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Giuseppe Pisanelli, il grande Giurista Tricasino

di Francesco Accogli

Nel corso degli anni numerosi sono stati i volumi, i saggi, le monografie, gli articoli, le tesi di laurea, gli interventi e gli scritti dedicati all’opera dell’insigne Tricasino Giuseppe Pisanelli (Tricase, 23 Settembre 1812 – Napoli, 5 Aprile 1879). Altrettante numerose sono state le pubblicazioni relative alla biografia del grande patriota, del noto uomo politico, dell’illustre Guardasigilli del Regno d’Italia, del bravo professore di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli e dello stimato Deputato al Parlamento dell’Italia unita.

Giuseppe Pisanelli

Considerato che il 5 Aprile 2009 ricorrerà il 130° anniversario della morte del grande giurista tricasino e considerato che non ci sembrava giusto che questa importante ricorrenza passasse inosservata, abbiamo pensato di fare cosa gradita ai visitatori del nostro sito informandoli che sarà nelle edicole e nelle librerie, per l’occasione, la ristampa anastatica del volume Passatempi di una onesta brigata nel tempo del colera, opera giovanile poco nota e  scritta dal Pisanelli nel 1837. L’interessante volume vede la Presentazione del Sen. Giovanni Pellegrino, Presidente della Provincia di Lecce, uno scritto dell’Avv. Vittorio Aymone, l’Appendice a cura di Francesco Accogli ed è stato stampato per conto delle Edizioni dell’Iride, casa editrice di Tricase.

Nella parte finale della pubblicazione c’è un’accurata nota bio-bibliografica su Giuseppe Pisanelli che con piacere presentiamo di seguito.

Nota bio-bibliografica

1812 – Raffaele Maria Giuseppe Pisanelli nacque a Tricase il 23 Settembre da Michelangelo ed Angela Maria Mellone. La madre, rimasta vedova nel 1817, a soli 24 anni, gli fece compiere gli studi primari presso il Seminario di Ugento e gli studi letterari nel Regio Collegio di S. Giuseppe in Lecce.

1828 – Angela Mellone, essendo passata a seconde nozze con il Magistrato Vito Chiga, condusse il figlio a Trani, dove apprese le istituzioni del Diritto dal Dottor Tommaso Spano, che ebbe fama di valente giureconsulto, ma soprattutto dal patrigno che gli fece scoprire la centralità del Diritto nella vita della società organizzata.

Completati gli studi liceali, Giuseppe si trasferì a Napoli per studiare giurisprudenza presso l’Università.

1832 – A soli 20 anni, conseguì la laurea in giurisprudenza e, subito dopo, cominciò a dettare nel suo studio lezioni, particolarmente di Diritto penale, ai giovani che intendevano approfondire quanto appreso nell’Università.

1835 – Nella frequenza dei salotti napoletani maturava frattanto l’amicizia con personalità di grande rilievo, come i giuristi Massari, Mancini, Scialoja e, soprattutto, col Barone Giuseppe Poerio. In questo periodo iniziò l’insegnamento di Diritto e di Procedura Penale.

1837 – Consegnò alle stampe l’opuscolo Passatempi di una onesta brigata nel tempo del colera in cui compaiono interessanti note sul sistema da adottare per recuperare gli strati più poveri del proletariato napoletano.

Pubblicò anche Della responsabilità del Mandante nei reati di sangue, I vol.

1838 – Ma al di là di queste esercitazioni tra filosofico e letterarie il Pisanelli si dedicò all’insegnamento di Diritto penale, dietro sollecitazione di Roberto e Giacomo Savarese; di questa unione d’insegnamento soprattutto con Giacomo, il Pisanelli successivamente così parlò: “Il Savarese mi volle compagno, ed io fui il suo primo discepolo”.

1840 – In questi anni teneva lo studio a Napoli anche Pasquale Stanislao Mancini, che probabilmente aveva avuto modo di apprezzare il giovane Pisanelli già nel ’37, quando aveva dato alle stampe una interessante monografia Sul problema della punibilità del mandante nei reati di sangue che ebbe buoni commenti anche al di fuori dell’ambiente giuridico napoletano, mentre cresceva la sua fama di avvocato grazie ad alcune cause famose che egli sostenne insieme all’amico e collega Savarese.

1848 – Indette le elezioni per il Parlamento napoletano la provincia di Lecce lo elesse il 3 maggio insieme ad Acclavio, Gatti, Cipolla, Chiriatti, Scarambone, Barbarisi,. La presenza del Pisanelli nel Parlamento non potè comunque neppure essere registrata in quanto, mentre i deputati eletti erano raccolti per la formula del giuramento nelle sale del Palazzo di Monteolevito, Ferdinando II decretò il 15 maggio lo scioglimento della Camera.

