Le Stanzie di Supersano, prima tappa del turismo d’impresa salentino
Comincia dal complesso agrituristico “Le Stanzie” la messa in pratica del progetto di promozione territoriale dall’associazione Neopatt. Costituitasi dopo la vittoria del bando “Principi Attivi 2012”, promosso dalla Regione Puglia, con un progetto innovativo per il background pugliese volto a valorizzare il contesto industriale del tessuto imprenditoriale di quella porzione d’Italia conosciuta solo per spiagge e ombrelloni, l’associazione, composta da sette giovani salentini, si propone di condurre al grido del bodiniano “Tu non conosci il sud”, una vera e propria crociata atta a promuovere le eccellenze di Puglia. Si comincia proprio da lì, da quella fitta e spesso invisibile rete di piccoli e grandi imprenditori che da generazioni portano avanti un’attività, con il tempo diventata poi una “proprietà”, un oggetto dal quale è impossibile separarsi. Un piccolo esercito di artigiani che parlano con vanto e orgoglio dei loro prodotti, che portano avanti tradizioni secolari quasi estinte, che si riconoscono come parte integrante del concetto di salentinità.
Le Stanzie (le cui origini potrebbero essere attribuibili a quelle di una statio romana), scelto come prima tappa di questo nuovo esperimento turistico del made in Puglia, rappresenta la sintesi perfetta del sincretismo culturale, il vaso di pandora delle tradizioni contadine ed enogastronomiche salentine, stratificate in una pila di parentesi storiche delle quali sembra non si possa scorgere il primo elemento. Una possibile grotta preistorica, lunga una sessantina di metri, alta appena 1 e 40 e con una temperatura costante per tutto l’anno a 10°C; frantoi di diverse epoche e fattura, grazie ai quali ricostruire l’evoluzione dell’arte olearea e che tradiscono precedenti origini cultuali; un percorso disseminato di fosse per la conservazione delle derrate alimentari e tombe medioevali che conduce alle stalle per gli animali; ambienti e sale di diverse epoche curati nei dettagli e negli addobbi; una costellazione di pomodori de pennula appesi sulle volte dei porticati e sulle scale; immagini della vita quotidiana di un tempo che fu, che si mescolano ai racconti delle voci narranti delle tre accompagnatrici (parte integrante del personale dell’agriturismo) della lunga comitiva, composta da 100 turisti, che hanno intrapreso un viaggio volto alla conoscenza della Puglia. Turisti giunti su una delle tappe dell’antico pellegrinaggio verso de finibus terrae e che tra i vari ambienti del complesso agrituristico hanno appreso i segreti dell’antica produzione olearea e imparato a preparare le mozzarelle, il pane, la pasta cullati dal canto dei grilli e dall’intenso profumo di timo dei vicini campi.
Stands di prodotti tipici enogastronomici e artigianali sono stati letteralmente presi d’assalto. Le creme e le marmellate dell’azienda agricola SupersanoBio, i vini della cantina Merìca, e i fisculi, diaframmi e porta alimenti di Adolfo Cazzato, fisculaio da quattro generazioni. Ed è proprio Adolfo il simbolo delle serata, “sono l’unico che fa queste cose in Italia”, dice al pubblico intento a consumare con gli occhi e bocca aperta i suoi prodotti realizzati dalla combinazione di materiali “vecchi” e moderni,naturali e sintetici, sviluppando nuove alchimie, forme e colori.
La visita procede spedita, le guide si interrompono solo per ricevere i meritati applausi, i turisti sembrano quasi non più interessati alla cena e all’intrattenimento musicale che li attende, rapiti dalla magia dell’”impresa” vista per la prima volta come prodotto turistico.
L’occhio e l’orecchio vigile di Josep M. Pey Cazorla, docente delle prime tre lezioni del corso di formazione teorico/pratico sul turismo d’impresa, organizzato sempre dalla su citata associazione, hanno seguito attentamente tutte le fasi della visita. “Solo alcuni piccoli aggiustamenti”, consiglia, ma il potenziale è alto, Neopatt ha aperto la strada verso una nuova forma di turismo destagionalizzato. Ora tutti hanno voglia di conoscere il sud, il nostro sud. E tu? Lo conosci il sud?
Marco Piccinni