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La cripta di San Basilio-Craunuse

“Riscoperta” a Giurdignano, probabilmente dopo un lungo periodo di oblio, quella che è stata vista fin da subito come la “cripta delle discordia”. Un importante ritrovamento per le associazioni culturali-ambientaliste, Forum Ambiente e Salute, Nuova Messapia e  Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino che ne hanno annunciato la scoperto il 2 Aprile 2012. Un danno, invece, per le amministrazione che hanno visto minacciato il progetto di allargamento della statale Maglie – Otranto. Un intervento identificato come scempio fin dalla sua presentazione: migliaia di alberi di ulivo da espiantare; un patrimonio naturalistico perso per sempre; fiumi di catrame e cemento che si aggiungono a quelli già versati in nome di uno strano principio, secondo il quale più strade portano più turismo e riducono la disoccupazione. Infine, si aggiunge anche il danno storico con il danneggiamento del fondo di San Basilio, dove, un tempo, lo stesso De Giorgi ricorda la presenza di un omonima masseria. E’ qui che insiste la cripta, per questo motivo battezzata di San Basillio. A questa prima nominazione si è poi aggiunto il termine Craunuse, che ricorda l’attività di cottura del carbone all’interno delle carbonaie. Un doppio nome che racchiude  e perpetua la memoria storica del luogo.

Cripta san Basilio-Craunuse, interno

La cripta è composta da un unico vano. Posta in un fondo di forma trapezioidale, che già tanto ha fatto discutere per possibili allusioni e riferimenti ad antichi rituali dell’universo pagano, è scavata nel banco roccioso all’estremità di alcuni canaloni (6 in totale).  Secondo Massimo Negro, in una sua nota molta accurata alla quale si rimanda in calce all’articolo, questi potrebbero rappresentare dei canali di raccolta dell’acqua piovana, da convogliare all’interno di una cisterna di cui troviamo una labile traccia poco più avanti: i resti di un’arcata inglobata in un muretto a secco e quasi completamente sepolta dal terreno.

Inbocco di una possibile cisterna?

Canalone scavato

La cripta è stata definita di origine proto-cristiana,  un archetipo delle neo religione nel Salento, anche se in realtà non sono ancora stati compiuti studi approfonditi in merito nonostante i lavori per l’ampliamento delle strada abbiano già avuto inizio. Al suo interno una croce greca potenziata, incisa dentro quello che sembrerebbe un cerchio bianco. Impossibile dire se voluto o frutto di un bizzarro riflesso della luce su una particolare conformazione o erosione della roccia. Sulla sinistra invece una piccola nicchia.

Croce potenziata

Intono alla cripta alcuni cumuli di pietre, identificati da prima come ovoo, altari tipici della cultura sciamanica, poi come altri strumenti cerimoniali, sempre di stampo religioso, come le mongioie, ma nulla di certo si può ancora affermare. Ad onor di cronaca è opportuno ricordare  che sono numerose le strutture di questo tipo in tutto il Salento, come sulla rupe di San Mauro a Sannicola ad esempio. Per i contadini sono semplicemente dei cumuli di pietre, accatastati al fine di ripulire il terreno e aumentare la superficie coltivabile. Da tenere comunque a disposizione per ogni evenienza. Se ne accumulano anche oggi, da utilizzare nei periodi di raccolta delle olive per tenere ferme e ben tese i teli sotto gli alberi ed evitare che colpi di vento o animali le portino via

Anche le cripte di questo genere sono più numerose di quanto non sembri. Nei comuni del capo ve ne sono differenti, ma anche senza allontanarci troppo dalla stessa Giurdignano, il giardino megalitico d’Europa, se ne può ammirare una seconda alle spalle del menhir Vicinanze 2. L’interno è differente, con un sedile scavato lungo le pareti e diverse nicchie.

Cripta in prossimità del menhir Vicinanze 2

Impossibile dire però se furono realizzate per i medesimi scopi. Se per motivi religiosi o come semplici ripari rurali. Questo genere di ambienti erano particolarmente di “moda” presso i Romani, i quali scavano delle grotte e/o dei veri e propri cunicoli all’interno dei quali attingere alla feconda energia del dio Priapo, canalizzata nel terreno per mezzo di colonne votive che si innalzano verso il cielo, simbolo delle sue peculiarità fisiche.

Marco Piccinni

Nota di Massimo Negro sulla cripta di San Basilio:

http://massimonegro.wordpress.com/2012/06/17/giurdignano-la-croce-greca-potenziata-nella-cavita-di-san-basilio/


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