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Luigi Ratiglia: il mago del contrabbasso

di Francesco Accogli

Il celebre musicista tricasino fu considerato, per un lungo periodo, figlio della terra di Galatina (cfr.: Il Salento, rassegna annuale della vita e del pensiero salentino, Almanacco Illustrato, Lecce, Ed. L’Italia Meridionale, Anno 1934, vol. VII, pp. 49-50). Altri studiosi (cfr.: P. SORRENTI, I musicisti di Puglia, Bari, Laterza e Polo, 1966, p. 248; H. A. Cavallera, Tricase e la musica. Tradizione bandistica e omaggio a Vito Raeli e a Luigi Ratiglia, Tricase, Tipo lito “G. Piri”, 1981, pp. 31-36; R. D’Andrea, Vita musicale a Lecce e nel Salento dal III secolo a. C. ai giorni nostri, Fasano, Schena Editore, 1985, pp. 236-237) avevano già sostenuto che il Ratiglia fosse nato a Tricase. Noi comunque, per fugare qualsiasi dubbio in proposito, abbiamo pensato di recarci all’Ufficio dello Stato Civile ed Anagrafe del Comune di Tricase per verificare se Ratiglia fosse nato davvero nella nostra città.

Luigi Amedeo Valentino Ratiglia è nato, senza ombra di dubbio, a Tricase il 10 febbraio 1888. Figlio di Annunziato e di Rosina Dell’Abate, si dedicò, sin da giovanissimo, alla musica. Dal 1902 fu alunno interno nel tradizionale Regio Conservatorio di Musica “San Pietro a Maiella” di Napoli e nel 1908 si diplomò in contrabbasso con il massimo dei voti. Nel 1911 poi conseguì il diploma in contrappunto e canto corale.

Negli anni 1907 e 1908, il Ratiglia si rivelò un valoroso contrabbassista, eseguendo vari pezzi nella Sala Maddaloni di Napoli nei saggi finali dati dagli alunni del R. Conservatorio, allora diretto dal famoso Giuseppe Martucci (Capua 1856 – Napoli 1909), pianista, direttore d’orchestra e compositore, che stimava moltissimo il giovane concertista tricasino. La stampa napoletana nel tessere le vive lodi del Ratiglia, per la tecnica, per l’esecuzione e per l’uso di uno strumento così difficile e poco adatto per un concerto, lo definì il mago del Contrabbasso e lo considerò anche uno dei pochi grandi contrabbassisti italiani.

Nel 1911, nel concorso bandito per titoli ed esami dal Ministero della Pubblica Istruzione per il posto di professore di Contrabbasso nello stesso Regio Conservatorio di Musica, resosi vacante in seguito al ritiro dall’insegnamento dell’illustre Maestro Gaetano Negri, Luigi Ratiglia risultò primo superando i concorrenti. La Commissione esaminatrice, fra l’altro, così giudicò il Ratiglia: “Tra i titoli del Ratiglia sono da notare il diploma di Contrabbasso, con voti eccellenti; i diplomi di Contrappunto e di Canto Corale e buoni valori che dimostrano intelligenza ed ottime qualità musicali…”.

E più innanzi la Commissione, nel fare il paragone fra il tricasino Ratiglia ed un altro concorrente, così si esprimeva: “Di ben diverso valore appare il Ratiglia, che nei suoi titoli e nelle sue prove d’esame ha dimostrato, nonostante la giovanissima età, ingegno e cultura non comuni, oltre a ispirazioni e senso artistico nelle esecuzioni musicali…” (cfr.: Bollettino ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione 2 novembre 1911, n. 47, p.3.598). Ed il Ratiglia, dal primo dicembre 1911, essendo risultato primo nella graduatoria, tenendo conto della sua giovanissima età (aveva appena ventitré anni) venne nominato reggente al posto di professore di Contrabbasso, succedendo così degnamente al professore Negri, suo maestro ed estimatore.

Sempre nel 1911, trasferitosi a Gallipoli con i familiari per un breve periodo, tenne alcuni concerti nella provincia di Lecce, precisamente al Teatro “G. Lillo” di Galatina e nella Sala del Convitto “Capece” di Maglie, riscuotendo successi lusinghieri ed apprezzamenti unanimi di critica come concertista, docente e geniale compositore.

Alcuni anni dopo vinse un altro concorso ministeriale pure per titoli ed esami. Dal 16 febbraio 1915, infatti, fu titolare ordinario nella medesima qualità di docente di Contrabbasso al Regio Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma.

Egli morì a Parma, a soli quarantotto anni, il 12 gennaio 1935. La critica musicale parlò di Luigi Ratiglia come valente contrabbassista ed originale compositore, nonché concertista di eccezionale sensibilità ed apprezzato direttore d’orchestra.

Il Ratiglia, compositore originale e pieno di genialità, fu spesso premiato con medaglie e diplomi.

Nel terminare questi brevi appunti biografici nel ricordo di un grande tricasino, necessari sicuramente di più approfondite e documentare ricerche, sento il dovere di ringraziare la famiglia Antonaci Dell’Abate, parente del Ratiglia, per i documenti e le notizie, anche se molto poche, fornitemi in occasione del centesimo della nascita di un celebre tricasino, a torto dimenticato e poco conosciuto nella terra che gli diede i natali.

NOTA BIBLIOGRAFICA

La produzione artistica di Luigi Ratiglia è stata molto vasta. Essa comprende musica lirica, sinfonica e strumentale.

Per contrabbasso:

–  Gavotta n. 1, Gavotta n. 2 in La minore, Gavotta n.3 all’antica;

–  Minuetto n. 1, n.2 e n. 3;

–  Tarantella n. 1, Tarantella Salentina;

–  Melodia greca, Nostalgia, Danza greca, Canto della sera, Barcarola in La minore, Elegia, Pensiero  sentimentale, Valzer triste;

–  Scale maggiori e minori per contrabbasso, variazione su la “Serenata di Schubert”, Variazioni sulla romanza dei “Pescatori di perle”.

Per solo pianoforte:

–  Fox trot in due movimenti, Minuetto in Sol maggiore, Sarabanda, ecc..

Numerosa è anche la sua produzione per strumenti ad archi e per voci:

–  Quartetto per 2 violini, viola e violoncello;

–  Sonata classica per violino e piano;

–  Cantata per soli 5 voci, Coro a 5 voci e orchestra;

–  Madrigale a 4 voci in La minore e altro in Do minore;

–  Canzone funebre di Mendelssohn trascritta per orchestra;

–  Carme secolare di Orazio per coro a 4 voci e grande orchestra;

–  Cantico delle creature di S. Francesco a tre voci virili;

–  Canzoni romanesche per violino e piano ed uno Scherzo per quartetto d’archi, ecc.


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