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Il Gruppo Archeologico di Terra d’Otranto a difesa del villaggio Neolitico di Arnesano

Sono iniziati in località Riesci (Arnesano) i lavori di riqualificazione urbana rientranti nei piani PIRP. L’area su cui i lavori si sviluppano, a nord della contrada “tufi vecchi” vede la presenza di un villaggio di età neolitica, databile intorno al 2400 a.C. Dal sito, già noto a illustri studiosi quali il De Simone e il Radmilli, proviene il famoso idoletto “a civetta” , unico nel suo genere, ritrovato in una sepoltura a grotticella assieme allo scheletro e ad altri vasi in terracotta dello stile Diana- Bellavista ed oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Il villaggio neolitico di Riesci si inserisce all’interno di un contesto geomorfologico che lo vede relazionato con altri
importanti siti archeologici dell’area leccese, cioè quelli di Rudiae e Cavallino ed iscritto in un antico sistema viario delimitato dalle attuali vie Dante, dei Monti e Vecchia Carmiano.

L’area sorge su un banco di tufo affiorante che comprende l’intero comprensorio che da Novoli si estende fino a Lequile, e proprio i menhir riscontrabili in queste due località ne costituiscono in un certo modo il confine di frequentazione. All’interno dell’area archeologica, diverse volte oggetto di indagine scientifica, si notano buchi da palo di capanne, tracce di muri perimetrali delle stesse, pozzetti per la conservazione di derrate alimentari, fosse di combustione e tracce di muro megalitico. Inoltre è stata rinvenuta una cospicua quantità di terrecotte con frammenti incisi ed impressi, schegge in ossidiana ed in selce che confermano la presenza di un’officina preistorica sul sito.

I lavori di riqualificazione dell’area prevedono la realizzazione di un parco archeologico, ma non nell’intera area sopra
descritta, bensì in un lotto adiacente, provvedendo a ricostruire ex novo le realtà insediative. Ciò che appare incomprensibile è invece l’attività svolta con mezzi pesanti per un non meglio specificato progetto, sull’area archeologica e che minaccia gravemente le realtà statigrafiche sottostanti. L’intervento di questi giorni ha portato alla cancellazione già di un importante strato di roccia insediativa, con buchi da palo e tracce di lavorazione megalitica e costituisce una minaccia per i pozzetti, molti dei quali già distrutti. E’ da rilevare la presenza sul sito di un silos ipogeo,
successivamente utilizzato come tomba, già distrutto per 2/3 in precedenti lavori riguardanti la costruzione dell’impianto sportivo e che ora rischia di essere cancellato definitivamente.

Il Gruppo Archeologico di Terra d’Otranto, ricevuta segnalazione dai cittadini di Arnesano, ha provveduto a
dare immediata comunicazione alla Soprintendenza Archeologica di Taranto e ad avviare tutte le procedute di prassi fissate nella normativa al fine di valutare la legittimità degli interventi e procedere alla tutela e alla salvaguardia del sito archeologico che, ricordiamo, costituisce un’importante retaggio della storia e della cultura dell’intera area nord leccese.

Lavori in corso presso il sito archeologico

Lavori in corso presso il sito archeologico

Gruppo Archeologico di Terra d’Otranto


2 commenti su “Il Gruppo Archeologico di Terra d’Otranto a difesa del villaggio Neolitico di Arnesano

  1. francesco lopez y royo ha detto:

    già anni fà fu rinvenuto un manufatto,non ricordo bene se parte di menhir o altro,in via Tufi sempre facente parte del rione Resci,che fine ha fatto!

    • Luigi Paolo Pati ha detto:

      L’informazione potrebbe riguardare la sepoltura di via Dante, ma era il 1968, in seguito solo una campagna di scavi da parte della Sovrintendenza, con il recupero di piccoli frammenti di terracotte e qualche utensile in selce e ossidiana, non risulta, almeno a me personalmente, il rinvenimento di parte di un menhir o altro.

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