Lo stato di assedio proclamato a Napoli fu tolto il 15 giugno, quando, indetti nuovi comizi, furono eletti nuovi deputati. Pisanelli, eletto nel collegio di Gallipoli, rientrava alla Camera insieme al Conforti, Scialoja, Mancini, Spaventa. In questo periodo presentò alcuni disegni di legge, in particolare Sull’abolizione della pena di morte e Per la istituzione di un Giurì pei reati di stampa e di Stato.

1849 – Dopo lo scioglimento definitivo della Camera del 13 marzo, venivano arrestati gli esponenti più in vista della corrente liberale, Poerio, Nisco, Settembrini, imputati di cospirazione e di attentato contro la sicurezza dello Stato. Pisanelli riuscì a fuggire imbarcandosi su una nave francese (Ariel) e a raggiungere Genova il 4 ottobre.
1850 – Dimorò in Francia ed in Svizzera, e i disagi e le amarezze dell’esilio non minarono il lui il desiderio di vedere l’Italia libera e indipendente. Da ultimo fermò la sua dimora in Torino, unico rifugio rimasto agli esuli italiani. In questa città conobbe Vincenzo Gioberti e ne subì il fascino, tanto che in una lettera scrisse: “Ho visto Gioberti e non ho speranza di conoscere altri degno di maggiore reverenza”.

1852 – A Torino ritrova Massari e Mancini, ha modo di rivedere Scialoja, De Sanctis, Mezzacapo. Proprio il Mancini, insieme a Scialoja, gli propone nel novembre la collaborazione a quello che sarà il Commentario al codice di procedura civile. L’opera venne pubblicata nel 1855, destando vivo interesse non solo negli stati sardi, ma in Italia e all’estero. I due trattati della Competenza e dei Mezzi per impugnare le sentenze furono compilati dal Pisanelli e l’opera acquistò maggiore importanza nel 1856 allorché lo stato sabaudo approntò la legge sulla stampa in coordinazione coll’istituto dei giurati.

1856 – Vede la luce l’opera Dell’Istituzione de’ Giurati e la funzione e l’ordinamento dei giurati, un tema a cui aveva atteso durante la giovinezza.

1860 – Dopo la morte di Ferdinando II e l’ascesa di Francesco II, che il 25 giugno concesse la Costituzione, Pisanelli rientrò nel regno delle Due Sicilie; poco dopo fu dal generale Giuseppe Garibaldi nominato Ministro della Giustizia.

1861 – A gennaio è candidato al Parlamento nei collegi di Tricase, Taranto e Afragola. Sconfitto a Tricase da Liborio Romano, venne eletto a Taranto e ad Afragola nelle elezioni suppletive dell’aprile successivo; sceglierà il collegio di Taranto che lo eleggerà ininterrottamente sino al 1874. Pisanelli venne battuto da Liborio Romano e con amarezza in una lettera al suo amico De Donno di Maglie scrisse testualmente: “In questo modo i miei concittadini mi hanno dimenticato dopo dodici anni d’esilio”.

1862 – Dopo i plebisciti del 21 ottobre e la luogotenenza generale a Farini, Pisanelli, sembra dietro consiglio di Bonghi, venne nominato di nuovo Ministro di Grazia e Giustizia.

Pubblicò a Torino Sulla pena di Morte; lezioni.

Il 30 gennaio nell’Università di Napoli tenne il Discorso Inaugurale alle lezioni di Diritto costituzionale: Lo Stato e la Nazionalità.

1863 – Nella sua qualità di Ministro di Grazia e Giustizia, Ministero Minghetti, inviò nell’agosto una circolare ai vescovi meridionali per sollecitarli a sostenere l’opera del governo nella repressione sul grosso tema del brigantaggio.

In campo giuridico diede mano all’unificazione legislativa (Con un progetto di codice civile e di procedura del codice civile e del codice penale) e nella riforma del sistema di intervento dello Stato sul patrimonio della Chiesa.

Pubblicò a Torino: Sui beni ecclesiastici di regio patronato in Sicilia da cedersi all’economato ivi istituito.

1865 – Fu relatore di un disegno di legge che prevedeva, tra l’altro, l’abolizione della pena di morte; Pisanelli fu sfortunato, perché la Camera lo approvò, mentre il Senato lo bocciò.

1868 – Nel maggio morì la madre, Angela Maria Mellone, che Giuseppe Pisanelli amò più di se stesso.

