La festa dei Santi Filippo e Giacomo a Diso
Potrei vederne a centinaia ma non mi stancherei mai. Comuni grandi piccoli, cittadine ricche o povere, nessuno può rinunciare alla festa patronale. Un eterno segno di riconoscimento nei confronti di quello o quei Santi che han preso in custodia una comunità per preservarne la salute e il benessere, e che si rinnova ogni anno quasi a suggellare nuovamente quel patto stipulato in un giorno in cui nugoli di preghiere si levarono al cielo per richiedere l’intercessione divina per una grazia.
Ogni festa patronale ha la sua peculiarità ma sono tutte accomunate dai medesimi fattori: luminarie, complessi bandistici, pizziche, giochi, dolci e il calore della gente.
La festa patronale di Diso, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, può annoverarsi indubbiamente tra quelle più artistiche dell’intera penisola Salentina insieme alla festa di Santa Domenica di Scorrano.
Le decine di luminarie disposte lungo le strade che collegano i principali centri religiosi e di culto della comunità di Diso dipingono nell’aria incredibili effetti e giochi di luce, un dipinto dinamico, sempre nuovo, che come un pendolo ipnotizza il visitatore che rivolge lo sguardo verso l’alto, a destra, a sinistra, e poi ancora in alto…
A migliaia si recano sotto le luminarie non ancora accese, quando il sole primaverile è ancora alto nel cielo, per non perdere il fantastico momento in cui “viene fatta la luce”, preceduto da uno spettacolo pirotecnico e dalla musica delle bande, che ogni anno si ripresentano puntuali in prima serata nel giorno dedicato alla festa dei lavoratori.
Il culto per i due santi Apostoli nel piccolo centro del capo è molto antico. All’acquisto nel 1715 di due statue lignee che li rappresentano, e che sono tutt’ora venerate, è seguita una rinascita per l’intera comunità di Diso segnata da un lungo periodo di crisi economica e da un intenso spopolamento. Venne eretta una nuova chiesa, nel 1758, su una preesistente con la medesima intitolazione.
Un’organizzazione, quella della festa dei Santi Filippo e Giacomo, che dura un anno intero. Un comitato in continuo rinnovamento da edizione in edizione che coinvolge tutte le generazioni e direttamente, o indirettamente, tutti i membri della comunità. La raccolta delle offerte, sempre generose nonostante la crisi, l’organizzazione degli intrattenimenti canori, delle bande e tutto quanto occorre per rendere ogni anno, ogni festa, degna di essere ricordata.
Marco Piccinni
ciao cittadini di Diso sono un vostro ammiratore della vostra festa,io vengo quasi ogni anno, ce la state mettendo tutta per poter superato la vostra rivale Scorrano,non tolgo merito siete grandi anche voi.
i promotori, del culto e della costruzione della nuova chiesa, furono i miei antenati Arcipreti di Diso: Don Antonio e Don Giuseppe Nicola Pagliara. Il Nipote di quest’ultimo, anche lui di nome Giuseppe, si sposò con Isabella Pede orginaria di Diso ma abitante a Tuglie, e qui pose la sua dimora, dando origine ad una folta discendenza, fra cui il sottoscritto. cordialmente, Enzo Pagliara – Tuglie/Le