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ARTE. Le tabacchine del Salento sbarcano a Milano

DEPRESSA (Le) – Miracolo a Milano. Le tabacchine del Salento sbarcano al teatro Dal Verme. Avverrà il 22 ottobre con le opere della pittrice di Depressa Stefania Rizzo. Che saranno affiancate dalle foto dell’artista tedesca Ute Bruno (che sta prendendo casa nel Capo di Leuca).
Se, come diceva Goethe, il caso governa le nostre vite, tutto è nato dall’incontro, l’estate scorsa, del presidente dell’associazione “Cultura & Solidarietà”, Francesco Vivacqua a una mostra di Stefania.

Incuriosito, ha voluto conoscere il background della “poetica” della pittrice, che da qualche anno recupera vecchie tavole di legno di abete (“intrise di sudore e di fatica…”, Rocco Martella) usate per la lavorazione dei tabacchi levantini (coltura molto diffusa nel Salento contadino dell’altro secolo, tra fine Ottocento e inizi Novecento, fino al secondo dopoguerra, impegnando tutta la famiglia) e le usa per le sue opere, facendole così rivivere con i colori della sua immaginazione.

Affascinato dalla storia e dalla semantica, Vivacqua ha invitato Stefania a esporre all’evento “Stelle al merito sociale 2018”, in programma fra pochi giorni.

Il lavoro della donna salentina così sarà conosciuto da un pubblico che forse poco sa di tanta storia (e su cui il ricercatore Rocco Martella ha scritto un piccolo, delizioso saggio).

Accanto ai quadri di Stefania Rizzo, le foto di Ute Bruno, che con la sua macchina fotografica gira il mondo e che proporrà alcuni ritratti di grande pathos dei popoli e le etnie che ha incontrato.


C’è da aggiungere che inizialmente si era parlato anche di un confronto fra il vice-premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano. Ma al momento questa eventualità appare in dubbio.

Il Salento delle tabacchine di Stefania Rizzo, la Germania di Ute Bruno, a Milano capitale economica d’Italia: c’è modo migliore per rilanciare l’ideale europeo a 60 anni dalla sua nascita?

Francesco Greco


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