Pochi forse sanno che lo splendore della città di Lecce non si ferma al solo barocco, alle stradine del centro storico, agli artigiani di carta pesta, ai grandi artisti e alle mostre. Molto di quello che fu Lecce nel passato è ancora lì, nel sottosuolo su vari livelli di stratificazione che aspetta solo di essere trovato ed ammirato. Ad esempio, sotto il suolo calpestio di piazzetta Sigismodo Castromediano, nei pressi della chiesa di Santa Croce, sono rimaste nascoste per anni diverse testimonianze archeologiche che spaziano dall’età del Ferro (I secolo a.C.) a quella messapica (IV-V secolo a.C) fino al XIX secolo, periodo in cui vennero demoliti gli edifici che occupavano la piazza.
Una volta terminati i lavori di scavo, condotti dall’Università degli studi di Lecce sotto la guida del Prof. Francesco D’Andria, è stata ripristinata la sua superficie calpestabile con tre feritorie corredate da specchi e un piccolo impianto di illuminazione, che consentono comunque al passante di intravedere una scaletta, un corridoio, una piccola cisterna olearia.
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