Breve viaggio temporale nella penisola salentina
Per “Salento” o “Penisola Salentina” s’intende il territorio occupato attualmente dalle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il nome deriva dall’antico popolo dei Salentini, forse provenienti dal mare e stanziatisi in epoca preistorica sulle rive dello Jonio; loro sovrano fu un leggendario Re Sale, cui in Lecce è dedicata una strada.
Prima però di giungere alla situazione esistente, è necessario mettere in evidenza alcune tappe fondamentali dal punto di vista storico, anche perché il Salento non sempre ha avuto lo stesso nome.
La Penisola Salentina, abitata dai Messapi, popolazioni orientali scese in queste contrade alcuni secoli prima della fondazione di Roma, era chiamata Calabria, termine che in seguito, almeno a partire dalla fine del VI° secolo o dall’inizio del VII°, sarebbe stato trasferito per ragioni a noi ignote, all’altra grande penisola dell’Italia Meridionale, fino ad allora denominata Brutium e che fu ribattezzata col nome di Calabria che porta ancora oggi.
Anche il nome, con cui è nota oggi la nostra regione, subì nei secoli successivi vicende diverse e contrastanti: Apulia et Calabria nel periodo di Augusto; Contea di Puglia nel periodo normanno; Ducato di Puglia e Calabria, e così via.
La Puglia attuale fu divisa poi in tre unità amministrative, i cui nomi permangono ancora abbastanza vivi localmente: a Nord la Capitanata, al Centro la Terra di Bari, e a Sud la Terra d’Otranto, con capoluoghi rispettivamente Foggia, Bari e Lecce.
Il Regno dei Borboni prima e il Regno d’Italia poi conservarono queste tre circoscrizioni amministrative fino al 1923, allorché fu istituita la provincia di Taranto staccando vari Comuni da quella di Bari e di Lecce, così come accadde quattro anni più tardi con la formazione di una quinta provincia, quella di Brindisi ricavata pure a spese del territorio delle citate province di Bari e di Lecce.
Pertanto, il Salento ebbe storicamente i nomi di Messapia, Calabria, Terra d’Otranto sino al 1923.
Dal 1924 il Salento è composto dall’attuale provincia di Lecce, che confina a settentrione con quelle di Brindisi e di Taranto. Infatti, prima del 1924, col nome di Terra d’Otranto, s’intendeva quella parte della regione pugliese composta appunto dalle tre menzionate province salentine.
Dal punto di vista geografico, il territorio dell’attuale provincia di Lecce, forma, come è noto, una penisola bagnata da due mari: l’Adriatico e lo Jonio. Il territorio non è solcato da fiumi o torrenti degni di rilievo, all’infuori dell’Idro, un modesto corso d’acqua che ha dato il nome all’antica Hydruntum e che è lungo circa due chilometri e mezzo. Esso nasce nei dintorni di Casamassella. Un altro corso d’acqua, visibile nei pressi di Lecce, è il noto Idume, lungo sette chilometri.
La superficie della provincia di Lecce è di Km.2.759, inferiore a quella di Foggia e Bari, ma superiore a quella di Taranto e Brindisi.
La parte più meridionale del Salento è detta comunemente “il Capo” o, meno frequentemente, il Tacco d’Italia e Finibus Terrae. La denominazione, zona del Capo, è ancora oggi ben viva, ma non indica alcuna sostanziale differenza, se si eccettua una maggiore altitudine del terreno e qualche caratteristica inflessione dialettale.
Il capoluogo di provincia è Lecce, denominata l’Atene della Puglia e la Firenze del Sud per la sua importanza storica, culturale e per il caratteristico barocco che la rendono una delle più belle città d’Italia.
Francesco Accogli