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Antonio Sodo, salentino, lo scultore che manipola la materia e la infonde di spiritualità, espone a Solbiate Olona (Va)

Questi ‘Volti di donne mediterranee’ esposti nella chiesetta quattrocentesca del Sacro Cuore a Solbiate Olona (Va) affondano le radici nel vissuto della civiltà mediterranea, che ha lasciato tracce indelebili  nella memoria e nei manufatti del Salento, terra di provenienza dello scultore Antonio Sodo, figlio e  nipote d’arte. Una penisola che si protende fra due mari, l’Adriatico e lo Jonio, e che ha dato ospitalità  nel corso dei secoli a culture e civiltà che si sono susseguite, lasciando ognuna più di un elemento distintivo.
La Dea Madre steatopigia, dagli ampi fianchi, le cui statue minute sono statue rinvenute in tutto il Mediterraneo, e anche a Parabita, dove il nonno di Antonio ha progettato e realizzato nella calda pietra leccese la facciata le statue i merletti della chiesa ‘madre’, realizzando il connubio e la continuità fra il passato e il presente. Gaia euristernòs, dagli ampi seni, di Esiodo, la Madre Terra che tutti nutre e che richiede rispetto. Queste le premesse dell’arte di Antonio Sodo, che ha trovato ispirazione nella sensibilità dei messapi, dei greci, dei romani, dei normanni, dei saraceni, ecc. e l’ha trasformata in espressione artistica. Che poi queste sensibilità trovino compimento in questi volti di donna che richiamano la tradizione spirituale cristiana non è strano, anzi è proprio attraverso la figura della Madonna, donna e Madre di Dio, che la nostra religione ha inteso in qualche modo riassumere i caratteri della nostra esistenza. Una Madonna che vive tutte le problematiche della donna attuale alle prese con i vari aspetti della sua condizione esistenziale e che Antonio Sodo ha reso in questi volti che sorridono, sono pensosi, riflettono sull’esistenza umana, si interrogano, sono indignati come se l’umanità stesse smarrendo le ragioni della propria missione. Ecco allora la necessità di una nuova Annunciazione, ripresa anche nelle tele esposte, dipinte a olio,  in acrilico o appena acquerellate, rappresentata dall’Angelo della salvazione, umano, che si accosta alla Madonna per fecondarla e rifondare con il seme divino una nuova umanità, in grado di affrontare le sfide sempre più difficili e complicate che ci attendono. L’artista si fa Arcangelo per noi e trova in questo desiderio di possesso l’ispirazione per ricondurre la divinità fra gli umani ed innalzare le nostre sofferenze ad essenze divine, liberandoci dalle pene del vivere ed esaltando la nostra spiritualità smarrita. Chiesa del Sacro Cuore, Solbiate Olona fino al 9 giugno, ingresso gratuito, info: http://www.comune.solbiateolona.va.it/, tel.  0331 640184, 347 7919496.

Inaugurazione della mostra di Antonio Sodo

Paolo Rausa

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