Home » Aneddoti e Curiosità » I “cuzziddhi” di San Giuseppe: l’origine della festa di Salignano

I “cuzziddhi” di San Giuseppe: l’origine della festa di Salignano

A Salignano, frazione di Castrignano del Capo, si festeggia ogni anno la festa di San Giuseppe. L’origine di questa festa sarebbe molto curiosa e determinata da un peccato di gola che vide vittima gli abitanti di Castrignano del Capo molto tempo fa.

La Statua che ora risiede in una chiesa della frazione di Salignano, a metà strada tra Santa Maria di Leuca e Castrignano del Capo, apparteneva in origine a quest’ultimo e, come di consueto, ogni anno in occasione delle celebrazioni religiose per il Santo, veniva trasportata per le strade del paese tra la musica delle bande popolari e festoni decorativi, il tutto scandito secondo ritmi e rituali definiti dal rigore ecclesiastico che vigeva al tempo.

La precisione e la cura della festa però venne interrotta da un inconveniente meteorologico. Un terribile acquazzone che improvvisamente mise in fuga, chi a destra e chi a manca, tutti coloro che partecipavano alle solenne processione. La statua del Santo, decisamente pesante per essere trasportata con rapidità in un riparo al sicuro dalla pioggia, venne così abbandonata per le strade del paese.

Dopo ogni temporale i salentini vanno di solito in giro per campi ricchi d’erba e vegetazione bassa alla ricerca dei cuzziddhi, piccole lumache dal guscio bianco, che vengono consumate in gran quantità soprattutto nel periodo estivo, e che escono dai relativi ripari naturali, dal terreno o  da sotto le piante, proprio in occasione di abbondanti pioggie.

Il temporale che colpì Castrignano rappresentava dunque un’occasione che i castrignagnesi non potevano lasciarsi sfuggire per poter andare per campi a far scorte di lumache. La gola vinse anche sulla fede, tantochè la statua di San Giuseppe rimase ancora lì, ferma nel punto in cui venne abbandonata al giungere del temporale, ormai dimenticata da tutti che, invece di preoccuparsi di riprendere i festeggiamenti, si davano un gran da fare per raccogliere le lumache. Gli abitanti di Salignano che assistettero alla scena, in quanto presero parte alla processione, chiamarono, in segno di disprezzo, gli abitanti di Castrignano del Capo “i cuzziddhi“, e decisero di portare la statua del Santo nel proprio territorio acquisendo poi l’incarico di organizzare la festa per gli anni successivi.

Di quel giorno ai castrignanesi non rimase nient’altro che un soprannome ed una manciata di lumache.

Le prime celebrazioni per San Giuseppe nel territorio di Salignano risalgono al 1682, su istituzione di Francesco Lacca di Salignano, e prevedevano lo svolgimento di una fiera nel circondario della chiesa nella quale poter vendere di tutto, dagli strumenti agricoli a frutta e ortaggi di vario genere, da oggetti per la casa a quelli di antiquariato. Anche se il primo tentativo poteva essere considerato più come un mercatino che non una fiera vera e propria, ogni anno i preparativi vennero perfezionati sempre di più fino a raggiungere un’elevata popolarità, tanto da farla pervenire ai giorni nostri sfidando l’usura dei secoli.

Questa antica fiera ha conosciuto anch’essa , come molte altre tradizioni locali, un periodo di oscurantismo a partire dal XIX secolo, per essere poi ripristinata in tutto il suo splendore durante il secolo scorso. Oggi rappresenta sicuramente un appuntamento al quale, tutti i devoti di San Giuseppe del Salento, non possono mancare.

La chiesa, costruita dal 1617 al 1630, un intervallo di tempo piuttosto lungo in quanto per un breve periodo fu abbandonata a causa dell’arrivo degli Algerini nel capo di Leuca, è circondata da una piccola pineta, un’occasione davvero da non perdere per passare una splendida giornata nel verde a diretto contatto con la storia e la tradizione salentina.

Chiesa di San Giuseppe

La piccola chiesa era un tempo anche metà di pellegrinaggi di migliaia di cristiani che si dirigevano a Santa Maria di Leuca, un fenomeno che ha interessato molti comuni del salento come quello di Barbarano, il cosiddetto Santuario di Leuca Piccola, dove si può ancora ammirare una complessa struttura atta ad accogliere i pellegrini ed offrire loro ristoro. La sua vicinanza al santuario di Leuca rendeva questa chiesa un punto cruciale per i pellegrini. Questi giungevano qui da Salignano per procedere poi verso la chiesa rupestre della Madonna delle Rasce, oggi in un imbarazzante stato di degrado. Da questa strada i pellegrini potevano cominciare a vedere il santuario di Santa Maria di Leuca. La visione delle meta di quel lungo viaggio, anche se ancora distante, veniva salutata con una genuflessione in devozione alla Madonna.

Alla chiesa di San Giuseppe era anticamente annesso anche un piccolo ospizio per i pellegrini, dove questi potevano riposarsi prima di intraprendere l’ultimo tragitto del viaggio.

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA:
-“Agenda di Babbarabbà 1997. Soprannomi paesani nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto tra storia e fantasia” – supplemento del “Quotidiano” dicembre 1996 (Arti grafiche Mondadori) a cura di Antonio Maglio

-“Pellegrini a Leuca, 2000 anni di storia” – Andrea Chiuri, Edizioni dell’Iride (2000)

Comune di Castrignano del Capo

Wikipedia – Salignano, Chiesa di San Giuseppe


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.