SUPERSANO (Le) – Erudito e gentiluomo. Medico e appassionato di lettere classiche. Tanto da affrontare, da “traduttore appartato”, tutta l’opera di Virgilio (e non per caso), in endecasillabi, cogliendone le sfumature più intime, ma anche l’amore per la terra, Gea come rifugio contro il male del mondo e l’egoismo degli uomini, la loro stupida, abissale violenza contro se stessi innanzitutto e poi il mondo.
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Supersano
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Supersano
Il suono di un oggetto metallico, appuntito, che si abbatte con violenza contro la roccia…è questa la giusta sintesi di quel rumore insistente che si fa spazio con prepotenza in tutta la vallata; un eco che si espande in lungo e il largo con l’unico obiettivo di essere udito da tutti. Il messaggio che porta con sè cela, in effetti, una certa importanza. Da li a breve le cose non saranno più così come tutti sono ormai abituati ad immaginarle. Il paesaggio, quello splendido paesaggio vista lago che fa il bello e il cattivo tempo per gli abitanti di Sombrino, presto, non sarà più lo stesso.
Lascia un commentoQualsiasi altezza raggiunga un uomo, ciò che passa in mezzo tra i suoi piedi e la sua testa non differirà poi tanto da quello che vi passa in qualsiasi altro uomo sulla terra. Differenze minime, quasi impercettibili, tra lineamenti e colori. Ma proviamo ad entrare in un bosco, troviamo una voragine, decidiamo di esplorarla. Ogni metro corrisponde a nuove sensazioni, nuove “scoperte”. Ciò che possiamo trovare qui, in basso, sarà totalmente differente da quello che troveremo in una voragine simile per dimensioni ma dislocata altrove. Siamo a Supersano, nel bosco del Belvedere.
Lascia un commentoComincia dal complesso agrituristico “Le Stanzie” la messa in pratica del progetto di promozione territoriale dall’associazione Neopatt. Costituitasi dopo la vittoria del bando “Principi Attivi 2012”, promosso dalla Regione Puglia, con un progetto innovativo per il background pugliese volto a valorizzare il contesto industriale del tessuto imprenditoriale di quella porzione d’Italia conosciuta solo per spiagge e ombrelloni, l’associazione, composta da sette giovani salentini, si propone di condurre al grido del bodiniano “Tu non conosci il sud”, una vera e propria crociata atta a promuovere le eccellenze di Puglia. Si comincia proprio da lì, da quella fitta e spesso invisibile rete di piccoli e grandi imprenditori che da generazioni portano avanti un’attività, con il tempo diventata poi una “proprietà”, un oggetto dal quale è impossibile separarsi. Un piccolo esercito di artigiani che parlano con vanto e orgoglio dei loro prodotti, che portano avanti tradizioni secolari quasi estinte, che si riconoscono come parte integrante del concetto di salentinità.
Lascia un commentoNon è il solo, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo villaggio bizantino riesumato dalla rossa terra del Salento. Siamo in località Scorpo (Supersano), ad una manciata di passi dall’omonima masseria in un fondo conosciuto come Lago di Sombrino, un toponimo non più impiegato dai tempi dell’unità ma che designava un’ampia zona palustre ai piedi della Serra di Sant’Eleuterio, non distante dal casale medioevale di Sombrino.
Lascia un commentoTempo di lettura: 3 minutiAi confini dell’esteso bosco del Belvedere, al quale è stato meritocraticamente dedicato un museo nel castello di Supersano (il museo del bosco o mubo), sorgeva un tempo un antico casale ribattezzato con lo stesso cognome del suo feudatario, Sombrino. Una famiglia, questa, che compare all’interno dell’elenco delle famiglie feudali di terra d’Otranto già nel 1377.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiIl favoloso bosco del Belvedere, una vastissima area delimitata dai comuni di Corigliano d’Otranto, Specchia Preti, Guagnano e San Donaci, dischiude finalmente i suoi segreti nelle sale del Castello Manfredi di Supersano dove il 21 Dicembre 2011 è stato inaugurato il museo del bosco.
2 CommentiTempo di lettura: 3 minutiUn manipolo di soldati normanni oltrepassa una recinzione in legno, un ponte levatoglio si abbassa, superano un fossato, salgono una ripida scalinata fino a raggiungere e oltrepassare una seconda recinzione, sempre in legno, per raggiungere infine la torre di vedetta e dare il cambio ad altrettanti soldati che hanno già portato a termine il loro turno. E’ una giornata come un’altra nel casale di Torricella, nella Supersano del basso Medioevo; la quotidianità prosegue senza intoppi lassù, in cima alla Motta.
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Tempo di lettura: 4 minutiStorie di monaci scappati dall’oriente si intrecciano con un numero indefinito di leggende in una terra baciata dal sole, cullata dai mari, crocevia di numerose civiltà e preda di numerosi popoli. Un immenso bosco nasconde un piccolo antro scavato interamente nel banco tufaceo, una piccola cripta che custodirà per secoli capolavori dell’arte bizantina. Questi sono gli ingredienti di una ricetta coinvolgete come le pagine di un romanzo di avventura il cui titolo, laddove venisse mai scritto, dovrebbe suonare un pò come “La cripta di Coelimanna, dono al cielo di un principe romano“.
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