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La Festa della Municeddha e i “Cuzzari” di Cannole

Logo della Festa della municeddha (Fonte: Comune di Cannole)

Logo della Festa della municeddha (Fonte: Comune di Cannole)

La cittadina Salentina di Cannole è famosa in tutta Italiana per essere una delle 11 città insignite del titolo di “Città delle Lumache“. La ragione è molto semplice: dal 1985, ogni estate dal 10 al 13 Agosto, Cannole celebra la “Festa della municeddha“, una sagra mista a tradizioni folkloristiche considerata tra le più importatni del sud Italia.

Il termine municeddha, utilizzato impropriamente per indicare le lumache, deriverebbe dalla capacità dell’animale di produrre l’opercolo bianco, una “panna” liscia bianca fortemente bombata che assomiglia alla cuffia inamidata usata un tempo dalle suore. Da qui il nome di monachella o monachina che nel dialetto locale è divenuto “municeddha“.

Oltre ad essere un alimento gustosissimo, essa occupa un ruolo importante nella medicina popolare grazie alla ghiandola dell’albumina che la rende efficace come difesa contro le indigestioni.

L’amore e la passione dei Cannolesi per questo animale è molto antica, tanto da guadagnarsi la nomea di Cuzzari inseguito ad un aneddoto avvenuto molto tempo fa.

Si racconta che in occasione delle processioni rituali durante festeggiamenti dei santi patroni di Cannole, la Madonna di Costantinopoli e San Vincenzo Ferreri, il paesello fu colto da un imporssiovo e violento acquazzone, tanto da spingere gli abitanti ad abbandonare le effigi dei Santi per la strada e cercare riparo nelle proprie case. Una volta cessato il temporale, invece di andare a recuperare le statue dei santi e continuare con i festeggiamenti, i cannolesi hanno pensato bene di andare per i campi e raccogliere le lumache di cui ne erano ghiotti. Le lumache infatti, escono allo scoperto dalle loro tane inseguito a pioggie.

I quattro giorni della festa si snodano tra complessi musicali e stand gastronomici di cui i piatti forti non possono non essere a base di lumache: per l’occasione se ne raccolgono ogni anno circa 40 quintali, da prepare in vario modo secondo le antiche ricette della tradizione locale. Sono proprio questi i piatti che attirano ogni hanno folle di turisti e curiosi (se contano circa 70.000 ogni anno) che vogliono trascorrere in maniera diversa una parte della loro estate.

Se a qualcuno non dovessero piacere le lumache ma ha voglia di fare un salto alla sagra, potrà comuqnue gustare altri pordotti tipici come pane di grano cotto nel forno a legna, olio d’oliva, peperoni, melanzane con aglio, peperoncino e menta, peperonata, alici e ricotta forte, spiedini di carne, ecc. con fiumi di birra e tanto buon vino locale.

Per i festeggiamenti vengono di solito inquadrate quattro aree all’interno del paese: area centro, area ristorante, area osteria, area dance, nelle quali si alternano complessi musicali, spettacoli e attrazioni.

La festa è organizzata dalla proloco di Torcito e ogni hanno coinvolge più di duecento persone, che hanno il compito di assicurarsi che tutto sia perfetto in attesa dell’evento. Per maggiori informazioni circa il programma della serata consultare i link posti in SITOGRAFIA, in fondo all’articolo.

Allora…buona degustazione a tutti!

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:

“Agenda di Babbarabbà 1997. Soprannomi paesani nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto tra storia e fantasia” – supplemento del “Quotidiano” dicembre 1996, (Arti grafiche Mondadori) a cura di Antonio Maglio.

SITOGRAFIA:

Comune di Cannole

Blog della festa della Municeddha


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