1869 – Sposò la signora Bianca Naldini da Firenze, rimasta vedova a 27 anni e tre figli; per lei fece costruire in Tricase Porto una villa che chiamò Villa Bianca. Bianca Pisanelli, come veniva chiamata dopo il matrimonio, morì il 30 agosto 1910 nella villa a Porto di Tricase.

1870 – Il Pisanelli ebbe notevole successo come Legislatore per gli ingenti lavori che sostenne anche fuori d’Italia. La Repubblica del Venezuela si rivolse a Lui, commettendogli il progetto di una nuova legislazione nei suoi Stati.

1871 – Pubblicò a Napoli: I Progressi del Diritto Civile in Italia nel secolo XIX.

1873 – Il Gabinetto Lanza dette le dimissioni ed il re incaricò il Pisanelli di comporre il nuovo Ministero, ma questi, dando esempio di grande correttezza politica, ringraziò il Re e lo consigliò di richiamare i dimissionari.

1875 – Sconfitto a Taranto nelle elezioni del novembre 1874, nel gennaio del 1875 venne eletto nel collegio di Brindisi; Il Cittadino Leccese, periodico della provincia di Terra d’Otranto, dell’11 gennaio 1875 così scriveva: “Ciò che non fecero i tarantini, lo fecero i Brindisini. Il voto de’ primi fu un’onta per tutta la provincia – quello de’ secondi ha cancellato quell’onta. Evviva il collegio di Brindisi! Il commendatore Giuseppe Pisanelli ora è Deputato nella nostra provincia, siccome è stato sempre, e qual uomo illustre di lui, nostro concittadino, poteva essere nostro Deputato? Un voto ingrato, folle e fazioso adombrò la grande sua riputazione, ma un altro voto, dopo non meno d’ un mese, si levò dal fondo di coscienze oneste, e sinceramente liberali, e dileguò quell’ombra che gittò noi, abitanti di Terra d’Otranto, nel dispregio in Italia e fuori. Non si poteva rimanere sotto il grave peso di quel dispregio che ci segnava sul fronte l’impronta e diffondeva la fama d’ingrati, dissennati, faziosi. Viva Dio! 512 ci hanno redenti”.

A Napoli diede alle stampe: Della Corte di Cassazione.

1876 – Sciolta la Camera, dopo la caduta del Ministero Minghetti, nelle successive elezioni venne battuto nel collegio di Manduria. La caduta del Pisanelli non fu certo un fenomeno isolato, ma costituì indubbiamente la sconfitta più grave dei moderati salentini. 

1877 – La Sinistra salì al potere sconfiggendo il Ministero Minghetti ed indisse le elezioni per il 5 novembre.

1878 – Pisanelli, presentatosi a Manduria, fu battuto dal Pizzolante e solo dopo la morte di questi, fu eletto nello stesso collegio il 13 gennaio 1878. Il discorso di Manduria del ’78 è da considerarsi l’ultimo suo intervento pubblico.

1879 – Già ammalato, nel corso del ’78, non intervenne ai lavori parlamentari e il 5 aprile del 1879 si spense nella sua casa a Napoli.

Ai suoi funerali intervennero gli uomini più eminenti dell’epoca. Parlarono degnamente di lui in Napoli, presso la sua bara, il Conforti, il Bonghi, il Capitelli ed il Pessina; ed alla Camera dei Deputati il Presidente della Camera, il Presidente dei Ministri De Pretis, Francesco Crispi, Silvio Spaventa, il Minghetti, il Mancini e per Terra d’Otranto l’on. Gaetano Brunetti.

Nei solenni funerali che dai congiunti si fecero celebrare in onore di Lui il 22 aprile nella Chiesa Matrice di Tricase, Mons. Vincenzo Ingletti, amatissimo del suo illustre concittadino, tenne l’elogio funebre e dettò bellissime iscrizioni.


Un commento su “Giuseppe Pisanelli, il grande Giurista Tricasino

  1. giovanni ha detto:

    Giuseppe Pisanelli fu uno dei meridionali conquistati, più utili ai Savoia. Pisanelli, all’epoca della LEGGE PICA era ministro della giustizia, legge che causo’ nel meridione un milione di morti. Il salento ha fornito ottimi nemici del sud, da L. Romano ( la prima trattativa stato- camorra della storia) a G. Pisanelli, vero e proprio assassino delle genti meridionali. Sorprende che gli intelligentoni ( coloro che si ritengono un gradino piu’ su) salentini non conoscano i trascorsi dei loro BUSTI in bella evidenza nelle piazze comunali.

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