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Joan Mirò in esposizione a Otranto

Dal 27 Giugno al 4 Ottobre 2009, il castello aragonese di Otranto ha l’onore di ospitare una grande mostra dedicata ad alcune collezioni di litografie realizzate da Joan Mirò (1893-1983), il geniale artista, pittore, scultore e ceramista spagnolo che divenne, in breve tempo, uno dei maggiori esponenti del Surrealismo. La dedizione totale di Mirò all’arte avvenne dopo un esaurimento nervoso che lo indusse ad abbandonare gli studi commerciali già intrapresi con riluttanza.

La prestigiosa esposizione accompagnerà il visitatore alla scoperta del meraviglioso mondo di Mirò attraverso una selezione di litografie in cui le forme, i colori e lo straordinario alfabeto di segni creato dal maestro sono il risultato della sua incredibile capacità di rinnovarsi alla luce di una visione globale dell’arte, vissuta con curiosità e versatilità.
Mirò, come Goya, Toulouse-Lautrec, Daumier, Redon, si rivolge alla litografia affascinato dalle molteplici potenzialità di questa tecnica a cui egli stesso attribuisce un enorme significato in termini di espressione artistica.

Sperimentatore di tecniche e materiali, Mirò esplora a stretto contatto con la parola l’estrema poeticità della sua arte, sospesa tra innocenza e mistero, dialogando con l’opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del dopoguerra. Fra questi, incontra il poeta rumeno Tristan Zara, uno dei fondatori del movimento Dadaista e grande ispiratore e ideatore del movimento Surrealista. Egli ebbe un ruolo molto importante per Mirò che illustrò per lui molte opere nella serie di litografie Parler Seul, l’omonimo poema scritto tra il 1948 e il 1950 da Tzara durante la degenza nell’ospedale psichiatrico di Saint-Alban.

In mostra:
Parler seul, 1948-50 / 72 tavole
In Parler seul, l’artista catalano non volle “illustrare” il testo ma preferì far dialogare le sue litografie con le parole di Tazara, giungendo ad una rara ed esemplare simbiosi tra scrittura e immagini. Per questa ragione il Parler seul di Mirò e Tzara può essere considerato un perfetto ipertesto: il ritmo, l’ordine e l’equilibrio sembrano provenire da una sola voce, i versi e le immagini da un’unica mano.

Ubu roi, 1966 / 13 tavole
Ubu roi, una raccolta composta da coloratissime e corpose litografie: Ubu è un personaggio grottesco le cui funzioni viscerali dominano su quelle intellettuali e rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana. Una serie ispirata dell’opera teatrale omonima di Alfred Jarry del 1896. Ubu roi è un omaggio alla corrente filosofica concepita dallo stesso Jarry: la “Patafisica”, ovvero “la scienza della soluzioni immaginarie e delle leggi che regolano le eccezioni”. Una corrente di pensiero i cui pilastri sono libertà, ironia e creatività e che ha avuto un’enorme importanza nella storia dell’arte, influenzando tutte le avanguardie artistiche del ‘900 da Pablo Picasso a Salvador Dalì, da Jaques Prévert a Marx Ernst. Anche Carmelo Bene volle rendere omaggio a Jarry e alla sua filosofia mettendo in scena Ubu roi nel 1963.

La mostra è aperta tutti i giorni:
giugno e settembre ore 10.00/13.00 – 16.00/23.00
luglio e agosto ore 10.00/13.00 – 16.00/24.00
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
infoline 199.151.123

Appuntamento da non perdere!

SITOGRAFIA:

Il Gallo


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