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Specchia, la nascita di un paese

Nell’antichità, le Specchie erano dei cumuli di terra e pietre a secco, particolarmente utilizzate per fornire una piattaforma di base utile a favorire la vedetta di militari attenti che il nemico non attaccasse il proprio territorio. Il Salento, e non solo, ne era particolarmente pieno. Le incursioni di pirati erano infatti un fenomeno piuttosto frequente da queste parti. Era quindi doveroso correre ai ripari!

L’Arditi sostiene che Specchia sia stata fondata da Lucrezia Amendolara, potente patrona romana. Per lungo tempo il paese si sarebbe chiamato, infatti, Specchia Mendolia.

In passato la zona di Specchia era ricchissima di alberi di mandorlo. Sarà forse per questo motivo che lo stemma civico rappresenta proprio un albero di mandorlo. Notizie certe e  documentate sul paese si hanno a partire dal Mille quando, durante la dominazione normanna, faceva parte della Contea di Lecce.

Specchia

Per quanto riguarda le notizie storiche di Specchia si sa ancora ben poco. Si conoscono alcuni dei vari Signori che si sono succeduti nella dominazione del piccolo borgo, tra cui Tancredi, conte di Lecce, che ha regnato su questa terra intorno al 1200.

La sua origine potrebbe essere attribuita, molto probabilmente, ad un gruppo di coloni dell’entroterra, scappati alla distruzione della famosa Vereto, ad opera dei pirati Saraceni. Molti dei paesi del capo di Leuca si sono formati proprio in questo modo. Spesso venivano fortificati dei piccoli centri con mura, all’interno delle quali si sviluppava una piccola comunità. Questo è il motivo per cui il Salento è frastagliato da centinaia di paesini, formatisi dalle stesse radici ma che hanno poi avuto storie diverse.

Il benessere del paese non è tardato ad arrivare grazie alla dominazione positiva di molti feudatari (come gli Orsini,  i Del Balzo, gli Artus, i Protonobilissimo) e famiglie nobili che, tra l’altro hanno provveduto ad arricchirla di preziosi palazzi.

La semplicità e la bellezza dei suoi monumenti, hanno concesso a Specchia un posto di nicchia nella classifica dei 100 borghi più belli d’Italia. Stradine strette, antiche scalinate, case a corte creano un atmosfera unica da catturare lo sguardo di qualsiasi visitatore, anche quello più distratto.

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:
SALENTO meraviglioso mondo di storia, arte e tradizione popolare (1998)- Cultura & Turismo – a cura di Giuseppina Marzo e Antonio Vantaggio, pagg. 110-113


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