Il Barocco Leccese a Malta
Passeggiando per le strade di Malta, d’un tratto, mi son fermata catturata dallo splendore della facciata dell’Auberge di Castiglia, Leon Portogallo…ma più che dal suo splendore, mi attraeva un non so ché di familiare…di “già visto”…
Gli Auberge, ai tempi dei Cavalieri di Malta, erano le loro residenze: ognuna aveva una cappella, una sala da pranzo e le stanze disposte intorno ad un cortile. L’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni era diviso in “Lingue”, ognuna delle quali aveva un Auberge, una propria residenza. Oggi restano soltanto 5 degli otto di un tempo: quello d’Italia in Merchants Street, sede anche dell’ufficio turistico, l’Auberge di Provenza, in Republic Street , L’Auberge di Aragona, il più antico e semplice, quello di Inghilterra e Baviera e quello di Castiglia Leon.
L’Auberge Castiglia, Leon e Portogallo è il più grande e forse il più bello di tutti gli Auberges. Il suo capo era il Gran Cancelliere dell’Ordine di San Giovanni…
Mi avvicino al portinaio per chiedere informazioni…e inizia a raccontare…
“ ..la prima costruzione avvenne nel 1574 ad opera di Gerolamo Cassar. Originariamente, il luogo era destinato al Palazzo del Magisterio…passarono gli anni, e, nel 1744, il Palazzo fu ampiamente ricostruito, durante il mandato del Grand Maestro Pinto de Fonseca. L’architetto incaricato di questa ristrutturazione, fu Domenico Cachia.. che si ispirò al Palazzo della Prefettura di Lecce per creare l’imponente facciata..”
..il Barocco, la monumentalità della costruzione, le curve, gli andamenti sinuosi, le elissi, le spirali, le decorazioni esuberanti…ecco quel tocco familiare che cattura l’attenzione.. quel tocco unico dell’Arte Barocca di Lecce..
Il Palazzo dei Celestini è, oggi, sede della Prefettura di Lecce, era, un tempo, l’ex-convento dei Celestini, annesso alla rinomata Chiesa di Santa Croce, emblematica espressione del Barocco Leccese.
I Palazzo conserva ancora intatti tutti quegli attributi architettonici e decorativi del suo periodo di maggiore splendore. Le notizie sull’origine del Palazzo non sono certe.
Nel 1154, i Padri Celestini diedero inizio alla costruzione della Chiesa di Santa Croce e all’annesso monastero, affidata all’architetto leccese Gabriele Riccardi. Oggi il Palazzo ospita gli uffici della Provincia e della Prefettura.
Nel corso degli anni, il tempo ha costretto la struttura a subire diversi interventi di restauro e ristrutturazione, ma non è riuscito a scalfire i tratti caratteristici dell’Arte Barocca.
La parte del chiostro in fondo al cortile ha conservato gran parte delle decorazioni ottocentesche, mentre la parte che ospita gli uffici della Provincia ha subito notevoli modifiche. Tra le sale più importanti e suggestive, il Gabinetto del Prefetto, con mobili d’epoca, un lampadario grande e fastoso e gli affreschi del soffitto ; in quattro lunette sono rappresentate le quattro allegorie delle Terre di Bari, Taranto, Lecce e Brindisi. Seguono la sala degli stemmi e ampi saloni decorati di stucchi, marmi, tappezzerie e lampadari.
Un tempo luogo di fastosi ricevimenti, per la visita di Fernando IV (fine Settecento), di Gioacchino Murat (1813) e di re Ferdinando II (1833 e 1859), fu il Salone delle Feste, sfarzosamente decorato con eleganti e preziose specchiere, lampadari di cristallo e mobili ottocenteschi. E proprio nel salone, si svolsero le cerimonie per la celebrazione dell’Unità d’Italia, i fasti del ventennio fascista, le drammatiche giornate del dopoguerra, la nascita della Repubblica: il 2 giugno si celebra la festa della Repubblica.
Sandra Sammali
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