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Tutto il sud Salento si mobilita contro i nuovi lidi

IL PROLIFERARE DI STRUTTURE PRIVATE SCATENA LA PROTESTA

Da Lido Marini a San Gregorio le popolazioni del Sud Salento dicono no agli stabilimenti balneari.

Sono diverse le manifestazioni di protesta registrate in questi giorni, che vedono coinvolte diverse località turistiche, dalle marine di Salve (Lido Marini, Torre Pali, Pescoluse e Posto Vecchio) a Torre Vado (Morciano di Leuca) fino a San Gregorio (Patù).

A scatenare le rimostranze di residenti e turisti è il sorgere di nuove strutture private lungo i litorali, che riducono sempre di più gli spazi lasciati alla libera balneazione.

A Salve, dove proprio giorni fa il Tar di Lecce aveva dato l’ok a una nuova concessione nonostante il parere negativo del Comune, è nato un cosiddetto Movimento dei cittadini Salve Salento, che ha tappezzato di manifesti il territorio comunale al grido di «Fermiamoli», rivolto a coloro che stanno «deturpando e modificando le caratteristiche uniche del territorio, agli improvvisati imprenditori turistici che non conoscendolo e non amandolo lo stanno saccheggiando, ai tecnici che avallano le loro richieste venendo meno alla deontologia professionale».

Manifesto del comitato

Si tratta di un comitato che a detta dei promotori è senza colore politico e si batte contro la speculazione edilizia e la febbre del cemento. «Alcuni stabilimenti balneari non rispettano nessun tipo di regola e sicurezza – si legge sul manifesto – credono di essere i padroni assoluti».
Scendendo più a Sud, a Torre Vado continua la raccolta di firme di un comitato spontaneo, nato lo scorso 29 giugno per difendere il territorio delle “Sorgenti”, dove sfocia un fiume di acqua dolce sotterranea e dove il Tar ha autorizzato un altro stabilimento balneare nonostante il Comune avesse bloccato il piano coste.

Da quel giorno in tantissimi si fermano a sostenere la petizione, che conta già sull’appoggio di settemila firmatari.

A San Gregorio è anche in questo caso la nascita di uno stabilimento a scatenare polemiche e a portare alla creazione di un comitato spontaneo “Amici per la salvaguardia di San Gregorio”, che dice no a qualunque tipo di insediamento balneare su cui, pare, è stato chiesto il parere al Corpo forestale dello Stato, al Demanio e all’Agenzia delle dogane dopo lo sviluppo dell’iter tecnico. Il comitato, che nel primo giorno di proteste ha raccolto 450 firme, ha fatto osservare come la zona sia di elevato interesse storico, naturalistico, paesaggistico e archeologico, sia sulla terraferma che nello specchio acqueo antistante, caratterizzato dalla presenza di reperti antichi nei fondali.

Fonte: “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 Agosto 2009


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