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Le chiese di Morciano

L’EX CONVENTO DEI CARMELITANI

Nel 1507 Rodolfo Sambiasi fece demolire il torrione Nord-Ovest del castello per costruire il Convento dei Padri Carmelitani, abbattuto poi nel 1966. Il convento aveva delle forme lineari e semplici, la facciata tinteggiata di rosso, col suo chiostro, dove, durante le calde giornate estive, anziani e bambini solevano sedersi per ingannare la canicola pomeridiana e trovare un po’ di fresco. Il convento è stato demolito dopo essere passato a proprietà privata.

Per fortuna noi oggi possiamo ugualmente conoscere nei particolari l’intera struttura del’ex-convento dei Carmelitani, grazie alla presenza, presso l’archivio Comunale di Morciano, del progetto di demolizione del sacro edificio in cui veniva riportata la pianta del Convento così come ancora si conservava. Per quanto riguarda il piano terra, due vani si affacciavano sulla piazza antistante. Lungo il lato sinistro era situato l’ingresso che si snodava tutto intorno al chiostro centrale scoperto: superato il lungo vano adibito ad ingresso, immediatamente a destra e a sinistra si incontravano delle scalinate che portavano alle due ali del primo piano, l’ala che guardava su Piazza San Giovanni e l’ala che portava agli alloggi interni.

Morciano, dunque, fu un’oasi carmelitana: quest’ordine religioso prendeva il nome dal Monte Carmelo in Palestina dove originariamente erano vissuti alcuni eremiti che si ispiravano a questa regola. Passati in Europa nel corso del secolo XIII, andarono pian piano accentuando un processo di trasformazione che li vedeva abbandonare la vita solitaria e contemplativa, verso modi di essere propri degli ordini mendicanti.

LA CHIESA DEL CARMINE

Osservandola dalla Piazza dedicata al Santo Patrono Giovanni, la Chiesa si erge puntando verso il cielo, come in ascesa, fungendo da tramite tra il mondo terreno e quello spirituale. La chiesa del Carmine è nota agli abitanti come chiesa del Rosario perché accoglie la Congrega del Rosario. Faceva parte di un unico complesso insieme al Convento dei Carmelitani, addossato alla Chiesa un tempo, e oggi purtroppo demolito, risalente al 1486 per volere del Barone di Morciano Ruggero Sambiasi. Sul lato nord della Chiesa, infatti, ai piedi dello stemma dei Sanbiasi è presente un’iscrizione latina incisa su pietra :

“HOC EQUES AURATUS ROGERIUS ILLE SACELLUM
BLASIA SANCTA DOMUS DAT TIBI VIRGO PARENS”

“Il cavalier Rugero della casa Sambiasi
dona questa Chiesa a te Vergine Madre”

La Chiesa e il convento erano comunicanti, c’era una porticina, nella sacrestia, che da li portava direttamente nel Convento.

Entrando dal portone principale, sulla sinistra si incontra il primo altare dedicato a Santa Lucia (tant’è che la Chiesa stessa è nota alla popolazione con il nome di Chiesa di Santa Lucia) al di sopra c’è una grande tela raffigurante la santa nel classico atteggiamento di donazione dei propri occhi.
Segue un altare con una tela raffigurante la Madonna con il Bambino. Sulla parte inferiore della tela sono raffigurate alcune anime del purgatorio che implorano perdono alla vergine.
Il lato destro, aldilà del pulpito, non contiene alcuna traccia del suo passato.
In alto, nella zona absidale c’ è il vecchio organo.

Il valore storico ed artistico della Chiesa del Carmine risiede tutto nella sua facciata principale, che domina su uno spazio creato appositamente per permettere al fedele di ammirare la casa di Dio, per condizionare emotivamente il credente.

Chiesa del Carmine

La facciata segue un movimento piramidale, ci sono due sculture decorative che rappresentano un calice, come vaso in cui si consacra l’eucaristia, ma rimane oggi solo quello di sinistra. Il centro ha un finestrone a vaga forma di campanile che rivolto verso Oriente permette di ben illuminare l’interno per tutto il pomeriggio fino al tramonto. In cima c’è una croce metallica che richiama la croce dipinta sul finestrone in vetro, posta su un globo, a simboleggiare l’universalità del Cristianesimo.

CHIESA PARROCCHIALE

La chiesa Matrice di Morciano è consacrata a San Giovanni Elemosiniere (Patriarca di Alessandria d’Egitto) , patrono del paese. Anche questo è un esempio di chiesa fortificata cinque-seicentesca, luoghi di salvezza non solo dell’anima ma anche del corpo del fedele. In quel tempo, era ancora vivo nelle menti dei superstiti il grido di dolore dei compaesani che erano stati da poco colpiti o portati via dai Turchi nel corso delle loro razzie.

Consacrata a San Giovanni perché un tempo vi erano custodite alcune reliquie del Santo, portate da un nobile del paese, Matteo Monittola, direttamente da Venezia. L’illustre cittadino Morcianese, verso la metà del Cinquecento, fece un viaggio a Venezia. Dimorando in questa città, aveva ricevuto in dono dal sacerdote veneziano don Giovanni Francesconi con il consenso della superiore Autorità Ecclesiastica, una preziosa reliquia del Santo, e l’aveva gelosamente portata a Morciano.

Chiesa di San Giovanni Elemosiniere

L’attuale impianto della chiesa non corrisponde a quello originario, perché quella costruita nel 1576 venne sovrapposta su un nucleo preesistente anch’esso dedicato al culto. L’ingresso è infatti un adattamento alla prima struttura perché è rivolto a Nord, mentre nel periodo in oggetto, le chiese venivano costruite da est a ovest, com’era costume degli antichi Cristiani che seguivano la tradizione della passione di Cristo, secondo la quale Gesù Cristo fu crocefisso con il volto rivolto ad Ovest.
Il portale della Chiesa Madre è costituito da due solide colonne circolari interamente lavorate in superficie mediante la tecnica del rilievo, con motivi floreali.

Lungo la facciata principale della Chiesa, ai lati del portale, si notano quattro piccole nicchie, due per lato, che sicuramente nei secoli passati avranno accolto le statue dei Santi Padri della Chiesa. Questo stesso elemento architettonico lo ritroviamo anche sulle facciate laterali.

L’attuale pianta della Chiesa Madre, è quella tipica a tre navate. La navata centrale è delimitata da quelle laterali mediante due fila di colonne di forma quadrata. Le due ultime colonne verso l’altare maggiore, sono legate da un arco a tutto sesto.

Superando la soglia dell’ingresso principale, immediatamente a sinistra incontriamo l’altare dedicato a San Giovanni Elemosiniere. La colonna tortile, elemento tipico del barocco, è il motivo dominante di quest’opera d’arte.

Poco oltre l’ingresso laterale è custodita una moderna statua di Sant’Antonio, e subito dopo, una statua del Sacro cuore di Gesù. Sul fondo della navata laterale sinistra, è sistemata una preziosa tavola manieristica.

Sul lato destro, una magnifica acquasantiera con appoggio cilindrico finemente lavorato in rilievo invita per un attimo alla meditazione.
Subito dopo, vi è un altare dedicato alla Vergine del Rosario e più avanti un altro, dedicato all’Immacolata.

Sandra Sammali

BIBLIOGRAFIA:
D’Aquino Cesare, “Morciano di Leuca” – Capone Editore (1988)


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