante torri costiere dell’esercito di pietra innalzate tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 su tutte le coste dei possedimenti aragonesi, per difendere i domini di quella che diverrà l’eredità di Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero. Recentemente recuperata e inserita all’interno del Parco costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase, non è più frequentata da soldati pronti ad inviare un segnale di pericolo alle altre torri costiere (all’epoca Torre Porto Badisco e Torre Specchia di Guardia le due raggiungibili in linea visiva) ma da osservatori, pronti a godere del magnifico panorama che si tuffa a strapiombo sul mare, e da tanti appassionati di botanica, che proprio su quelle ripide scogliere possono contemplare la magnificenza della biodiversità botanica e delle rarità qui presenti.
Definita un vero e proprio santuario di specie di habitat rupestri, una sorta di orto botanico naturale, a piedi della torre, per scendere via via verso il mare, si possono ammirare tutti gli esemplari della flora rupicola salentina.
Qui è stato osservato il primo esemplare di garofanino salentino, oltre che di Vincetoxum hirundinaria adriaticum, scoperta di recente in Italia. E’ una delle poche stazioni dove vive il fiordaliso nobile ed una delle due italiane (l’altra insiste sempre sul territorio di Santa Cesarea Terme) della specie balcanica Ephedra Foeminea. Ospita inoltre diverse piante di origine orientale, come il Cardo Pallottola, alla quale fanno compagnia l’arcaica euforbia arborescente ed esemplari più comuni come l’alisso di leuca, la campanula pugliese, il kummel di grecia e l’aglio delle isole (i cui bulbilli vengono dispersi dal moto ondoso del mare).
Marco Piccinni
*Le informazioni tecniche sulla flora presente sulla scogliera di Torre Minervino sono tratte dalla cartellonistica informativa posta dall’ente parco costa Otranto-Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase,