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Alla ricerca della Spiritualità Perduta, mostra di Ezio Sanapo

Dedicato a mia sorella, Assunta.

Dal 24 Dicembre 2011 al 22 Gennaio 2012, presso la Cripta “Madonna del Rosario” della chiesa della Natività della B. M. V. di Tricase, il pittore Ezio Sanapo, orginario di Supersano e domiciliato a Tricase, terrà un’esposizione di opere inedite dal titolo “Maria, Donna dei nostri giorni”, nota espressione del nostro don Tonino Bello. La mostra, dedicata al Natale 2011, grazie alla disponibilità del parroco don Flavio Ferraro, sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.


I dipinti, di varia grandezza, sono nove ed hanno i seguenti titoli: “Maria”, “Immacolata”, “Annunziata”, “Magnificat”, “Natività”, “Maternità”, “Esodo”, “Addolorata” e “Assunta”. Come è facile capire sono tutti dedicati alla Madonna, raffigurata nelle diverse fasi della Sua vita terrena e divina con volti di donne semplici, comuni, umili, come sono le donne dei nostri paesi nella loro bellezza e semplicità.
Il tema fondamentale che pervade tutte le pitture è la Spiritualità perduta dei nostri tempi, che secondo l’artista Ezio Sanapo nel passato era ben rappresentata anche dagli stessi nomi delle donne, dalla loro innocenza e originalità, dalla loro semplicità e bellezza e quindi anche dalla loro spiritualità. Tutte le opere sono state realizzate con la tecnica dell’olio su tela e per ognuna di esse sono stati scelti in modo meticoloso e sapiente pochi ed indicativi colori. Infatti “Maria” è una giovane, rappresentata con la purezza e l’innocenza del rosa e del bianco; l’ ”Immacolata” è una vergine adolescente vestita di rosso e celeste; l’ ”Annunziata” ha i colori del rosso, del giallo e del celeste, riceve l’annunzio di essere madre; “Magnificat” è rappresentata solo con il verde e l’azzurro, leva il suo braccio contro i potenti e i ricchi della terra ed è la visione di un sogno messianico e la realizzazione di un evento straordinario; la “Natività”, con il bianco e il giallo è la vita che finalmente si realizza, il sogno che diventa realtà, la nascita del “Salvatore”; la “Maternità”, con il rosa, il bianco e il celeste che vuole indicare il rapporto, il dialogo tra madre e figlio, la consapevolezza e la gioia di essere madre; l’”Esodo”, il dipinto più grande (mt. 2,20 x 1,60), con i colori del blu, del grigio e del marrone, è una rielaborazione della Fuga in Egitto del grande Caravaggio e mette in evidenza l’esodo degli immigrati, dei profughi dei nostri giorni; l’ ”Addolorata” ha i colori del viola, del rosso e del bianco e ci indica la presa d’atto della realtà nuda e cruda, del dolore umano, ben rappresentato da una piccola croce che è riferita alla crocifissione del Figlio, nostro Signore Gesù Cristo; ed infine l’ ”Assunta” con i colori paradisiaci del celeste e del rosa, volutamente rappresentata da Ezio Sanapo da una donna che, nell’atto di camminare, si volta e saluta chi rimane, come se fosse dispiaciuta ed amareggiata perché deve andare. La Resurrezione in un’altra vita, Assunta in cielo. E’ l’avverarsi della spiritualità, segno di speranza e di suffragio universale.

Non sembri strano che, per mettere in evidenza la Spiritualità Perduta, Ezio Sanapo abbia rappresentato artisticamente Maria, la donna per eccellenza, e che per tentare un legame tra il terreno e il divino, legame che secondo il pittore Sanapo si è sempre più affievolito nei nostri giorni, egli abbia coscientemente utilizzato la Madonna che, meglio di altre figure sacre, dovrebbe avvicinare la gente al divino ed esprimere un bisogno di religiosità.

Francesco Accogli


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