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La “Festa de lu focu” a Zollino

Ogni anno a Zollino il 28 Dicembre si rinnova una delle più grandi tradizioni salentine: la festa de lu focu. Legata a culti arcaici che ricalcano le orme degli ellenici antenati della Grecìa, la festa mira a valorizzare il fuoco, il prezioso elemento rubato agli dei e donato all’uomo da Prometeo, insieme all’intelligenza, alla memoria e alla guarigione.

Il culto del fuoco, presente in diverse forme e culture, in tutti i popoli e in tutte le epoche, arriva all’uomo sotto l’egida di diverse entità, divinità dagli attributi più disparati che compongono il cesto dei doni con altre doti fondamentali al genere umano.

Il fuoco rievoca la rigenerazione, la catarsi, la guarigione e, alla pari del culto solare, è uno degli elementi intorno al quale hanno preso vita le prime forme di venerazione trascendentale, conquistato dall’uomo in un periodo compreso tra  il milione e i 500.000 anni fa.


Il culto del fuoco conobbe il suo apice nella Persia antica dove, fin dai tempi più remoti, la conservazione cerimoniale del prezioso elemento era la caratteristica principale dello zoroastrismo, in quanto ritenuto la manifestazione terrena del divino. Ma è ancora vivo tutt’ora in molte zone dell’Oriente, come ad esempio in Giappone, India, Thaiti, dove il fuoco è l’elemento principale di alcune processioni cerimoniali che prevedono di camminare su tizzoni ardenti.

In molti dei comuni salentini il periodo natalizio è quello più indicato per accendere focareddhe (ossia una ammasso di fascine di altezze più o meno considerevoli). In molti luoghi questa tradizione con il tempo è scemata, come a Zollino, per essere poi rivaluta e ripresa alla fine degli anni ’70. Per sostenere il fenomeno delle focare, di solito organizzate in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio Abate (17 Gennaio), si decise di anticipare il tutto di una ventina di giorni. Il periodo natalizio è quello più florido per i turisti e per gli stessi salentini che sono via tutto l’anno per motivi di lavoro. L’iniziativa riuscì ed il risultato fu la festa de lu focu.

Accensione delle focara (Fonte:wikipedia)

Accensione delle focara (Fonte:wikipedia)

La festa si svolge nella spianata “Lumardu”, un incrocio di antiche strade e tratturi, accanto agli antichi puzzieddhi degli Ursi, che permettevano le soste di uomini e animali, a due passi dal menhir Sant’Anna, un luogo sacro e attrezzato per gli incontri e gli scambi fin dalla preistoria.

Musica popolare, balli e danze, spettacoli pirotecnici, giocolieri, saltimbanchi accompagneranno il cammino dei visitatori tra allestimenti e scenografie basate interamente sul fuoco ed intorno al fuoco. Un viaggio ancestrale tra i riti e la cultura pagana che imperavano sulla nostra terra prima dell’avvento del Cristianesimo.

L’aspetto gastronomico non verrà lasciato da parte: cibi tradizionali come legumi alla pignata e la sceblasti (una puccia tipica che si prepara con farina di grano lievitata e condita con sale, olio, olive nere, zucchine, pomodori, capperi e peperoncino piccante) saranno i protagonisti indiscussi per tutta la serata.


Marco Piccinni

SITOGRAFIA:

Encarta, adorazione del fuoco

Il Gallo” – Simone Chiga, Zollino: XXVI edizione della festa “de lu focu”, 24 Dicembre 2005


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